Ecco, io invece preferisco non puntare sveglie e dormire quanto mi serve, mi aiuta a non aver poi abbioccamenti durante il tragitto, poi assolutamente mangiare poco o nulla (infatti viaggiare da/per Calabria con suocera al seguito è drammatico considerato che l'ultima volta ha preparato la parmigiana di melanzane e le uova sode "per il viaggio"). mi è già andata bene una volta ed ero giovane, svegliato ai 130 dalle righe zebrate in autostrada, ora conosco meglio i miei limiti.

Con una giocata alla Bernardeschi, sabato il mio vicino di casa ha aperto il box e mi ha mostrato la sua Kia Niro elettrica nuova di zecca, presa al posto del amegane sw dci ormai quindicenne.
Entusiasta è dire poco, sembrava un bambino il giorno di Natale.
Non l'ho provata, ci sono solo salito e sono rimasto impressionato dal salto in avanti con tripla carpiata che hanno fatto i coreani in termini di qualità degli interni e comodità dei sedili.
Per il resto lui, come viaggio più lungo va, una volta l'anno, in Molise al mare, e li si organizzerà, altrimenti i viaggi solitamente più lunghi sono un Trento- provincia di Brescia a casa dei genitori della moglie, quindi distanza che la macchina copre senza problemi, dato che parliamo di un 200 km scarsi. Si è messo la walbox nel box, adesso vedrà se mettere i pannelli solari col 110%, quando faremo i lavori condominiali.
Dai suoi calcoli, tutti da verificare, ricaricando a casa spenderà la metà di quanto spendeva in gasolio con un auto, ipse dixit, che va il doppio.
Vedremo nei prossimi mesi se continuerà l'entusiasmo.

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- Ipotesi di pannelli solari (ovviamente non deve andare al lavoro in auto se no ha poco senso)

Una domanda a voi che avete figli: ma questi ragazzini oggi cosa sognano in termini di automotive? C'è un interesse?
Noi da piccoli fantasticavamo sulle supercar, qualcuno aveva anche i poster in camera della Countach o della Testarossa... I giovanissimi di oggi hanno ancora il sogno dell'auto sportiva come simbolo di libertà, hanno una sorta di icona della mobilità elettrica tipo Tesla oppure il fascino dell'auto è stato del tutto soppiantato e sostituito da qualcos'altro? Chiedo perché faccio fatica ad immaginarmi l'entusiasmo per una Kia Niro elettrica.

Una domanda a voi che avete figli: ma questi ragazzini oggi cosa sognano in termini di automotive? C'è un interesse?
Noi da piccoli fantasticavamo sulle supercar, qualcuno aveva anche i poster in camera della Countach o della Testarossa... I giovanissimi di oggi hanno ancora il sogno dell'auto sportiva come simbolo di libertà, hanno una sorta di icona della mobilità elettrica tipo Tesla oppure il fascino dell'auto è stato del tutto soppiantato e sostituito da qualcos'altro? Chiedo perché faccio fatica ad immaginarmi l'entusiasmo per una Kia Niro elettrica.

Una domanda a voi che avete figli: ma questi ragazzini oggi cosa sognano in termini di automotive? C'è un interesse?
Noi da piccoli fantasticavamo sulle supercar, qualcuno aveva anche i poster in camera della Countach o della Testarossa... I giovanissimi di oggi hanno ancora il sogno dell'auto sportiva come simbolo di libertà, hanno una sorta di icona della mobilità elettrica tipo Tesla oppure il fascino dell'auto è stato del tutto soppiantato e sostituito da qualcos'altro? Chiedo perché faccio fatica ad immaginarmi l'entusiasmo per una Kia Niro elettrica.

Ai miei in particolare piacciono le Lamborghini. Porsche dipende. Ferrari perché si chiamano Ferrari ma non è che si voltino a guardarle come fanno con le Lambo.

Dopo la tempesta Vaia del 2018 non abbiamo avuto un eccesso di offerta di materia prima e un crollo del prezzi si legno e carta? Tra l'altro le maggiori cartiere d'Italia ( Friuli e Piemonte) hanno sofferto a lungo la scarsità di richiesta.
Il problema lo vedrei più nel costo di produzione della carta a causa dell'aumento di gas e luce che nella richiesta ( vedi Yara di Ferrara).

Però mi pare che molti tronchi non siano stati ancora raccolti ( almeno dal mio giro in Cadore quest'estate).

Dopo la tempesta Vaia del 2018 non abbiamo avuto un eccesso di offerta di materia prima e un crollo del prezzi si legno e carta?

Tra l'altro le maggiori cartiere d'Italia ( Friuli e Piemonte) hanno sofferto a lungo la scarsità di richiesta.

inoltre prosegue la piantumazione di centinaia di migliaia di nuove piantine.

Angolo accademico.
Il termine piantumazione è molto dibattuto e poco accettato in ambito agronomico.
Da un paio di anni sembra che più o meno tutti gli esperti convengano che debbano considerarsi corrette solo le dizioni "piantagione" e "messa a dimora".

Sul resto concordo con te .. portare via i tronchi è un esigenza per evitare le problematiche di proliferazione batteriologica e parassitaria.
Le tecniche per il recupero in zone difficili sono pericolose e costose .. economicamente non è detto ne valga la pena. Per l'ambiente e la sicurezza sarebbe forse necessario ma penso prevarranno le ragioni economiche e dil resto sarà gestito in base alle problematiche che insorgeranno. Se passano 20 anni i responsabili saran tutti morti e tanti saluti a tutti. Una bella scommessa.

Se hai tronchi abbattuti su un dirupo che scende in un corso d'acqua e dove non ci va mai nessuno per impossibilità oggettiva, lasci lì anche se non è bellissimo da vedere e poi ripulisci il corso d'acqua se scende qualcosa

Eppoi si tenta di manomettere i report ....

https://www.open.online/2021/10/21/cop2 ... a-notizie/

L'abbiamo già armata da un bel po'.
Non è che non freghi niente a nessuno, è che non c'è nulla che si possa fare.
Le strade sono due, a grandi linee:
-Decrescita totale e immediata, ma non quella felice di Monsieur Imbécile LaTouche, significa che ognuno di noi avrebbe diritto a un minimo di cibo tale da consentire la sopravvivenza e un surplus d'acqua per lavarsi di circa cinque litri. Al semestre.
-Ricerca, tecnologia e cambio di paradigma nell'utilizzo di ciò che al momento è più inquinante, cosa che ha un costo del tutto esorbitante e non alla portata di nessun governo attuale, essendo praticamente tutti già fortemente indebitati.
Poi ci sono un po' di vie di mezzo e sfumature, ma grossolanamente i numeri son quelli.
Dovevamo pensarci cinquant'anni fa, oggi al massimo possiamo rallentare un po' la caduta, poi si vedrà. Quale governo lo riferirebbe ai propri elettori?

Bill Gates "on clima" lo spiega piuttosto bene