Temprone ha scritto:
daimlerchrysler ha scritto:
L'export dagli Stati Uniti riguarda la Bronco che è tipo una Wranglwr della Ford.
La Bronco Sport è una Kuga con design più rugged, non verrà portata da noi.
Ford in Europa dimostra ancora una volta in più che non vuole competere, al massimo ridurre le perdite. Con questa Bronco venderanno al massimo 5.000-7.000 unità all'anno e nel frattempo cancellano Fiesta e Focus.
Gli Americani vogliono ridurre le dimensioni della divisione europea in modo da poterla chiudere (o svendere come Gm ha fatti con Opel) appena possono.
mi è chiara la differenza. Lo dicevo per il futuro possessore di Kia.
Vogliono ridurre la dimensione e avere una divisione che produce utili. Ci guadagni di più a vendere 10 mila bronco a 60 mila rispetto a X fiesta a prezzo di costo.
Poi tutti d'accordo su come faranno a stare in piedi mega concessionarie, ecc ecc
Non si sostiene una struttura industriale ed una rete di concessionari con la vendita delle Bronco, Explorer e Ranger. Entro meno di 3 anni la Puma sarà la base della gamma Ford e al di sopra di essa ci saranno 2 suv (in realtà un suv e la sua variante coupè) elettrici su base Vw.
Basta guardare Gm, nonostante le perdite atroci che Opel registrava da inizio anni ‘90 erano costretti a tenersela perché era necessario avere una base in Europa e perché i pianali Opel erano la base per più della metà dei prodotti globali di Gm.
Man mano hanno ridotto l’esposizione ( Opel negli anni 90 aveva il 12% del mercato europeo, nel 2017, anno dell’abbandono arrivavano appena al 6%) e hanno potenziato i centri di sviluppo in Cina e Corea (questi ultimi quasi cancellati ormai) fino a che hanno trovato qualcuno a cui sbolognarla.
Gm adesso vuole rientrare in Europa con suv elettrici con marchi Chevrolet e Cadillac, sviluppati e costruiti oltreoceano, quindi senza nessun valore aggiunto per noi europei. L’Unione europea dovrebbe riflettere sulle politiche che da una parte spingono diversi costruttori fuori dal mercato e che poi permettono ad aziende extra europee (in particolare modo cinesi) di entrare nel mercato con prezzi energetici e costi di produzione molto più vantaggiosi.