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Il progetto della “nuova F.1” prevede regolamenti stabili e semplici, rilancio degli storici circuiti europei, maggiori introiti dei diritti televisivi ai team, riduzione del prezzo dei biglietti per i più giovani
Il dado è dunque tratto. L’operazione commerciale-finanziaria per rilevare la Formula 1 è ormai avviata. Il consorzio costituito dalla Exor, una delle principali società d’investimento europee controllata dalla famiglia Agnelli, e dalla News Corp dell’imprenditore australiano Rupert Murdoch, leader mondiale nei giornali e proprietario di reti televisive, tra cui Sky in Italia. Insomma, l’accoppiata è micidiale: finanza più media.
La famiglia Agnelli e James Murdoch, il 38enne figlio di Rupert cui è stato affidato il comando dell’operazione, non sono comunque soli nell’ambizioso progetto, che ha grandi possibilità di successo per la dimensione appunto dei due gruppi coinvolti. Alle loro spalle ci sono altri investitori, che al momento non hanno ritenuto di uscire allo scoperto. Tra essi figurano almeno un paio di grandi costruttori automobilistici. Oltre naturalmente alla Ferrari – non è assolutamente immaginabile la F.1 senza la Casa modenese – è d’accordo la Mercedes e pure la McLaren.
La famiglia Agnelli, proprio attraverso la Exor, controlla Fiat Spa e Fiat Industrial, la Ferrari e la squadra di calcio Juventus. È, insomma, la cassaforte della potente famiglia torinese.
L’obiettivo del Consorzio è di definire un piano per la Formula 1 entro il 2012. La data non è casuale: alla fine dell’anno scadrà infatti il Patto della Concordia che stabilisce soprattutto la spartizione dei diritti commerciali. Degli oltre 700 milioni di euro incassati per i diritti televisivi, alle scuderie ne vanno poco più di 300, cioè meno della metà. I team, anche recentemente, hanno chiesto che a loro vada una quota maggiore.
Già a dicembre dell’anno scorso, Luca di Montezemolo, presidente della Ferrari, aveva messo in guardia Bernie Ecclestone – che attraverso il fondo d’investimenti Cvc Capital Partner è proprietario della Formula 1 – parlando di un campionato alternativo di Formula 1: “Siamo a un crocevia. Vi sono tre possibili scenari: quello attuale, nuovi proprietari con Bernie Ecclestone responsabile, o un modello stile NBA. Alla fine possiamo sempre trovare un diverso organizzatore”. La NBA, cioè il campionato professionistico americano di basket, è interamente gestita dall'associazione squadre. Il piano del Consorzio parte dunque dal presupposto che le scuderie di F.1 controllino l’organizzazione e abbiamo la quota maggiore dei diritti commerciali.
C’è poi la questione dei regolamenti tecnici: il progetto prevede una forte stabilità. Al bando dunque i cambiamenti improvvisi e le ambiguità normative. È anche in discussione l’introduzione del motore 4 cilindri 1.6 litri sovralimentato mediante turbo: dovrebbe essere ammesso dal 2013, ma la Ferrari, e non solo, ha già fatto sapere di essere contraria a questo genere di propulsore. E aveva proposto un V6 1.8 litri, derivato appunto “tagliando” l’attuale V8 2.4 litri.
Altra faccenda del progetto “nuova F.1” del Consorzio Agnelli-Murdoch: i circuiti. Saranno rilanciate le storiche piste europee e nel calendario sarà sempre inserita una gara negli Stati Uniti d’America, che per l’industria automobilistica mondiale è un mercato strategico. Quella del Conzorzio Agnelli-Murdoch non è dunque una semplice idea. È un piano già definito sulla base di indicazioni precise.
Una grande ricerca di mercato commissionato dai due gruppi finanziari avrebbe evidenziato, per esempio, che i più giovani sono più attratti dalla MotoGp che dai gran premi di Formula 1. Il “Circus” va perciò svecchiato. Il come è già stato individuato. I prezzi dei biglietti saranno abbassati per incoraggiare appunto una maggiore affluenza degli spettatori, soprattutto dei più giovani; come stanno chiedendo da tempo le squadre della Formula 1. Altro argomento del progetto è la comunicazione in senso generale. Sotto Bernie Ecclestone non sono stati compiuti, negli ultimi anni, quelli cioè in cui i cambiamenti tecnologici sono stati più rapidi, progressi significativi.
Entro un anno, dunque, il Consorzio Agnelli-Murdoch proverà ad acquistare la Formula 1 dal fondo d’investimenti Cvc Capital Partner. Non dovesse riuscirci – ma non si vede il perché – il progetto già elaborato è, di fatto, un piano per un campionato di Formula 1 alternativo. Con la Ferrari.
http://www.auto.it/autosprint/formula_1 ... li-Murdoch
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domanda: ma se succedesse una cosa del genere India e Corea se la prenderebbero in mezzo agli occhi?
mi piacerebbe vedere passando dalle parole ai fatti cosa rimarrebbe di questo progetto.