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Meglio il lavoro o lo studio?
Lavoro 66%  66%  [ 21 ]
Studio 34%  34%  [ 11 ]
Voti totali: 32
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: mer set 09, 2009 2:57 pm 
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Iscritto il: ven set 08, 2006 12:50 pm
Messaggi: 3644
Località: Campolongo Maggiore (VE)
Ricordo perfettamente la tensione ai tempi dell'università.
Certi picchi non li raggiungerai mai nel lavoro (a meno che tu non sia una persona molto emotiva).
In compenso quando lavori hai uno stress costante, anche se meno accentuato.

Il vantaggio dell'università è la totale gestione del tempo: puoi inserire piccoli momenti di svago o approfittare per fare altre commissioni praticamente in ogni momento della giornata, a tuo piacimento.

_________________
La vendetta è una pigra forma di sofferenza

Non esistono donne brutte, ho solo bevuto troppo poco per farmele....


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MessaggioInviato: mer set 09, 2009 4:06 pm 
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Iscritto il: sab mar 22, 2008 10:05 pm
Messaggi: 1374
Località: Prov. di BS
Menech ha scritto:
Phaeton ha scritto:
Io ho appena intrapreso la carriera universitaria e sono al primo anno di medicina, e devo ammettere che è pesante, non ti puoi rilassare un attimo, che le pagine si accrescono e la data dell'esame si avvicina. E' vero che ti puoi gestire tu, ma fino ad un certo punto, perchè se studi bene e hai intenzione di non farci le radici non ti puoi prendere una giornata che te la riporti sempre dietro come lavoro fatto in meno. D'altro canto non ho mai lavorato, ma sto studiando per cercare di fare un lavoro che mi piace, quindi forse meglio studiare e poi lavorare: non so con un diploma al giorno d'oggi cosa si può trovare!


Mi inserisco qui, visto che Phaeton è un mio collega. Per me, decisamente è meglio studiare. Io tra l'altro all'inizio ho fatto un errore nella scelta della facoltà (dopo il liceo mi ero iscritto a lingue), quindi ho perso un anno, ed è morto mio padre una decina di giorni prima del mio primo esame. Durante l'università ho avuto parecchie difficoltà per la situazione che si era creata proprio per la morte di mio padre, talvolta il senso di colpa per il fatto che io continuavo a studiare mentre mio fratello (che però era abbondantemente fuori corso come studente di ingegneria) aveva dovuto abbandonare, mi rendeva le cose ancora più difficili. Vedo che ora chi si laurea in medicina il lavoro lo trova molto prima di allora, grazie al fatto che c'è il numero chiuso e quindi meno laureati, ma io, laureato nel 1987, un posto di ruolo l'ho avuto nel 1998, anche se dal 1992 in poi ho sempre lavorato con incarichi a tempo determinato e poi nel 1994, già specialista in chirurgia, sono dovuto venire in provincia di BS a fare la guardia medica :piangi . Qui poi, sono passato dalla GM a fare altri incarichi provvisori, fino al concorso vinto nel 98. Avendo cambiato tanti ospedali e conosciuto tanta gente, posso dire che nel mio ambito, sono pochissimi quelli contenti del lavoro che fanno. Sono veramente pochi quelli che riescono a realizzare quello in cui hanno sperato. Ho potuto constatare, veramente senza differenze tra nord e sud, come le carriere italiane, in certi ambiti, siano solo "pilotate". Ho conosciuto dei colleghi molto bravi ostacolati in tutti i modi dai loro primari. Come ha già detto qualcuno, quando studi se un giorno non ti va, nessuno ti dice nulla, certo magari andrai fuori corso, ma è un prezzo che uno sceglie di pagare. Ma i momenti di spensieratezza, di felicità o di incoscienza non te li ridà poi nessuno. Dopo non hai più tregua, non esiste Natale o Pasqua o ferragosto, notte o giorno, le ore che lavori in più (a parte quelle in cui sei di guardia o reperibile) non ti vengono pagate ecc. Io ho l'aggravante di avere anche la moglie che fa il medico di base, loro sono liberi professionisti convenzionati con l'ASL, quindi non hanno ferie, ma devono trovare uno che li sostituisca. Non so ancora se riuscirò ad andare in ferie a metà luglio perchè mia moglie non ha ancora trovato un sostituto. Preferisco decisamente lo studio........ :ciao


Visto che avete riportato in auge questo topic, mi autoquoto e, neanche a farlo apposta, posso dire che mia moglie, l'unica settimana di ferie di quest'anno, la sta facendo adesso. Siamo infatti in Sardegna, a Villasimius, (3 anni fa sono stato al nord, ora volevo vedere il sud) ma il tempo oggi è brutto (per la verità ieri e l'altro ieri c'era un vento molto forte, per cui comunque, mare quasi niente). Guardate qui, all'interno di un noto villaggio, come trattano male questa povera macchina, nessuno la pulisce:
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MessaggioInviato: mer set 09, 2009 5:06 pm 
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Iscritto il: gio set 21, 2006 8:43 pm
Messaggi: 1393
Jonathan_Steele ha scritto:
Ravfour ha scritto:
sarina ha scritto:
Da quel poco che ho lavorato, meglio lavorare...che quando vado a casa vado a casa, non passo ore a pensare "però avrei potuto studiare un po' di più e prendere 29 invece che 25...."


Quoto in pieno. E' proprio per questo che ho votato meglio il lavoro.
Con lo studio non puoi mai arrivare a casa e dire, ora mi rilasso totalmente, perchè si pensa sempre nel bene o nel male a....studiare.

Meglio lavorare dopo anni di studio, almeno (si spera) si guadagna qualcosa di liquido, e non di spirituale :D


Questo vale se si è dipendenti e senza responsabilità. Se si lavora in proprio, si ha una attività o delle responsabilità all'interno dell'azzienda o dell'ente dove si lavora voglio vedere se quando andate a casa non avete piu da pensare, se le cose girano male ne avete anche da non dormire la notte. Vero che la retribuzione o i guadagni in questo caso sono molto maggiori rispetto al semplice impiegato o operaio.


quoto e aggiungo che pero' spesso i dipendenti invidiano i padroni per i soldi etc,ma loro sarebbero disposti a fare altrettanto???rimettendoci del proprio per le minime boiate dei propri dipendenti???io credo che molti vada bene cosi' ma si lamentano per il solo gusto di farlo!! :allegria


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MessaggioInviato: mer set 09, 2009 7:34 pm 
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Iscritto il: mer mar 28, 2007 7:10 pm
Messaggi: 9490
Località: Monterotondo di Gavi
dave747 ha scritto:
Ricordo perfettamente la tensione ai tempi dell'università.
Certi picchi non li raggiungerai mai nel lavoro (a meno che tu non sia una persona molto emotiva).
In compenso quando lavori hai uno stress costante, anche se meno accentuato.

Il vantaggio dell'università è la totale gestione del tempo: puoi inserire piccoli momenti di svago o approfittare per fare altre commissioni praticamente in ogni momento della giornata, a tuo piacimento.


Quoto al cent pe cent!
aratdeva ha scritto:
Jonathan_Steele ha scritto:
Ravfour ha scritto:
sarina ha scritto:
Da quel poco che ho lavorato, meglio lavorare...che quando vado a casa vado a casa, non passo ore a pensare "però avrei potuto studiare un po' di più e prendere 29 invece che 25...."


Quoto in pieno. E' proprio per questo che ho votato meglio il lavoro.
Con lo studio non puoi mai arrivare a casa e dire, ora mi rilasso totalmente, perchè si pensa sempre nel bene o nel male a....studiare.

Meglio lavorare dopo anni di studio, almeno (si spera) si guadagna qualcosa di liquido, e non di spirituale :D


Questo vale se si è dipendenti e senza responsabilità. Se si lavora in proprio, si ha una attività o delle responsabilità all'interno dell'azzienda o dell'ente dove si lavora voglio vedere se quando andate a casa non avete piu da pensare, se le cose girano male ne avete anche da non dormire la notte. Vero che la retribuzione o i guadagni in questo caso sono molto maggiori rispetto al semplice impiegato o operaio.


quoto e aggiungo che pero' spesso i dipendenti invidiano i padroni per i soldi etc,ma loro sarebbero disposti a fare altrettanto???rimettendoci del proprio per le minime boiate dei propri dipendenti???io credo che molti vada bene cosi' ma si lamentano per il solo gusto di farlo!! :allegria


Spesso i dipendenti si lamentano perchè non sanno cosa vuol dire avere una ditta, soprattutto in questo periodo...

_________________
L'auto di Billy? Una splendida Fiat Flop Tjet Km zero scelta in un piazzale strapieno, strappandola dalle mani di Romani....
Busonazzo chi legge!


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