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E' meglio lavorare o studiare??
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Autore:  83ALFISTA83 [ mer giu 10, 2009 11:33 am ]
Oggetto del messaggio: 

sarina ha scritto:
io li appunti li copio quasi tutti in stile amanuense, con le parole chiave di un colore diverso... dopodichè quasi tutti i miei compagni me li chiedono..... è una faticaccia, ma sclero meno durante il periodo di esami, anche se vado in angoscia perchè poi mi sembra di non fare abbastanza... e questo "sclero meno" è già più che sufficiente, garantito (e se non vi fidate di me, chiedete a ste!) :allegria


Donne...ti farò vedere i miei appunti un giorno, serve la stele di Rosetta per decifrarli!! :ridi

Autore:  sarina [ mer giu 10, 2009 11:35 am ]
Oggetto del messaggio: 

tsè...io copio gli appunti, poi faccio gli schemini degli appunti e quelli del libro separati, poi li metto insieme, faccio delle schede quasi bianche in doppia/triplice copia da compilare per vedere cosa so e i progressi che faccio...a patto che la materia mi piaccia!
sennò, come per l'esame di domani, studio due giorni a muzzo e al diavolo tutto il resto! ma vado in angoscia lo stesso perchè non faccio abbastanza...potevo essere uomo... :piangi2 :piangi2 :piangi2

Autore:  ste79 [ mer giu 10, 2009 11:37 am ]
Oggetto del messaggio: 

no guarda.. meglio che sei donna.... :angelo

Autore:  Esperante [ mer giu 10, 2009 11:39 am ]
Oggetto del messaggio: 

ste79 ha scritto:
no guarda.. meglio che sei donna.... :angelo

Faccio un attimo le veci di Riccardo: se vi scambiate i ruoli NON fatelo sapere!

Autore:  Ospite [ mer giu 10, 2009 11:44 am ]
Oggetto del messaggio: 

Il Basso di Genova ha scritto:
matti!

Studiare è comoderrimo!!! Non ti da indipendenza economica, ma se, come me, hai qualche entrata.. scherziamo? Studiare ti permette una libertà senza precedenti!!



tu preferisci studiare perchè non hai mai lavorato e nemmeno studiato :ridi

Autore:  Il Basso di Genova [ mer giu 10, 2009 11:48 am ]
Oggetto del messaggio: 

strunz!
Guarda che io faccio come Sarina!!!

Prendo appunti a lezione, li copio e li studio.
In conservatorio ormai i miei appunti e riassunti di storia della musica sono praticamente diventati il libro di testo ufficiale.. :natale


@Sarina: si.

Autore:  nico [ mer giu 10, 2009 11:53 am ]
Oggetto del messaggio: 

fare il milionario non c'è? :D

per come la vedo/vivo io, studio e lavoro sono la stessa cosa indipendentemente dal tempo e intensità con cui ci si dedica; l'unica differenza è che nello studio ti godi i successi per autostima e cultura, invece nel lavoro ti godi i successi sperperando lo stipendio; ovviamente a patto che ciò che studi o dove lavori ti interessino; perchè se una delle due cose non ti piace preferisci per forza l'altra.

Lo studio lavoro lo si può vivere nello stesso modo, si è divisi in 2 categorie:
-C'è chi studia tutto il giorno e anche nel week end, se si fa un lavoro tipo dirigente o libero professionita o commerciale fai la stessa cosa, quindi non c'è molta differenza tra l'altro anche al lavoro pensi se mi impegnavo di più o la posto di cazzeggiare facevo anche quella cosa rendevo e prendevo di più oppure anche in vacanza lavoro/studio.
-C'è chi studia 2 ore al giorno e ha il week end libero, se si fa l'impiegato da 8 ore è uguale, finito di lavorare/studiare vai al bar o vai a sciare nel week end ecc e quando sei in ferie nessuno ti chiama per risolvere problemi sul lavoro.

Molto dipende da come uno vive i due momenti principali nella vita di un uomo; se uno studiava tanto e lavora tanto differenza non nè trova, se uno studiava tanto e al lavoro fa 8 ore al giorno la differenza la trova.

Autore:  bitto [ mer giu 10, 2009 12:02 pm ]
Oggetto del messaggio: 

per me studiare è sempre stato un problema... quindi scelgo lavorare...

ovviamente c'è un ma: se con un po' di impegno avessi preso uno straccio di laurea, forse avrei un lavoro migliore. Ma altrettanto, probabilmente sarei uscito di casa praticamente in età pensionabile. Dopo aver ucciso i miei, probabilmente. :allegria

E comunque sul discorso "una volta fuori dall'ufficio hai fatto" se ne può parlare. Dipende dalla posizione in azienda, e dal tipo di lavoro... Tra portatile con chiavett hdspa, blackberry e cellulare aziendale ormai siamo rovinati: vista la precarietà del lavoro, non si ha la forza di mandare regolarmente a cagare chi ti chiama fuori orario lavorativo...

Autore:  ste79 [ mer giu 10, 2009 12:09 pm ]
Oggetto del messaggio: 

ma con che frequenza ti chiamano fuori dall'orario di lavoro??
A me saranno capitate si è no una decina di volte in quasi 5 anni (:piangi2)

Autore:  Paulein118 [ mer giu 10, 2009 12:29 pm ]
Oggetto del messaggio: 

Rispetto alle superiori, decisamente studiare! Facevo poco e niente, ero sempre in giro, portavo a casa votoni così i miei mi lasciavano fare quello che volevo....
Rispetto al Poli, preferisco lavorare. Al poli stavo bene come ambiente, ma avendo frequenza obbligatoria mi capitava di dover star là 8 ore al di 5 giorni a settimana. Magari 7 esami a sessione, con mio padre (ingegnere anche lui) con il fiato sul collo e con tante pretese.
Ora faccio almeno 9 ore al dì però c'è di buono che il 10 mi pagano....
E sabato e domenica sono libero, tranne casi rari....

Autore:  Phaeton [ mer giu 10, 2009 1:09 pm ]
Oggetto del messaggio: 

Io ho appena intrapreso la carriera universitaria e sono al primo anno di medicina, e devo ammettere che è pesante, non ti puoi rilassare un attimo, che le pagine si accrescono e la data dell'esame si avvicina. E' vero che ti puoi gestire tu, ma fino ad un certo punto, perchè se studi bene e hai intenzione di non farci le radici non ti puoi prendere una giornata che te la riporti sempre dietro come lavoro fatto in meno. D'altro canto non ho mai lavorato, ma sto studiando per cercare di fare un lavoro che mi piace, quindi forse meglio studiare e poi lavorare: non so con un diploma al giorno d'oggi cosa si può trovare!

Autore:  MikyTDI [ mer giu 10, 2009 1:33 pm ]
Oggetto del messaggio: 

Lavorare dopo aver studiato altrimenti si trova ben poco!Però dipende anhe dalle ambizioni e dai progetti che si hanno per l'avvenire...

Autore:  bitto [ mer giu 10, 2009 1:43 pm ]
Oggetto del messaggio: 

ste79 ha scritto:
ma con che frequenza ti chiamano fuori dall'orario di lavoro??
A me saranno capitate si è no una decina di volte in quasi 5 anni (:piangi2)


prima di cambiare lavoro, e avendo a che fare con operativi che lavoravano anche il sabato, spesso e volentieri... ora fortunatamente mai!

la mia signora che, invece, ha svariate responsabilità operative, la chiamano ogni 3x2...

Autore:  Menech [ mer giu 10, 2009 5:17 pm ]
Oggetto del messaggio: 

Phaeton ha scritto:
Io ho appena intrapreso la carriera universitaria e sono al primo anno di medicina, e devo ammettere che è pesante, non ti puoi rilassare un attimo, che le pagine si accrescono e la data dell'esame si avvicina. E' vero che ti puoi gestire tu, ma fino ad un certo punto, perchè se studi bene e hai intenzione di non farci le radici non ti puoi prendere una giornata che te la riporti sempre dietro come lavoro fatto in meno. D'altro canto non ho mai lavorato, ma sto studiando per cercare di fare un lavoro che mi piace, quindi forse meglio studiare e poi lavorare: non so con un diploma al giorno d'oggi cosa si può trovare!


Mi inserisco qui, visto che Phaeton è un mio collega. Per me, decisamente è meglio studiare. Io tra l'altro all'inizio ho fatto un errore nella scelta della facoltà (dopo il liceo mi ero iscritto a lingue), quindi ho perso un anno, ed è morto mio padre una decina di giorni prima del mio primo esame. Durante l'università ho avuto parecchie difficoltà per la situazione che si era creata proprio per la morte di mio padre, talvolta il senso di colpa per il fatto che io continuavo a studiare mentre mio fratello (che però era abbondantemente fuori corso come studente di ingegneria) aveva dovuto abbandonare, mi rendeva le cose ancora più difficili. Vedo che ora chi si laurea in medicina il lavoro lo trova molto prima di allora, grazie al fatto che c'è il numero chiuso e quindi meno laureati, ma io, laureato nel 1987, un posto di ruolo l'ho avuto nel 1998, anche se dal 1992 in poi ho sempre lavorato con incarichi a tempo determinato e poi nel 1994, già specialista in chirurgia, sono dovuto venire in provincia di BS a fare la guardia medica :piangi . Qui poi, sono passato dalla GM a fare altri incarichi provvisori, fino al concorso vinto nel 98. Avendo cambiato tanti ospedali e conosciuto tanta gente, posso dire che nel mio ambito, sono pochissimi quelli contenti del lavoro che fanno. Sono veramente pochi quelli che riescono a realizzare quello in cui hanno sperato. Ho potuto constatare, veramente senza differenze tra nord e sud, come le carriere italiane, in certi ambiti, siano solo "pilotate". Ho conosciuto dei colleghi molto bravi ostacolati in tutti i modi dai loro primari. Come ha già detto qualcuno, quando studi se un giorno non ti va, nessuno ti dice nulla, certo magari andrai fuori corso, ma è un prezzo che uno sceglie di pagare. Ma i momenti di spensieratezza, di felicità o di incoscienza non te li ridà poi nessuno. Dopo non hai più tregua, non esiste Natale o Pasqua o ferragosto, notte o giorno, le ore che lavori in più (a parte quelle in cui sei di guardia o reperibile) non ti vengono pagate ecc. Io ho l'aggravante di avere anche la moglie che fa il medico di base, loro sono liberi professionisti convenzionati con l'ASL, quindi non hanno ferie, ma devono trovare uno che li sostituisca. Non so ancora se riuscirò ad andare in ferie a metà luglio perchè mia moglie non ha ancora trovato un sostituto. Preferisco decisamente lo studio........ :ciao

Autore:  Phaeton [ mer giu 10, 2009 6:25 pm ]
Oggetto del messaggio: 

Menech ha scritto:
Phaeton ha scritto:
Io ho appena intrapreso la carriera universitaria e sono al primo anno di medicina, e devo ammettere che è pesante, non ti puoi rilassare un attimo, che le pagine si accrescono e la data dell'esame si avvicina. E' vero che ti puoi gestire tu, ma fino ad un certo punto, perchè se studi bene e hai intenzione di non farci le radici non ti puoi prendere una giornata che te la riporti sempre dietro come lavoro fatto in meno. D'altro canto non ho mai lavorato, ma sto studiando per cercare di fare un lavoro che mi piace, quindi forse meglio studiare e poi lavorare: non so con un diploma al giorno d'oggi cosa si può trovare!


Mi inserisco qui, visto che Phaeton è un mio collega. Per me, decisamente è meglio studiare. Io tra l'altro all'inizio ho fatto un errore nella scelta della facoltà (dopo il liceo mi ero iscritto a lingue), quindi ho perso un anno, ed è morto mio padre una decina di giorni prima del mio primo esame. Durante l'università ho avuto parecchie difficoltà per la situazione che si era creata proprio per la morte di mio padre, talvolta il senso di colpa per il fatto che io continuavo a studiare mentre mio fratello (che però era abbondantemente fuori corso come studente di ingegneria) aveva dovuto abbandonare, mi rendeva le cose ancora più difficili. Vedo che ora chi si laurea in medicina il lavoro lo trova molto prima di allora, grazie al fatto che c'è il numero chiuso e quindi meno laureati, ma io, laureato nel 1987, un posto di ruolo l'ho avuto nel 1998, anche se dal 1992 in poi ho sempre lavorato con incarichi a tempo determinato e poi nel 1994, già specialista in chirurgia, sono dovuto venire in provincia di BS a fare la guardia medica :piangi . Qui poi, sono passato dalla GM a fare altri incarichi provvisori, fino al concorso vinto nel 98. Avendo cambiato tanti ospedali e conosciuto tanta gente, posso dire che nel mio ambito, sono pochissimi quelli contenti del lavoro che fanno. Sono veramente pochi quelli che riescono a realizzare quello in cui hanno sperato. Ho potuto constatare, veramente senza differenze tra nord e sud, come le carriere italiane, in certi ambiti, siano solo "pilotate". Ho conosciuto dei colleghi molto bravi ostacolati in tutti i modi dai loro primari. Come ha già detto qualcuno, quando studi se un giorno non ti va, nessuno ti dice nulla, certo magari andrai fuori corso, ma è un prezzo che uno sceglie di pagare. Ma i momenti di spensieratezza, di felicità o di incoscienza non te li ridà poi nessuno. Dopo non hai più tregua, non esiste Natale o Pasqua o ferragosto, notte o giorno, le ore che lavori in più (a parte quelle in cui sei di guardia o reperibile) non ti vengono pagate ecc. Io ho l'aggravante di avere anche la moglie che fa il medico di base, loro sono liberi professionisti convenzionati con l'ASL, quindi non hanno ferie, ma devono trovare uno che li sostituisca. Non so ancora se riuscirò ad andare in ferie a metà luglio perchè mia moglie non ha ancora trovato un sostituto. Preferisco decisamente lo studio........ :ciao


Non sapevo che fossi medico, comunque io ho potuto notare che fare l'universitario non è facile, al liceo avevamo questa idea di uno studente universitario che faceva quello che voleva, che si poteva organizzare. In realtà io so solo che gli esami sono quella data e che ho 2 libri da studiare, non c'è scampo o prima o poi devi dare la materia e poi è un attimo e ti si accumula tutto. Però mi gratifica il fatto che sto studiando qualcosa che mi piace ( oddio al primo anno tra chimica e fisica c'è poco di medicina seria ) e che un domani mi permetterà di fare un lavoro ch emi piace!

Autore:  Temprone [ mer giu 10, 2009 6:27 pm ]
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auguri per medicina...

Autore:  Strosek [ mer giu 10, 2009 6:42 pm ]
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Da quando ho cominciato a lavorare, la mia vita è cambiata. In meglio.

Ho passato anche periodi di lavoro assurdo, tipo 12 ore al dì comprese sabato e domenica; così all'opposto ora passo 8 ore al giorno cercando di riempirle.
Ma ora il tempo libero è tempo libero; guadagno qualcosa e sono anche stimolato ad usare quei soldi per fare quello che mi piace.

Autore:  bersagliere [ mer giu 10, 2009 7:35 pm ]
Oggetto del messaggio: 

Strosek ha scritto:
Da quando ho cominciato a lavorare, la mia vita è cambiata. In meglio.

Ho passato anche periodi di lavoro assurdo, tipo 12 ore al dì comprese sabato e domenica; così all'opposto ora passo 8 ore al giorno cercando di riempirle.
Ma ora il tempo libero è tempo libero; guadagno qualcosa e sono anche stimolato ad usare quei soldi per fare quello che mi piace.



condivido al 150%

Autore:  Paulein118 [ mer giu 10, 2009 8:03 pm ]
Oggetto del messaggio: 

io anche al 151... :allegria

Autore:  Jonathan_Steele [ gio giu 11, 2009 5:31 pm ]
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Io non ho dubbi, studiare. Quando studi i problemi sono poche cazzate, si è giovani e comunque le responsabilità sono limitate, notrmalmente.

Autore:  dave747 [ mar set 08, 2009 11:40 am ]
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Ho votato lavoro, poi mi sono ricordato che passando dall'università al mondo lavorativo la mia vita sociale (e sessuale) si è drasticamente ridotta......
















meglio studiare, và! :allegria :angelo

Autore:  billy079 [ mar set 08, 2009 11:42 am ]
Oggetto del messaggio: 

lavorare. almeno ti pagano.

Autore:  ste79 [ mar set 08, 2009 11:42 am ]
Oggetto del messaggio: 

ma dipende dal lavoro o dall'età? :wink:

Autore:  kinetic [ mar set 08, 2009 12:30 pm ]
Oggetto del messaggio: 

ste79 ha scritto:
ah quindi studiare il sabato e la domenica perchè hai uno o più esami la settimana seguente è libertà? :roll:
E se domani sera la tipa ti dice usciamo e il giorno dopo hai una lezione importante o un appuntamento con il tuo relatore che fai?
E se hai un corso con obbligo di frequenza e vuoi dormire?

Almeno quando lavori sai che hai degli impegni in determinate ore, ma poi quando non sei al lavoro non ti devi preoccupare per prepararti per la lezione o l'esame..


Quoto tutto, almeno durante il fine settimana mi dimentico letteralmente del lavoro. :huhu :briaco2 :sonata2 :dream2 Poi ci sono due modi diversi di studiare:
- farlo seriamente, dando tutti gli esami in tempo, o al massimo andare fuori corso di poco;
- dedicarsi al fancazzeggio e stare anni e anni all'università alle spalle dei genitori, comodo, ma controproducente e immorale, IMHO

Autore:  dave747 [ mar set 08, 2009 1:23 pm ]
Oggetto del messaggio: 

ste79 ha scritto:
ma dipende dal lavoro o dall'età? :wink:


Dall'età probabilmente, ma anche dal minor tempo disponibile per "socializzare".
Considera che all'università contavo su un bacino d'utenza di "gnocche" abbastanza ampio (le facoltà di psicologia, biologia ed economia erano accanto ad ingegneria), ora in ditta ci sono in tutto 10 donne dai 21 ai 50 anni....

Autore:  Jonathan_Steele [ mer set 09, 2009 7:32 am ]
Oggetto del messaggio: 

Se uno si acconteta di poco (quello che passano i genitori) meglio studiare. Se uno vuole di più meglio lavorare.

Autore:  Ravfour [ mer set 09, 2009 7:49 am ]
Oggetto del messaggio: 

sarina ha scritto:
Da quel poco che ho lavorato, meglio lavorare...che quando vado a casa vado a casa, non passo ore a pensare "però avrei potuto studiare un po' di più e prendere 29 invece che 25...."


Quoto in pieno. E' proprio per questo che ho votato meglio il lavoro.
Con lo studio non puoi mai arrivare a casa e dire, ora mi rilasso totalmente, perchè si pensa sempre nel bene o nel male a....studiare.

Meglio lavorare dopo anni di studio, almeno (si spera) si guadagna qualcosa di liquido, e non di spirituale :D

Autore:  Jonathan_Steele [ mer set 09, 2009 7:56 am ]
Oggetto del messaggio: 

Ravfour ha scritto:
sarina ha scritto:
Da quel poco che ho lavorato, meglio lavorare...che quando vado a casa vado a casa, non passo ore a pensare "però avrei potuto studiare un po' di più e prendere 29 invece che 25...."


Quoto in pieno. E' proprio per questo che ho votato meglio il lavoro.
Con lo studio non puoi mai arrivare a casa e dire, ora mi rilasso totalmente, perchè si pensa sempre nel bene o nel male a....studiare.

Meglio lavorare dopo anni di studio, almeno (si spera) si guadagna qualcosa di liquido, e non di spirituale :D


Questo vale se si è dipendenti e senza responsabilità. Se si lavora in proprio, si ha una attività o delle responsabilità all'interno dell'azzienda o dell'ente dove si lavora voglio vedere se quando andate a casa non avete piu da pensare, se le cose girano male ne avete anche da non dormire la notte. Vero che la retribuzione o i guadagni in questo caso sono molto maggiori rispetto al semplice impiegato o operaio.

Autore:  Paulein118 [ mer set 09, 2009 12:22 pm ]
Oggetto del messaggio: 

Da figlio di autonomo, ho infatti deciso di fare il dipendente.... ;-)

Autore:  Ravfour [ mer set 09, 2009 1:13 pm ]
Oggetto del messaggio: 

Ok, hai la responsabilità, se fai male il lavoro però son cazzi tuoi.
All'uni vai per essere giudicato. si tratta di un' ansia diversa, seppur comunque tremenda.

diciamo che l'opzione fancazzismo sarebbe la migliore :D

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