Temprone ha scritto:
scusa se sono stato vago...
abbiamo analizzato un pò di diversità (procedure e gestione manutenzione. gestione piloti, ecc)
quindi aree di maggiore interesse.. quasi tutte!! per stringere il campo: sicurezza e gestionale.
Per ciò che riguarda la gestione interna non sono in grado di poter esprimere un concetto assoluto in quanto sono carente di esperienza diretta. Per quanto riguarda la parte sicurezza invece la mia opinione al riguardo è che incide tantissimo sui costi operativi (lo affermo perchè sicurezza, confort puntualità economia del volo sono i target che devo raggiungere ogni volta che vado a lavoro per poter asserire che ho svolto a pieno il mio lavoro, tenendo presente che mentre la sicurezza avviene in primis, le altre hanno una sequenzialità gestibile). Quando una Compagnia si definisce low cost, con questo intende esprimere la volontà di affermare che ha un basso costo, ma di cosa? Di tutto, e alla fine anche del biglietto finale (alias contratto). Ora, tenendo presente che la sicurezza viene svolta attraverso formazione, controllo, supervisione, aggiornamento (e quindi comunicazione) si evince che non si può ipotizzare che una compagnia faccia tutto questo ai massimi livelli consentiti, umanamente parlando, perchè avrebbe un costo altissimo che dovrebbe affrontare po in ultimo il passeggero, ma nemmeno avere un costo irrisorio che NON testimonia la "mancata osservanza dei minimi requisiti richiesti per operare sul mercato" ma la "minima osservanza di tali procedure per potere operare" il che è ben diverso.
Esistono degli Enti Nazionali che sorvegliano i vari processi, ma non hanno lo scopo di evidenziare chi fa tutto questo meglio o chi lo fa in modo diverso dall'altro, ma solo quello di monitorare chi esplica i minimi "requirements" e chi no, in caso non soddisfacente verrebbero prese delle misure atte a valutare se le condizioni di tali insufficienze siano recuperabili o meno, qualora non lo fossero la compagnia non potrebbe più operare.
Ne consegue che la sicurezza non è data da chi esplica solo le condizioni minime, ma è originata da chi funzionalmente raggiunge un livello medio-alto in questo settore e lo mantiene per decenni.
Quando si entra in un negozio e notiamo che un oggetto "normalmente" venduto ad un prezzo, è in vendita ad 1/6 dello stesso, cosa facciamo? Ci chiediamo se sia in promozione e poi.... se questo oggetto sia danneggiato o meno ovvero se la sua integruità presenta qualche lacuna che non pregiudichi la sua funzione ma che comunque giustifichi il prezzo così basso, giusto? Solo che in una compagnia aerea la lacuna non è facilmente evidenziata e se lo dovesse divenire sarebbe giustificata dal vantaggio economico dell'utilizzatore finale, se invece dovesse essere una lacuna "interna" sarebbe invisibile e pertanto molto pericolosa...
Chiedo scusa se sono stato Prolisso ma il tutto è abbastanza comlesso e collegato e ho tentato di riassumerlo in queste parole, mi auguro di essere stato esplicito...
naturalmente la riduzione dei costi data dalla qualità della manutenzione è un pò preoccupante (mio cugino mi spiegava che lo stesso controllo che in alitalia fanno tre volte in ryaiar viene fatto una volta, naturalmente rispettando sempre i limiti di legge..); quello che volevo chiederti era "sull'uso dei piloti" : da quello che ho capito la differenze come turni di lavoro è molto differente tra le due compagnie; il nosto professore faceva passare i piloti della compagnia di bandiera come "un pò privilegiati" e al contrario quelli delle compagnie low cost quasi schiavizzati.. è veramente così??
Sono d'accordo sui risparmi dovuti a molti metodi (avere aerei tutti dello stesso modello, vendita biglietti on-line, riduzione ai minimi dei servizi a bordo, ecc ecc) però rischiare il "colpo di sonno" del pilota mi sembra eccessivo..