Strosek ha scritto:
Dai dati di targa, si direbbe che avrebbe potuto portare 16t su Marte, a maggior conferma che in effetti si sono tenuti abbastanza leggeri col carico di prova.
La configurazione con 4 booster è prevista in via teorica, volendo si potrebbero montare: sarebbe il vociferato Super Heavy. Non è stato fatto anche perché lo sviluppo del Heavy ha richiesto molto più tempo e denaro di quanto immaginato. Aggiungere altri due booster non è semplice in una struttura modulare come questa che già usa un gran numero di motori, concetto peraltro che portò al fallimento del razzo N1. Inoltre aumenta enormemente il consumo. A
Sempre paragonato agli altri lanciatori, il Falcon Heavy come carico utile si pone al quarto posto dopo il compianto Saturno V (140t in orbita bassa, 13 lanci riusciti), lo sfortunato N1 russo che avrebbe dovuto portare i russi sulla Luna (4 lanci tutti falliti) e il connazionale Energia* (2 lanci con successo), che invece funzionò ma venne inghiottito dal crollo dell'Unione Sovietica.
Seguendo questa logica sarei portato a pensare che col Falcon Heavy (64t) non sarà adatto allo sbarco di una missione umana sulla Luna a meno di non ridurre notevolmente la massa da trasportare (aspetto critico) tantomeno su Marte. Giusto per dare un'idea, con questo razzo hanno lanciato 2t quasi sulla fascia degli asteroidi. Voyager 1 pesava quasi 1t ed è da qualche parte sui confini del sistema solare ed il lanciatore, come detto da Zer, era molto più piccolo.
Anche il concetto di razzo riutilizzabile non è una novità assoluta di per sé, anche i booster dello Shuttle erano riutilizzabili. Solo che stavolta si recupera anche il primo stadio e i razzi sono capaci di atterrare da soli invece di inzupparsi nell'oceano con un paracadute come per i booster dello Shuttle.
*Questo razzo volò solo due volte. Nella versione a massima spinta avrebbe avuto un carico utile molto grande, quasi 180t in orbita bassa e doveva essere riutilizzabile, ma non volò mai.
vabè, il re-use è dire tutto e dire niente...lo space shuttle intero era nato intorno all'idea di essere riutilizzabile, ma le procedure di revisione della carlinga, degli SSME criogenici e dei booster si rivelarono talmente complicate (volendo garantire un'affidabilità decente) che alla fine era quasi come farli nuovi, infatti gli usa ci hanno lasciato una madonna di soldi. Come hanno detto altri, quello di SpaceX è riuso vero, con costi molto diversi da quelli del passato.
in generale, se questo modo di lavorare prende piede, credo che sia in Nasa che soprattutto da noi bisognerà fare cambiamenti molto profondi per stare al passo, iniziando dal tagliare buona parte della elefantiaca burocrazia che esa impone all'industria (metà del tempo di lavoro va nella produzione di documentazione) e rendendo un po' più flessibile l'applicazione delle normative, perché non esiste che per selezionare un cuscinetto che ha rating da catalogo pari a X debba anche dimostrare analiticamente con la teoria hertziana (giorni di lavoro) che X non viene superato in nessuno dei 16745939930 scenari di temperatura possibili e redigere un report al riguardo...
vabè, un giorno in privè vi racconterò un po' di aneddoti