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MessaggioInviato: lun set 26, 2011 6:28 pm 
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daimlerchrysler ha scritto:
Metti un file audio con "non c' e' piu' niente da fare" :D


Ahahahhahaha!!!! :ok :mrgreen:

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Sai che cosa diceva quel tale? In Italia sotto i Borgia, per trent'anni, hanno avuto assassinii, guerre, terrore e massacri, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e che cos' hanno prodotto? Gli orologi a cucù.( O.Welles)


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MessaggioInviato: lun set 26, 2011 7:29 pm 
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Situazione prevedibile.

La Panda ha un potenziale di oltre 150mila unità annue, la Ypsilon al massimo quanto può fare? 60/70mila pezzi...non di più...


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MessaggioInviato: lun set 26, 2011 8:48 pm 
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Iscritto il: ven apr 28, 2006 6:03 pm
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Teknos ha scritto:
Situazione prevedibile.

La Panda ha un potenziale di oltre 150mila unità annue, la Ypsilon al massimo quanto può fare? 60/70mila pezzi...non di più...



No no di più', la panda II ha venduto sempre piu' di 200.000 unita' all'anno con un picco di 315.000 nel 2009 grazie agli incentivi e tutto cio' nonostante una concorrenza in aumento. La situazione della ypsilon e' ben piu' difficile: la vecchia vendeva tra le 75.000 e le 65.000 l'anno mentre la nuova dovrebbe arrivare a 120.000 unita' secondo le stime di Francois.


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MessaggioInviato: lun set 26, 2011 9:02 pm 
E questi chi sono???

http://www.linkiesta.it/produzione-fiat ... o-peggiore


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MessaggioInviato: lun set 26, 2011 9:19 pm 
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modus72 ha scritto:



"fabbrica italia".....

<object width="560" height="315"><param name="movie" value="http://www.youtube-nocookie.com/v/dX8lPXfEpsc?version=3&amp;hl=it_IT"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube-nocookie.com/v/dX8lPXfEpsc?version=3&amp;hl=it_IT" type="application/x-shockwave-flash" width="560" height="315" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true"></embed></object>

...gli agnelli e marchionne sapevano fin dall'inizio, così come lo sapevamo noi, che la situazione si sarebbe evoluta così.


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MessaggioInviato: lun set 26, 2011 9:46 pm 
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Fiat in Italia come produzione va male da fine anni '90, nel senso che la capacita' non e' sfruttata da decenni e dobbiamo pure tenere conto che la capacita' produttiva e' stata molto ridotta. Con Morchio e poi con Marchionne si cerco' di saturare la capacita' delle fabbriche ma i piani sono rimasti sempre sulla carta. Fiat lancia pochi modelli e gran parte di essi vanno male, il gruppo e' riuscito a compensare le mega perdite in Europa ( secondo le stime degli analisti vanno da 600 a 1 miliardo di euro l' anno) con i profitti brasiliani e adesso con l' avventura chrysler. Si continua a posticipare il problema, il piano fabbrica Italia e' ormai una chimera. Se tolgono pure Giulia e alfa suv ma che rimane da produrre in Italia ?
Io mi considero abbastanza liberista ma imho il governo italiano e' stato un po' troppo arrendevole nei confronti del maglionato, in Germania ci sono i sindacati nel consiglio di supervisione a bloccare decisioni troppo rischiose ( e ci sono moltissimi svantaggi), mentre in Francia Sarkozy ,che non e' un comunista, ha usato la clava con Renault e Peugeot (causando vari problemi tra l' altro).


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MessaggioInviato: lun set 26, 2011 9:56 pm 
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IMHO al governo italiano non frega un c@azzo; il ministro del lavoro è un inutile mangiastipendi a ufo che sta lì a dire ciò che è più comodo.. e ogni tanto da dietro appare Brunetta che dice qualcuna delle sue minchiate... :palm:

Se tu fossi Marchionne, con un sindacato guidato da rincolgioniti, un governo di fantocci alle dipendenze di un pagliaccio.. cosa faresti?
Quando il governo ha detto "basta incentivi".. Marchionne è stato De Facto autorizzato a fare quel che più gli pare e piace. Come dargli torto?

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MessaggioInviato: lun set 26, 2011 10:00 pm 
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Il Basso di Genova ha scritto:
IMHO al governo italiano non frega un c@azzo; il ministro del lavoro è un inutile mangiastipendi a ufo che sta lì a dire ciò che è più comodo.. e ogni tanto da dietro appare Brunetta che dice qualcuna delle sue minchiate... :palm:

Se tu fossi Marchionne, con un sindacato guidato da rincolgioniti, un governo di fantocci alle dipendenze di un pagliaccio.. cosa faresti?
Quando il governo ha detto "basta incentivi".. Marchionne è stato De Facto autorizzato a fare quel che più gli pare e piace. Come dargli torto?


a casa mia uno non è mai autorizzato a prendere per il culo consapevolmente 100.000 persone (numero dei dipendenti fiat in italia a grandi linee) giocando sulla loro pelle, comunque capisco che sia una questione di punti di vista.


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MessaggioInviato: lun set 26, 2011 10:04 pm 
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Il Basso di Genova ha scritto:
con un sindacato guidato da rincolgioniti

Guarda, l'unico che va ripetendo queste cose da mesi è Landini della FIOM. E' una verità talmente scomoda che infatti è osteggiato anche dalla CGIL per le sue posizioni troppo dure ma...a conti fatti, non aveva torto. Marchionne è un disastro, sta demolendo un'intera categoria senza peraltro nemmeno portare lavoro e occupazione. Peggio di così non poteva andare.


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MessaggioInviato: lun set 26, 2011 10:14 pm 
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... non è una bella gara.. ma c'è qualcuno che prende per il culo consapevolmente 57 milioni di persone..

Se tu lasci a uno completa libertà di agire.. cosa pensi che faccia?
Cosa faccio io se so che su una strada non c'è il Velox?

E soprattutto: cosa dovrebbe fare Marchionne? Tuttosommato il contentino-Panda è arrivato, probabilmente i soldi usati per scalare chrysler poteva impiegarli nello sviluppo.. ma forse si fida più di chrysler e della ripresa USA (e perchè no? anche degli aiuti di stato americani) che di vendere qualche Panda agli europei.. in un mercato vecchio, stantio, che non cresce e dominato (a ragione ma anche un po' a torto) dai frigoriferi tedeschi come dargli torto?

Se trova il modo di pagare gli stipendi agli operai per produrre in 4 stabilimenti italiani meno di quanto non produca in un solo stabilimento in polonia.. I "Lavoratori " saranno stipendiati per giocare a carte sulle linee di montaggio perchè ci sarà un operaio americano o polacco o serbo che costruirà anche per loro. (Ma ora che si potrà licenziare senza giusta causa..)

Se il governo Serbo fa ponti d'oro affinchè le case costruiscano in Serbia (forse il governo Serbo è più interessato al proprio paese e non si deve preoccupare di regalare a se stesso le frequenze televisive digitali?).. se tu fossi marchionne dove andresti a costruire? In un paese allo sbando in cui non frega un cazzo o in un paese dove il costo del lavoro, della manodpoera e, perchè no le previsioni di crescita, sono migliori che nel paese delle banane?

Glie lo dai tu torto a Marchionne?

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Il Basso di Genova ha scritto:
IMHO al governo italiano non frega un c@azzo; il ministro del lavoro è un inutile mangiastipendi a ufo che sta lì a dire ciò che è più comodo.. e ogni tanto da dietro appare Brunetta che dice qualcuna delle sue minchiate... :palm:

Se tu fossi Marchionne, con un sindacato guidato da rincolgioniti, un governo di fantocci alle dipendenze di un pagliaccio.. cosa faresti?
Quando il governo ha detto "basta incentivi".. Marchionne è stato De Facto autorizzato a fare quel che più gli pare e piace. Come dargli torto?



Aspetta a marchionne ha fatto comodissimo questo governo attuale. Siamo in una democrazia liberale e in linea teorica il governo non dovrebbe intervenire pesantemente in questioni aziendali. In realta' i governi nazionali pur non possedendo azioni di una casa automobilistica hanno a disposizione migliaia di possibilita' per fargliela pagare al ceo di turno. Il governo attuale ha lasciato totalmente campo aperto a Marchionne, ha addirittura propagandato le sue idee come se fossero il verbo rivelato. Ricordatevi un po' Sacconi. Io spero con tutto il cuore che mirafiori ottenga i suv perche' senza questi prodotti mirafiori e' morta, non ce la fara' a tirare avanti con la sola Mito. Negli altri paesi europei le scelte politiche sono state ben diverse : in Germania daimler, vw e BMW a meta' degli anni 2000 hanno dovuto ristrutturare. L' hanno fatto in modo morbido con mega incentivi e con un governo Schroeder che a parole li condannava ma alla fine li lascio' fare. La Spagna non ha piu' un'azienda nazionale (Seat non lo e' considerata), riusci' negli anni 80 e 90 ad attirare molti gruppi, durante la crisi molti gruppi avevano minacciato di tagliare i posti e il governo (assolutamente non liberale) Zapatero con nuovi incentivi e accordi e' riuscito a convincere vw, Renault, Ford e psa a rinnovare il loro impegno. In Francia Sarkozy e' stato durissimo con i produttori nazionali.


E' giustissimo quello che dici sui sindacati ma Maglionne l'ha usata fin troppo questa scusa. Cosa doveva fare Romiti con le brigate rosse che ammazzavano i dirigenti? Non mi ricordo allora di richieste sulla governabilita' degli stabilimenti da parte della dirigenza con minacce di portare la produzione all'estero.


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MessaggioInviato: lun set 26, 2011 10:54 pm 
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Il Basso di Genova ha scritto:
... non è una bella gara.. ma c'è qualcuno che prende per il fondo schiena consapevolmente 57 milioni di persone..

Glie lo dai tu torto a Marchionne?


Gli do torto come lo darei a uno che ha lasciato morire di fame il figlio perchè trovava troppo rischioso cercarsi un lavoro. Non è questione di italia, serbia o stati uniti, la fiat chiuderà ovunque perchè non c'è mai stata (almeno negli ultimi 5 anni) l'intenzione di rilanciarla davvero, non è mai rientrato neanche vagamente nei piani degli agnelli alla faccia degli spot strappalacrime e di 190000 persone che perderanno il lavoro. Oppure 5 anni di piani, modelli, target palesemente campati per aria sono dovuti alla più totale incompetenza, ma non credo, io credo che lo sapessero bene fin da subito. Per quanto riguarda il "non è una bella gara", beh concordo (ci mancherebbe) e non so chi voterò, di certo non comprerò mai fiat. Comunque: tra 20 anni ci troveremo e vedremo come sarà andata a finire.


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MessaggioInviato: lun set 26, 2011 11:32 pm 
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tutto quello che volete, ma l'errore del governo (e dei sindacati) è soprattutto ora. hai presentato fabbrica italia cercando di estorcere un ricatto per i lavoratori? hai ottenuto il ricatto? bene, ora però vogliamo fabbrica italia. se no "f0ttiti" e il ricatto decade.

questo detto in soldoni, ovviamente.

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MessaggioInviato: mar set 27, 2011 7:04 am 
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Quoto billy.. Ha voluto la fabbrica italia? BENE da pomigliano non esce una panda finchè non montano le linee di assemblaggio a mirafiori.

E il ministero avrebbe già dovuto fare pressing.

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Quoto Billy


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MessaggioInviato: mar set 27, 2011 8:00 am 
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billy079 ha scritto:
tutto quello che volete, ma l'errore del governo (e dei sindacati) è soprattutto ora. hai presentato fabbrica italia cercando di estorcere un ricatto per i lavoratori? hai ottenuto il ricatto? bene, ora però vogliamo fabbrica italia. se no "f0ttiti" e il ricatto decade.

questo detto in soldoni, ovviamente.


stavo per risponderti ma poi devo spostare in privè..


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MessaggioInviato: mar set 27, 2011 8:12 am 
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Beh facciamo uno spin-off (come i telefilm :ridi) dell'argomento nel privé


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MessaggioInviato: mar set 27, 2011 10:42 am 
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MILANO (MF-DJ)--Il piano prodotti e' il fattore chiave nelle trattative
tra Chrysler (gruppo Fiat) e il sindacato Uaw per il rinnovo del contratto
di lavoro.

Lo sostiene Automotive News aggiungendo che il management di Chrysler
aveva in programma di decidere entro fine settembre se localizzare la
produzione della Jeep Compass negli Stati Uniti o a Mirafiori, ma la
decisione e' stata complicata la scorsa settimana dalle difficolta' nel
raggiungere un'intesa con il sindacato.

Il sindacato dei lavoratori del settore auto sta infatti premendo sulla
Chrysler affinche' aggiunga posti di lavoro e prodotti negli stabilimenti
statunitensi, ha affermato una fonte vicina alle trattative. Secondo la
rivista, ci sono peraltro buone ragioni per pensare che la casa decida in
tal senso a causa delle diatribe tra la Fiat e i sindacati in Italia e
della decisione di molte case automobilistiche di spostare la produzione
negli Usa a causa della debolezza del dollaro.

L'andamento delle trattative tra Chrysler e Uaw sta influenzando due
piani prodotto, quello dell'Alfa Romeo Giulia e del Suv della stesso brand
del Biscione. La nuova berlina, secondo fonti italiane, potrebbe alla fine
essere prodotta in Nord America ma la decisione definitiva e' prevista per
la fine di settembre

--

milanofinanza.

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MessaggioInviato: mar set 27, 2011 12:03 pm 
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billy079 ha scritto:
tutto quello che volete, ma l'errore del governo (e dei sindacati) è soprattutto ora. hai presentato fabbrica italia cercando di estorcere un ricatto per i lavoratori? hai ottenuto il ricatto? bene, ora però vogliamo fabbrica italia. se no "f0ttiti" e il ricatto decade.

questo detto in soldoni, ovviamente.


L'errore del governo e dei sindacati è stato non capire che il piano era campato per aria fin dall'inizio. Va bene crederci, però quando ti sparano numeri di un certo tipo, e al contempo l'azienda ha una situazione di sviluppo dei nuovi prodotti di un certo tipo (ferma) qualche dubbio "dovrebbe" venire. Comunque quoto che abbiamo un ministero del lavoro inutile, ma chissà cosa c'è dietro (nel senso: non posso credere che non avessero inteso fin da subito la situazione).


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MessaggioInviato: mar set 27, 2011 12:48 pm 
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Ecco perchè le dirigenze italiane (sindacati, politici..) andrebbero bombardati completamente (non scrivo cosa sto pensando realmente altrimenti ci fanno chudere il forum e mi arrestano):

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cr ... primopiano

Se ne sono accorti ora che Fiat chiude Termini? cos'è? campagna elettorale? :vomito2
a che serve?? a chi serve?!
Ora che la Ypsilon viene GIA' prodotta in polonia...

Io, sinceramente, non capisco. :shock:

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Ma poi Termini se ho ben capito verrebbe rilevata dalla DR, qualcuno ne sa qualcosa di più? (premesso che io vedo sempre di buon occhio chi vuole creare lavoro in modo serio, quindi la cosa fosse vera mi farebbe molto piacere)


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si crea un polo come a chivasso "ex lancia" in cui ognugno si prende un pezzo.

ci saranno DR, alcuni produttori di strumenti medicali, produzioni televisive, e via discorrendo.

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billy079 ha scritto:
si crea un polo come a chivasso "ex lancia" in cui ognugno si prende un pezzo.

ci saranno DR, alcuni produttori di strumenti medicali, produzioni televisive, e via discorrendo.


http://www.quattroruote.it/notizie/indu ... a-fabbrica

mah...


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L'accordo c'è..
http://www.ilcorrieredisicilia.it/econo ... a-dr-motor

Apparentemente (una volta tanto) sembra un lavoro ben fatto.. poi magari sarà un floppazzo clamoroso..
e i $indacati, invece di far casino in centro, forse dovrebbero occuparsi del buon andamento delle trattative, no??

o sono io che non ho capito un cazzo come al solito?

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Buona parte si. Verrano assorbiti circa 1500 dipendenti (anche se ho letto che a regime saranno 1300) per produrre, in buona sostanza, sullo stesso modello di Isernia: lamierati e pezzi arriveranno dalla Cina e ci sarà un piccolo reparto dedito alla modifica del frontale. Il resto del complesso verrà invece "canniballizato" da imprese di vario tipo (da logistica integrata a pannelli solari), con un assorbimento di dipendenti che non so quantificare..

Sono scettico per il numero di addetti, ma a parte questo almeno non è finito a De Tomaso sul cui progetto nutro dei seri dubbi.


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Temprone ha scritto:
billy079 ha scritto:
si crea un polo come a chivasso "ex lancia" in cui ognugno si prende un pezzo.

ci saranno DR, alcuni produttori di strumenti medicali, produzioni televisive, e via discorrendo.


http://www.quattroruote.it/notizie/indu ... a-fabbrica

mah...


beh, di risio venderà anche cinesate rimarchiate, però almeno finora ha creato dell'occupazione e non ha dato l'impressione di volerla mettere in quel posto ai suoi dipendenti o allo stato italiano.


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tocca vedere, finite le sovvenzioni, se DR è in grado di stare in piedi sulle sue gambe. A oggi producono qualche migliaio di pezzi all'anno, qui si parla di arrivare a 50/70mila pezzi. operazione tutt'altro che ovvia.

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Zerstorer ha scritto:
Temprone ha scritto:
billy079 ha scritto:
si crea un polo come a chivasso "ex lancia" in cui ognugno si prende un pezzo.

ci saranno DR, alcuni produttori di strumenti medicali, produzioni televisive, e via discorrendo.


http://www.quattroruote.it/notizie/indu ... a-fabbrica

mah...


beh, di risio venderà anche cinesate rimarchiate, però almeno finora ha creato dell'occupazione e non ha dato l'impressione di volerla mettere in quel posto ai suoi dipendenti o allo stato italiano.



Il mah era per l'insieme di realtà messe insieme.


(per le fregature ci pensa rossignolo..)


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Ma soprattutto 1300 impiegati solo per assemblaggio? mmm..o qualcuno ha sommato le cifre degli altri che rileveranno Termini Imerese (il che è probabile) oppure qualcosa non mi torna. Mi sembrano troppi..


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Di questi tempi, sono davvero in pochi a potersi permettere il lusso di infischiarsene dei rating. Uno è Sergio Marchionne, che ha appena incassato per Fiat la bocciatura di Moody's - Ba2, un altro gradino in giù nella scala dei titoli spazzatura - senza batter ciglio. La preoccupazione degli analisti? Si fa sempre più stretto l'abbraccio sul piano industriale con Chrysler - il cui rating è ancora più basso - e, se oggi le gestioni finanziarie delle due aziende restano separate, dietro l'angolo tutti vedono una fusione.

Certo, la prospettiva di una Fiad, "Fabbrica Italiana Automobili Detroit" allarma i mercati finanziari perché ragionano sul merito di credito (Fiat ha pagato il 6,37 per cento per raccogliere un miliardo di euro in aprile, Chrysler deve sborsare di più: che succederà una volta insieme?), ma non certo Marchionne, che fila dritto verso il suo obiettivo, che nessuno ormai smentisce, e che uno che la sa lunga come Luca di Montezemolo ha ben chiaro: "Qui è la Chrysler che salva la Fiat, non viceversa", va confessando agli amici.

Un unico grande gruppo da 58 miliardi di euro di ricavi e con un forte accento yankee - già nel 2012 i due terzi dell'utile operativo arriveranno da Detroit, poco importa l'alchimia giuridica su dove sarà la sede legale - una stazza multinazionale, e un'unica guida: lui, Sergio. Almeno fino al 2016, ha detto.


LOGO "FIAT"
Rotta ritenuta impensabile solo un anno fa, quando, dopo aver evitato alla famiglia Agnelli l'ignominioso crac, "Il sovversivo" - come lo definì "l'Espresso" un anno fa raccontando la sua scommessa - si proponeva come l'uomo del cambiamento delle liturgie nostrane, l'architetto dei nuovi rapporti in fabbrica e in politica. L'uomo della rottura. Ingombrante, muscolare, ma a suo modo rivoluzionario, appunto.

E ora? Ora Marchionne si trova in una difficile impasse anche perché non può tornare indietro: come molti dicono il suo è l'unico progetto possibile per salvare la Fiat. In Italia, la Confindustria che lui aveva sfidato in nome dello scontro frontale con il sindacato fino a minacciare l'addio, ha ripreso ruolo e centro della scena ("Doveva cambiare le relazioni industriali, dovevano seguirlo tutti, ma poi nessuno è uscito", trionfano in viale dell'Astronomia).

Negli Usa, da amministratore delegato e neo presidente di Chrysler di cui ha scalato il 58 per cento bruciando le tappe (Borsa rinviata solo per la crisi dei mercati), spendendo 1,8 miliardi di euro, si misura con la richiesta di aumenti del sindacato Uaw, che è anche suo socio con il 40 per cento della casa automobilistica (vedi articolo a pagina 46), e in molti si chiedono come farà a continuare a pagare i lavoratori neo-assunti 14,65 dollari l'ora, praticamente come una colf.

In Europa incassa un pesante crollo di vendite (in due anni la quota di mercato è scesa dal 9 al 7,3 per cento) e deve tenere a bada i concessionari - affamati di nuovi modelli - ai quali offre solo una Panda, pur se nuova, e chiede di consolarsi con il Freemont (la prima vettura nata dal riutilizzo italianizzato di un modello Chrysler), la Giulietta e la Ypsilon. Ma Alfa e Lancia invece dei 300 mila pezzi all'anno ciascuna, viaggiano intorno a quota 100 mila, mentre le concessionarie di Volkswagen&C si riempiono di fantasmagoriche novità.
"Il 2011 sarà la traversata del deserto", avvertiva Sergio mesi fa.


FIAT MIRAFIORI
Ora si è fatta più dura: la traversata si allunga parecchio, almeno sino a tutto il 2012. La prima conseguenza è stata la decimazione del piano di lanci di nuove auto e restyling. Molti slittati in avanti di almeno un anno. La Giulia, berlina e station wagon, attese per il 2012, non si faranno vedere prima del 2014, mentre tra le new entry è sparito il Suv di grandi dimensioni previsto per il 2014. La grande rentrée dell'Alfa in America ("Faremo un botto", aveva promesso Marchionne la scorsa primavera) non sarà prima del 2014.

Difesa dei margini, in un conto economico che ha appena imparato a rivedere gli utili? Certo. Preoccupazione di non fare investimenti azzardati quando il mercato non ha l'umore giusto per rinnovare il garage? Anche. D'altra parte gli ordini del capo sono chiari: limare, saldare i fornitori più tardi possibile (se Volkswagen paga in media a 30 giorni, e i gruppi francesi a 60 giorni, in Italia e in Polonia la Fiat viaggia intorno ai 120), proiezioni di redditività e volumi precisissimi, e chi sbaglia, salta.

Persino gli 80 milioni necessari a ricapitalizzare la Juventus, usciti dalle casse Exor della famiglia Agnelli, sono costati a John Elkann un ruvido confronto con Sergio, inflessibile cane da guardia del portafoglio. Ma il taglio ai modelli è letto da sindacalisti e politici di casa nostra come un messaggio inquietante: se non ci sono auto da produrre, a che servono fabbriche, catene di montaggio, operai?


FIAT-PANDA
Insomma, che fine farà la grande struttura produttiva della Fiat? "Nessuno è mai riuscito a far dire a Marchionne cosa progetterà e svilupperà in Italia", si scalda Giorgio Airaudo, responsabile auto della Fiom: "ha preteso condizioni draconiane, ha diviso i lavoratori, ha avuto una legge Fiat su misura grazie a Sacconi, e nonostante questo non abbiamo nessuna garanzia: Marchionne ha solo giocato a nascondino con il Paese".

Il progetto Fabbrica Italia, infatti, offerto un anno e mezzo fa come prova di fedeltà alla bandiera dalla casa torinese, si è squagliato strada facendo. La Cnh di Imola: chiusa; Termini Imerese: si spegne a fine anno; la Irisbus di Avellino: appena condannata; Mirafiori: buio pesto. "Sta per partire Pomigliano, con l'investimento di quasi un miliardo che dovrebbe garantire l'attività per vent'anni", dice il segretario della Cisl Raffaele Bonanni, "e nella ex-Bertone si farà la piccola Maserati, 40 mila pezzi l'anno". E poi? "Aspettiamo fiduciosi, ma con qualche palpitazione che si chiarisca la vicenda Mirafiori: senza quei modelli, la Fiat non tira avanti, l'intera strategia salta", ammette.


LOGO "CHRYSLER"
Senza contare tutta la gente in cassaintegrazione, che sperava in una ripresa dallo scorso giugno e ora vede nero. "Marchionne il piano industriale non lo svela semplicemente perché non c'è", è la tesi estrema dello storico Giuseppe Berta: "lui fa come Napoleone: osserva la situazione e si comporta di conseguenza".


Insomma, si tiene le mani libere. Ragiona un analista che segue il titolo Fiat da anni: "Secondo la Fiat, per Fabbrica Italia si dovrebbero investire 16 miliardi di euro. A Pomigliano, l'unico sito in cui gli investimenti sono già partiti, si spenderanno al massimo 800 milioni. Ammettendo di investire la stessa somma su tutti gli altri quattro impianti italiani in cui producono auto, si sale intorno ai 4 miliardi. Come si arriva a 16 miliardi?". Già.

Non che in cassa non ci siano soldi. il gruppo è munito di una cospicua liquidità, 18 miliardi, che lo rende autosufficiente per 24 mesi, nel deserto e oltre. Marchionne però non sembra aver intenzione di spenderli in Italia. C'è l'espansione internazionale da curare, l'unica che gli può offrire la chance di arrivare ai 5,9 milioni di euro di vetture nel 2014. L'alleanza con l'indiana Tata non dà i risultati sperati: troppo grosso il partner, troppo scarsa la penetrazione nel sub-continente. Molto indietro la Russia.

Una scommessa finora perduta la Cina, con soci che non si dannano mentre i concorrenti europei lì fanno faville. Insomma, c'è ancora molto da fare. Quanto all'Italia... "Verificheremo tra breve un nuovo piano industriale Fiat", assicura il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, "di sicuro noi abbiamo fatto la nostra parte per offrire alla Fiat le condizioni ideali per restare". Eppure il "demonio" Marchionne (epiteto attribuito a Giulio Tremonti, poi smentito) recalcitra. Non si fida.


FABBRICA CHRYSLER DI TOLUCA IN MESSICO
Il suo incubo resta il sindacato. O meglio, quel terreno minato che sostiene siano le relazioni industriali in Italia. È per questo che ha sfidato la Confindustria di Emma Marcegaglia minacciando, cosa irrituale per le sabaude consuetudini storiche, l'uscita dai ranghi e la creazione di una federazione auto tutta sua. L'Avvocato si è rivoltato nella tomba, si sono crucciati in Confindustria. Ma poi si sono presi la rivincita: la Marcegaglia ha bacchettato platealmente la Fiat nell'ultima assemblea, accusandola di pretendere regole su misura; quindi ha riallacciato il dialogo con tutto il sindacato, anche la Cgil che era stata messa al bando.

Ed è arrivata a un accordo, quello del 28 giugno. "Importante anche per la Fiat", spiega Bonanni, "perché sancisce che su un contratto su cui non c'è unità di vedute di tutti i sindacati, a decidere sia la maggioranza. E che uno sciopero contro questa decisione non sarebbe legittimo, neanche davanti a un giudice". È quello che gli addetti ai lavori definiscono l'erga omnes": un accordo a maggioranza vale per tutti. Punto. Proprio ciò che chiedeva la Fiat.

"Possibile che fosse necessario fare tanta polvere come ha fatto Marchionne?", ironizza Giuliano Cazzola, deputato Pdl ed ex sindacalista; più severo Matteo Colaninno, deputato Pd e imprenditore: "Marchionne ha ottenuto tutto ciò che si riproponeva. Ma l'approccio ultimativo ha avuto un costo rilevante sulle relazioni industriali: si è alimentato un conflitto sindacale e si è creata una frattura in Confindustria. La strada maestra è quella della concertazione". Parola che a Marchionne fa venire l'orticaria.


FIAT FREEMONT
Anche perché davvero tutto risolto non è: restavano pendenti le cause del passato, quella pioggia di azioni legali intentate dalla Fiom contro le intese sindacali che non l'avevano vista d'accordo. È qui che è entrato in campo il governo. Sacconi ha inserito, nella manovra economica appena passata con la fiducia, un articolo (il numero 8), che Airaudo definisce "legge Fiat", che aggiunge la validità di legge alla clausola "erga omnes", e "mette al riparo la Fiat dalle contestazioni della Fiom", come spiega il ministro.

Molti dubitano che l'articolo 8 tagli davvero le unghie ai contestatori, ma ad ogni modo toglie al capo di Fiat l'ultimo alibi per non investire in Italia, o comunque gli offre una carta in più per giocare al tavolo del rilancio. E ora, la traversata del deserto. Ce la farà Marchionne?

2 - SALVATORE BRAGANTINI: "SEMBRAVA UN MARZIANO, POI..."
Paola Pilati per "l'Espresso"

"I conti su Marchionne si faranno alla fine, ma se quando è arrivato come salvatore della Fiat mi è sembrato un marziano che sovvertiva le nostre regole stantie, ora mi sembra piuttosto un prestigiatore. Solo che non si sa ancora se nel cappello c'è davvero un coniglio, oppure no". Salvatore Bragantini, ex commissario Consob, è un osservatore attento delle vicende di Torino, sulle cui mosse non nasconde qualche perplessità.


LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO
Quali sono i passi falsi di Marchionne?
"In Fiat, in passato - e qui non c'entra Marchionne - è mancato il coraggio di investire le somme necessarie per avere una gamma completa di modelli. È questo il grande problema del gruppo. Non mi pare che Marchionne possa, o voglia, invertire la tendenza. Un'impresa automobilistica richiede una continuità d'investimenti, che Fiat non ha mai praticato.

Faccio solo un esempio: sulla Cayenne la Porsche ha scommesso un miliardo di euro, ed è stata un successo. Guardi a Torino cosa succede sull'Alfa Romeo: dalla bizzarra idea di un suv Alfa per gli Usa, alla sua cancellazione, in una totale confusione. In queste condizioni sarebbe meglio vendere l'Alfa alla Vw, che promette di costruire una nuova fabbrica ad Arese".

È la Fiat che ha salvato la Chrysler o è viceversa?
"Fiat da sola era destinata ad essere assorbita da qualcuno. Marchionne sembra aver cambiato il gioco, puntando sul rilancio. Però credo che cercherà sempre di farla assorbire, solo in modo accettabile. Così la quota della capogruppo scenderà fino a diventare un investimento finanziario, che si può tenere o vendere, a seconda delle convenienze. Se Fiat avesse preso Opel, l'obiettivo sarebbe stato centrato da subito. Con Chrysler, ci si è avviati su quella strada".


SALVATORE BRAGANTINI
Il "Corriere della sera" ha calcolato le stock option di Marchionne: 255 milioni in 70 mesi, oltre a uno stipendio di 6 milioni l'anno. È un guadagno appropriato?
"No, anche se non esiste un criterio oggettivo di valutazione di una prestazione, nessuno può valere questa somma".

Le regole volute in fabbrica da Marchionne sono giuste?
"In Italia ha preteso modifiche contrattuali senza impegnarsi né ad alcun investimento (Fabbrica Italia è un libro vaporoso), né a condividere con i lavoratori parte dei profitti. Ciò detto, quel che ha estorto ai sindacati va nella direzione di un riallineamento della competitività. Il problema della Fiat, però, non è il sindacato, ma il prima - progettazione e investimenti - e il dopo: fare auto che il mercato compra".


Dall'espresso.


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