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MessaggioInviato: ven nov 08, 2019 1:46 pm 
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Prime dichiarazioni pubbliche di Carlos Tavares sul progetto di fusione tra la Fiat Chrysler e il gruppo PSA con relative rassicurazioni sugli effetti dell'integrazione. L'amministratore delegato del costruttore francese, in una lunga intervista all'emittente radiofonica BFM Business, ha in particolare escluso la soppressione di uno dei 14 marchi che finiranno sotto l'orbita del nuovo gruppo.

Tanti marchi? Meno della Volkswagen. Le due aziende hanno già concordato a grandi linee i termini dell'accordo di integrazione e ora mancano solo passaggi tecnici come la firma della lettera d'intenti, in arrivo probabilmente nei primi giorni di dicembre, o il via libera delle autorità antitrust e delle assemblee degli azionisti. Una volta completato il percorso, il nuovo sodalizio potrà contare su numerosi brand: Peugeot, Citroën, DS, Vauxhall e Opel per la parte francese e Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Maserati, Abarth, Chrysler, Dodge e Jeep per gli italo-americani. Per alcuni analisti e osservatori di mercato, anche alla luce delle difficoltà di qualche marchio come la Lancia, sono troppi da gestire. Eppure per Tavares non sembrano esserci, almeno per il momento, i presupposti per cancellarne qualcuno anche perché il loro numero sarà inferiore a quelli nel portafoglio del gruppo Volkswagen.

Brand dalla storia favolosa. "L'entità risultante da questa fusione avrebbe effettivamente un numero significativo di marchi", ha affermato il prossimo amministratore delegato del nuovo costruttore. "Rimane, però, inferiore al numero di marchi del nostro principale concorrente tedesco. Fa parte della posta in gioco gestire correttamente la complementarità di questi marchi per coprire il mercato. Vedo che tutti questi marchi, senza eccezioni, hanno una caratteristica comune: hanno una storia favolosa. Adoriamo la storia dei marchi automobilistici, ci fornisce una base su cui fare affidamento per proiettarci nel futuro. Oggi non vedo alcun bisogno, se questo accordo dovesse essere concluso, di cancellare marchi perché hanno tutti la loro storia e tutti hanno la loro forza". Non è prevista neanche la chiusura di impianti e a tal proposito Tavares ha citato l'esempio dell'acquisizione della Opel nel 2017: “quando ne abbiamo preso il controllo, la situazione era molto più critica di oggi. Stavamo uscendo da 20 anni di perdite e non abbiamo chiuso neppure uno stabilimento. Senza contare che FCA è un'azienda in buona salute".

Pronto a tutto per l'ok di Bruxelles. I 14 brand non sarebbero, dunque, a rischio di cancellazione o di diventare merce di scambio per ottenere il via libera di Bruxelles alla fusione, anche se Tavares si è detto pronto a fare di tutto per l'ok delle autorità antitrust europee. "Siamo pronti a fare tutte le concessioni necessarie", ha affermato il manager portoghese, aggiungendo come il processo di verifica dei funzionari comunitari possa rappresentare un fattore di freno per i tempi della fusione: "alla luce di tutte le necessarie autorizzazioni normative che devono essere ottenute, un accordo di questo tipo non può essere chiuso in meno di un anno".

Enorme creazione di valore. Tavares ha anche messo in chiaro l'obiettivo di aumentare le sinergie previste dal progetto di integrazione. I due gruppi puntano a risparmi di costo per 3,7 miliardi di euro l'anno ma si tratta di una cifra "nominale" e il management - ha assicurato - punta a ottenere nel tempo dei miglioramenti significativi anche perché la "creazione di valore è enorme: i valori attualmente discussi dagli esperti sui loro fogli di calcolo sono inferiori alle sinergie annuali". Le difficoltà, ovviamente, non sono poche. Eppure ci sono potenzialità tali da spingere il manager portoghese a esprimersi in maniera positiva soprattutto sulla capacità del nuovo gruppo di affrontare le sfide del futuro. "Il costo della mobilità aumenterà e aumenterà più rapidamente del potere d'acquisto dei nostri concittadini", ma "l'effetto dimensionale è importante" per ridurre i costi e sostenere gli investimenti necessari per affrontare la trasformazione dell'industria automobilistica. A tal proposito Tavares ha indicato un impegno per la nuova società che "supera di gran lunga i cinque miliardi di euro in 10 anni”.

Nessuna paura. Le sfide sono dunque enormi, a partire dalle difficoltà di rimettere in carreggiata le attività europee del gruppo FCA, ma non sembrano esserci, almeno per ora, timori. "La paura principale che abbiamo all'interno nel nostro comitato esecutivo è annoiarci", ha affermato ieri Tavares, ricevendo il premio di manager dell'anno assegnato dalla stessa BFM. "Siamo di fronte a sfide in cui, ovviamente, per superarle, dovremo utilizzare l'effetto dimensioni, per esempio per poter acquistare batterie per auto elettriche a prezzi competitivi o per diluire i colossali sforzi di ricerca e sviluppo che stiamo compiendo. Questa difficoltà è, per noi, un vero divertimento". Tavares, dopo aver elogiato le parti sociali per la "maturità" e la "lungimiranza" nell'accogliere la proposta di fusione, ha quindi sottolineato i motivi che hanno portato le due aziende ad avviare un tavolo negoziale: "Ciò che ha pesato particolarmente è una visione comune delle opportunità. Queste due società hanno una serie di somiglianze che sono abbastanza notevoli: entrambe hanno avuto grandi difficoltà, entrambe hanno visto da vicino la morte e sono state in grado di riprendersi grazie alla forza dei loro dipendenti e i loro leader, entrambe hanno avuto l'intelligenza di capire che saremo più forti insieme che separatamente". Per questo - ha concluso - la fusione rappresenta "un'opportunità enorme".

Tavares non vuole cancellare nessun marchio. Il manager portoghese parla di concessioni all’antitrust europeo pur di portare a casa la fusione.


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MessaggioInviato: ven nov 08, 2019 2:01 pm 
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Alla prima riunione uscita nemmeno marchionne dei tempi migliori penso avrebbe detto che voleva tagliare da subito dei marchi..

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MessaggioInviato: ven nov 08, 2019 2:20 pm 
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Iscritto il: ven apr 28, 2006 6:03 pm
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Sicuramente, Tavares lo sta facendo per aumentare le chances della fusione. Mettersi contro subito degli stakeholders non è la cosa migliore.


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MessaggioInviato: ven nov 08, 2019 2:25 pm 
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Località: Ovunque ci sia una birra ghiacciata
Però è vero che Alfa e Lancia, per parlare di due marchi agonizzanti, hanno molta più storia e possibilità dio crescita di Ds.

Sarà interessante vedere cosa tirano fuori


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MessaggioInviato: ven nov 08, 2019 2:31 pm 
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Iscritto il: ven gen 11, 2019 2:47 pm
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DS non ha storia, non c'era un brand DS che ha infatti preso vita facendosi chiamare come un modello, pur gloriosissimo.
Lancia di storia ne ha ma, a differenza di AlfaRomeo, è nota perlopiù in Italia; a meno di metter in piedi un'operazione mediatica della madonna per rinverdirne i fasti portando stampa e social a parlarne ogni giorno a livello europeo, è un brand con scarso valore commerciale.


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MessaggioInviato: ven nov 08, 2019 2:34 pm 
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Nella mia modestissima opinione DS è sempre stata una pessima idea. Al momento della decisione di creare il marchio (2014) PSA era appena uscita dal fallimento quindi sapeva benissimo di non poter investire cifre importanti. La speranza era la Cina, mercato giovane in cui il concetto di premium non si traduce in linee sobrie e aspetto austero.
Sotto la gestione Tavares sono uscite 2 DS: la 3 Crossback e la DSX7. Per la prima è presto per giudicare ma la seconda è un flop.
Continuare ad investirci avendo in casa marchi come Maserati e Alfa mi sembrerebbe uno spreco.
Su Alfa sottoscrivo, su Lancia no. La casa di Chivasso ha sicuramente una storia fantastica ma per tutto il mondo al di fuori dell’ Italia sarebbe come lanciare una marchio ex novo.
Già FCA ha dovuto constatare che non basta il blasone e la trazione posteriore per Alfa.


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MessaggioInviato: lun nov 11, 2019 9:06 am 
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Fiat Chrysler Automobiles is scaling down growth plans for Alfa Romeo, with two planned Alfa sports cars and a large SUV axed, and the Giuletta hatchback be dropped from its lineup.

After Alfa discontinued the slow-selling Mito small hatchback and low production 4C coupe and roadster, the brand’s lineup currently comprises three cars – the Giulia midsize sedan, Stelvio midsize SUV and the Giuletta compact hatchback.

FCA’s revised plan for Alfa means that a 700-plus hp 8C coupe and a 600-plus hp sports sedan that were intended to reboot the brand will not be built.

The Giulietta, which went on sale in 2010, could be discontinued as soon as next year, according to union sources in Italy.

Also axed are long wheel-base versions of the Giulia and Stelvio planned for the Chinese market.

In future Alfa will have four models – the Giulia, the Stelvio, a new compact SUV and a new small SUV (see chart below).

The Giula and Stelvio will get a mid-cycle freshening in 2021, according to a chart shown to analysts. The compact SUV will launch in 2021 and the small SUV in 2022.


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FCA CEO Mike Manley disclosed the plans to “refocus” Alfa Romeo during the automaker’s third-quarter earnings call with analysts on Oct. 31.

“I fundamentally believe in the brand but we must make sure that any investments that we make generate an appropriate return,” Manley said.

Alfa’s product plans have been scaled back to reduce capital spending and make the brand profitable, Manley said.

FCA does not publish profitably for Alfa, nor any of its brands.

Manley’s strategy for Alfa Romeo is a reversal of a strategy unveiled in June 2018 to expand the brand’s lineup to seven models by 2022 and to increase annual sales to 400,000 by then.

Alfa Romeo’s global vehicle sales fell 31 percent to 67,427 cars from January to September, according to data from market researchers JATO Dynamics.

Manley said FCA will focus Alfa Romeo in segments and markets where it has been successful. "We will also maintain the brand’s premium position," he said.

JATO Dynamics’ analyst Felipe Munoz said FCA’s reduced ambition for Alfa Romeo is sensible.

"Alfa Romeo is struggling with its current product lineup, and the global market situation is deteriorating. It’s better to be realistic," Munoz said.

He said he expects Alfa’s key markets in future will be Europe, the U.S., China and Japan.

Europe is Alfa’s biggest market by far, with the brand’s sales in the region falling 42 percent to 41,464 through September, according to JATO Dynamics. Alfa’s No. 2 market was the U.S. and Canada, with volume down 28 percent to 13,925. Sales in China doubled to 8,491.

Electric scale back
Alfa will add full-electric and hybrid cars – models needed to meet future regulatory emissions reduction targets – but on a smaller scale.

The small SUV will include a battery-electric version as well as combustion engines, according to FCA’s third-quarter presentation to analysts.

The compact SUV will have combustion engines and will offer a plug-in hybrid variant. Alfa previewed this model with the Tonale concept unveiled in March at the Geneva auto show.

No electrified version of the Giulia or Stelvio is so far included in the plan.

FCA's 2018-2022 plan originally had envisaged that six of Alfa’s future lineup of seven models, including the Giulia and Stelvio, would have plug-in hybrid versions.

Manley said Alfa’s Giorgio rear-wheel/all-wheel drive platform, which underpins the Giulia and Stelvio, has been given a "significan" upgrade so it can be used for full-electric and plug-in hybrid variants.

"We have changed the suspension. We have updated all of the electrical architecture in that so that it can take the next-generation infotainment as well as very, very advanced high-tech features,” Manley said.

The modified Giorgio platform could be used by Maserati, which in September announced production plans for its first hybrid and battery-powered models, including an electric sports car and a new SUV.


The Giulietta could be discontinued as soon as next year.
FCA-PSA future
It’s not yet clear how Alfa’s future would change after the planned merger of FCA with PSA Group takes place.

Manley told analysts that a rear-wheel drive platform such as Giorgio could be used by FCA and PSA brands. “If you look across the two companies, there are not many rear-wheel drive platforms. So it's incredibly likely that it would be required going forward,” he said.

PSA CEO Carlos Tavares, who would be CEO of the merged group, plans to keep all 13 of the brands currently sold by the two automakers. "I see that all these brands, without exception, have one thing in common: they have a fabulous history," Tavares told France’s BFM broadcaster.

Articolo di automotive news sui recensiti sviluppi di Alfa Romeo.
La produzione della Giulietta terminerà nel 2020, sono state cancellate la suv “Stelviona”, l’erede della 8C, la GTV così come le versioni a passo allungato di Giulia e Stelvio per il mercato cinese.
Il pianale Giorgio potrebbe essere riutilizzato.


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MessaggioInviato: lun nov 11, 2019 9:15 am 
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A parte che giorgio potrebbe essere riutiluzzato, sono decisioni prese sta primavera soli uffucializzate adesso
A stelviona e 6c 8c sono state preferite delle maserati

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MessaggioInviato: lun nov 11, 2019 9:18 am 
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Stefano_M ha scritto:
A parte che giorgio potrebbe essere riutiluzzato, sono decisioni prese sta primavera soli uffucializzate adesso
A stelviona e 6c 8c sono state preferite delle maserati


Esatto.

Lo scriviamo da tempo.


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MessaggioInviato: lun nov 11, 2019 10:10 am 
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A me fa un pò ridere l’idea che Stelvio e Giulia da sole avrebbero ripagato completamente l’investimento fatto, aperto nuovi mercati (in Cina gli automobilisti non conoscono per niente Alfa) e generato fondi per ampliare la gamma.
Come massima beffa hanno deciso di non rinnovare le Chrysler 300C e Dodge Charger che potevano benissimo utilizzare la piattaforma Giorgio.
Manley ha annunciato una riduzione degli investimenti, in realtà già dal 2016 avevano deciso di ridurli massicciamente. Secondo il piano del 2014 entro il 2018 avrebbero dovuto lanciare la E-suv, l’erede C-suv della Giulietta ed altre.
Si spera che con Tavares ci sia meno caos nelle decisioni strategiche anche se il manager portoghese è attentissimo alla redditività di ogni singolo modello, avventure non verranno tollerate.
In cima alla lista delle cose da fare c’è il raggiungimento dei limiti di emissioni di CO2 di FCA in Europa, come è avvenuto per Opel anche FCA dovrà cambiare radicalmente la gamma.
La prima scelta fortissima è il parziale abbandono del segmento A, in più la strategia di spingere il marchio il marchio Jeep in Europa verrà rivista. Il marchio americano è in perdita e peggiora molto la media delle emissioni.


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MessaggioInviato: lun nov 11, 2019 11:29 am 
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In realtà già ridotti da ottobre 2015 anzi taglio di tutto fino a che non portavano soldi le 2auto approvate.. quindi mai..
Nel piano non erano cmq previste le C... se non dopo ben 6 auto:-)
Si in eu riducono jeep e tagliano le A... si devono sbrigare a mettere il logo fiat sulla corsa/208:-)

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MessaggioInviato: lun nov 11, 2019 12:18 pm 
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Stefano_M ha scritto:
Si in eu riducono jeep


come produzione o modelli?


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MessaggioInviato: lun nov 11, 2019 12:38 pm 
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Temprone ha scritto:
Stefano_M ha scritto:
Si in eu riducono jeep


come produzione o modelli?

Ah non so leggi ultime righe di DC jeep in perdita in eu ecc...

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MessaggioInviato: lun nov 11, 2019 1:02 pm 
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Iscritto il: ven apr 28, 2006 6:03 pm
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Il piano non è stato ancora deliberato. Sia Marchionne che Manley si sono detti molto insoddisfatti dell’andamento di Jeep in Europa. Il piano del 2014 prevedeva nella regione EMEA una forte focalizzazione su Jeep e Alfa per tornare alla redditività (ritrovata e successivamente perduta in poco tempo).
La Cherockee è stata un disastro completo, la Compass ha iniziato a registrare vendite interessanti solo dopo sconti pesanti mentre la Renegade soffre l’anzianità del progetto e le nuove concorrenti.
FCA sperava di raggiungere un pricing premium per le Jeep che il mercato europeo non le ha riconosciuto. Le Jeep al di sotto della Grand Cherockee utilizzeranno pianali PSA opportunamente modificati per migliorare (di molto) le capacità fuoristradistiche. È possibile che la produzione delle prossime Renegade e Compass venga tolta a Melfi, il progetto della Pandajeep (che doveva essere prodotta in India, Cina, Brasile ed Europa) è stato bloccato e sottoposto a revisione.


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MessaggioInviato: lun nov 11, 2019 1:35 pm 
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Iscritto il: ven lug 13, 2007 3:17 pm
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daimlerchrysler ha scritto:
... la Compass ha iniziato a registrare vendite interessanti solo dopo sconti pesanti mentre la Renegade soffre l’anzianità del progetto e le nuove concorrenti.
FCA sperava di raggiungere un pricing premium per le Jeep che il mercato europeo non le ha riconosciuto.
Per quanto una singola esperienza conti meno eh zero (se poi è di uno che scrive su L2D, notoriamente conta ancora meno :ridi), non è che a Compass il mercato non abbia riconosciuto le permiumness, è che ha listini folli cui non corrispondono contenuti adeguati.
I benzina erano e sono improponibili, sui diesel l'unica versione decente è con il vecchio ma onesto 1.6 Mj perché il 2.0 consuma una follia. La trasmissione AT9 fa davvero pena e con le 6D-Temp i 2.0 hanno iniziato ad avere vari problemini. Aggiungi abitacolo e baule davvero angusti in rapporto alle dimensioni esterne: di fatto tra convenzioni, "sconto partita Iva", supervalutazioni usato e kmzero sono almeno due anni che le vendono a prezzi reali ben inferiori ai listini.
Diverso il discorso sul Renegade, meglio centrato come prodotto e prezzo (promozionato anche quello eh)

daimlerchrysler ha scritto:
La Cherockee è stata un disastro completo
Ettecredo, 50 mila euro per una roba che non è né carne né pesce?


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MessaggioInviato: lun nov 11, 2019 2:04 pm 
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Visto i prezzi folli che hanno osato in europa per cherokee penso che non avevano poi intenzione di venderne tante qui anzi...in usa cmq vende bene.
Già pensano di togliere a melfi le jeep mah... Cmq si jeep alla fine in europa vende bene solo in italia, cmq pur scontatissime da listini folli... costano realmente come le near premiumm vw... non come delle renault o peggio seat:-)

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Direi che una Giulietta così non sarebbe affatto male!!

https://www.youtube.com/watch?v=jMzaufUquys

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solo 9 km/h in più di The1; costando il 25% in meno


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Progetto di almeno 6 anni fa, tra l'altro :ridi

Sarei curioso di vedere come passa la Giulietta, quasi quasi metto giù due conetti a casa :ridi

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Multiplone ha scritto:

Sarei curioso di vedere come passa la Giulietta


Sulle orecchie della serie 1 ad occhi chiusi; probabilmente pure quella che ho io in ditta con i 205/16


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MessaggioInviato: mar nov 12, 2019 11:20 am 
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Peccato, perché proprio all’epoca della giulietta avevamo valutato la 1er (anzi, se abbiamo preso l’alfa è perché non è andata in porto una trattativa per la serie 1).
Se la Giulietta si guida bene, la 1er si guida (ed è fatta) pure meglio.

Giustamente loro prendono la direzione del mercato, che sempre più spesso, ultimamente, non coincide con le mie (nostre) preferenze. E nemmeno col mio portafogli, perche la vecchia era cara, ma questa la batte (36k per un 118i mediamente accessoriato).

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A grandi linee quoto il tuo discorso; ma anche Focus e 308 prendono la direzione del mercato e si guidano meglio dell'ultima serie1. Ok fare il mega tablet, i comandi vocali, l'auto che si apre con lo smartphone; ma nessuno ti vieta di dargli anche un telaio ed un comparto sospensioni decente. A maggior ragione se sfiori i 40k di listino, ancora con più ragione se sul cofano hai un'elica bianca e blu. Invece hanno messo sul mercato un'auto con un comportamento stradale poco più che mediocre, venduta a peso d'oro. Contenti loro, va bene così


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MessaggioInviato: mer nov 13, 2019 11:36 am 
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France may have helped scupper a deal between Renault and Fiat Chrysler Automobiles, but its approach to the marriage of FCA with PSA Group shows it’s open for business.

“There are excellent arguments” for combining the maker of Peugeot cars, PSA Group, with its Italian counterpart, French Prime Minister Edouard Philippe said in an interview. The French company’s proposal leaves you believing “it has an opportunity to grab,” he added.

Early backing of the deal from France, which owns a 12 percent stake in PSA, helps clear the way for the complex negotiations needed to create the world’s fourth-largest automaker by volume. The Franco-Italian companies plan to sign a memorandum of understanding by the end of the year, with a view to generating 3.7 billion euros ($4.1 billion) in annual savings without factory closures.

The government’s support is especially significant, considering that it hampered Renault’s attempt to get together with FCA in June. France demanded Renault secure the backing of its Japanese partner Nissan before proceeding with FCA. As a result, John Elkann, chairman of the Italian-American automaker, abruptly walked away, blaming “political conditions in France.”

The move scarred the government, which has pledged to be less hands-on in business. France owns a 15 percent stake in Renault.

Industrial footprint

While the prime minister said France will be “sensitive” to protecting France’s industrial heartland, he fell short of seeking typical job guarantees.


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“What matters to me is the industrial footprint in France, and the company’s project,” Philippe said. The government previously warned it would scrutinize the job impact of the deal, without advocating for a formal commitment. “Given the synergies mentioned by management, I have high hopes that the deal should happen in excellent conditions.”

Automakers are grappling with an economic slump and a wall of investment to make low-emissions cars. As they churn out more electric vehicles, whose batteries are often made in Asia and with fewer workers, the number of jobs needed in the sector could decline. Jobs have already migrated from western Europe to lower-cost countries.

La Francia dà la propria benedizione all’alleanza PSA-FCA. Il governo controllerà che non ci saranno tagli negli impianti francesi, vedremo. Con la situazione attuale le fabbriche francesi sono quasi al massimo dell’utilizzazione, quelle tedesche sono in miglioramento ma ancora lontane dai livelli della vecchia PSA. Difficilissima è la situazione di Villaverde (Spagna, produce la C4 Cactus) e quella di Ellsmere Porth a causa della Brexit.
In Italia prima o poi dovrà essere fatta una razionalizzazione degli impianti anche se per motivi politici Tavares non inizierà subito.


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Grosso guaio negli Stati Uniti per Fiat Chrysler. La rivale General Motors ha intentato un'azione legale, accusandola di avere corrotto rappresentanti del potente sindacato di settore, la United Auto Workers (Uaw) per ottenere un illecito vantaggio competitivo sul colosso di Detroit. GM ha detto che chiederà «danni sostanziali» a Fca, ma non ha specificato l’entità dell’importo. Il titolo Fca a Wall Street è andato in rosso.

La denuncia cita tre ex dirigenti della Fca che si sono dichiarati colpevoli in un'altra indagine federale in corso su Uaw e Fca. In effetti il legale di Gm, Craig Glidden, ha spiegato che l'azione legale non ha alcuna attinenza con i piani di Fca di fondersi con Psa e che Gm non intende presentare denuncia contro la Uaw. La denuncia è stata presentata da Gm contro Fca e i dirigenti del gruppo che si sono già dichiarati colpevoli nell’ambito dell’indagine federale. «Al cuore della denuncia - si legge nel comunicato di Gm - vi sono le chiare ammissioni fatte da ex dirigenti Fca rivelate grazie all’indagine penale portata avanti dall’ufficio del procuratore del distretto Est del Michigan».

In ogni caso la mossa arriva in un momento delicato per Fca, che oltre ai piani di fusione con Psa sta attualmente negoziando un contratto di quattro anni con la Uaw.

Il primo produttore di auto americano sostiene che sotto la guida dell'ex ceo, Sergio Marchionne, Fca ha pagato tangenti ai funzionari Uaw per interferire nel processo di contrattazione collettiva dal 2009 al 2015. «Marchionne è stata una figura centrale nella concezione, esecuzione e sponsorizzazione dell’attività fraudolenta», ha detto Glidden, che ha ribadito: «Il nostro unico obiettivo è Fca».

Gm ha affermato che queste pratiche hanno avuto come effetto salari più alti rispetto a quelli pagati dalla casa italo-americana e hanno consentito a Fca di utilizzare più lavoratori temporanei e contratti di secondo livello meno retribuiti rispetto a Gm.

I grandi gestori ora puntano sulle azioni: ecco perché in 4 grafici
Fca: stupiti da causa Gm, punta a ostacolare progetto fusione con Psa «Siamo stupiti dalla causa» intentata da General Motors, «sia per i suoi contenuti che per la tempistica. Possiamo solo presumere che intenda ostacolare il progetto di fusione con Psa, così come i nostri negoziati» con il sindacato United Auto Workers (Uaw), ha commentato Fca tramite un portavoce. «Intendiamo difenderci in maniera vigorosa contro questa causa priva di fondamento e rispondere perseguendo ogni possibile via legale», ha aggiunto.

Gm ha denunciato FCA per presunta corruzione di dirigenti sindacali negli Stati Uniti. Attaccano personalmente anche il defunto Marchionne.


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MessaggioInviato: gio nov 21, 2019 5:08 pm 
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https://www.quattroruote.it/news/indust ... n_psa.html

Elkann punta a firmare un MOM vincolante con PSA. Exor rimarrà primo azionista a garanzia degli interessi degli Agnelli.


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MessaggioInviato: gio nov 21, 2019 9:51 pm 
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General Motors' surprise racketeering lawsuit against Fiat Chrysler Automobiles has raised the risks for FCA's plan to combine with Peugeot-maker PSA Group.

The suit filed in federal court in the U.S. alleges Fiat Chrysler inflicted billions of dollars in damages by bribing United Auto Workers’ officials for competitive advantages that the union denied to GM. The allegations in a years-long corruption scheme have already landed car executives and labor leaders in jail.

Fiat Chrysler has called the allegations “meritless” and said it assumed GM was trying to undermine the Peugeot deal, which was unveiled last month and expected to be signed in the coming weeks. GM’s general counsel Craig Glidden told reporters the tie-up has no bearing on GM’s complaint.

Fiat Chrysler Chairman John Elkann said Thursday he’s confident the company will sign a binding agreement before the end of the year. A representative of PSA declined to comment.

Here are some questions raised by the lawsuit:


Has PSA gained bargaining power?

GM may seek at least $6 billion in damages, and given it’s filed the suit under the U.S. federal RICO act, the amount “could yield a figure as high as $15 billion,” estimates Ryan Brinkman, an analyst with JPMorgan Chase.


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PSA may use the lawsuit to bargain down the price of the combination, according to Commerzbank analyst Demian Flowers.

Still, he cautioned, PSA CEO Carlos Tavares’s possible use of the litigation is difficult to evaluate without knowing whether GM’s claims are credible and likely to result in damages.

Tavares honed his negotiating skills with the purchase of GM’s Opel and Vauxhall brands in 2018 for 1.3 billion euros ($1.44 billion). Since the Fiat deal was announced, intense talks have continued between the two companies, intent on getting a signed agreement.

In the meantime, analysts have questioned the value of the deal for PSA. The French carmaker’s shareholders are “taking all the risks,” Deutsche Bank’s Gaetan Toulemonde wrote earlier this week. RBC Capital Markets has said PSA is overpaying, while Citigroup called the proposal heavily skewed in Fiat Chrysler’s favor.

Could the lawsuit whip up a political backlash?

The suit describes Chrysler Group LLC -- purchased by Fiat in 2014 -- as an “iconic U.S. auto company.” Shortly after the acquisition, GM alleges, Fiat “betrayed our government’s and the U.S. auto industry’s trust and embarked on a systemic and near decade-long conspiracy to bribe senior union officials to corrupt the collective bargaining process and labor relations.”

GM’s Glidden went further. “Something’s wrong when a foreign company can come to the U.S. and say it will abide by law, but then systematically violate those laws,” he told reporters Wednesday.

“If GM ends up being able to ignite political interests in this issue, then you have a risk factor,” Flowers said.

Could U.S. regulators scuttle any FCA-PSA deal?

U.S. economic adviser Larry Kudlow has already warned that the Trump administration intends to review the planned merger. He pointed to the fact that PSA counts China’s Dongfeng among its investors, meaning the combined entity would have a Chinese shareholder.

“We have to make sure that whatever China business developments occur do not occur to the detriment of not only of our economy but our own national security,” he told Bloomberg TV.

While analysts haven’t necessarily seen China as a dealbreaker, the Trump administration has shown its willingness to take aggressive policies on trade to protect the domestic car industry. Trump last week said he will decide fairly soon on whether to impose tariffs on imports of European automobiles.

Do other U.S. lawsuits have any bearing?

GM hasn’t stated the amount of any damages it could seek against Fiat Chrysler, but U.S. litigation and regulatory fines are viewed from the European vantage point as a potentially costly endeavor. Two German examples bear out their fears.

Volkswagen Group has yet to see the end of the fallout of the U.S. probe into its diesel cars that first came to light in September 2015. The financial toll has reached $33 billion in fines and other expenses and led to consumer lawsuits and criminal cases on both sides of the Atlantic.

Drugmaker Bayer’s headache over weedkiller Roundup would certainty provide reason to pause for deal makers. CEO Werner Baumann staked his credibility on last year’s $63 billion takeover of the product’s producer, Monsanto Co. There are now more than 42,000 U.S. plaintiffs suing over Roundup’s alleged cancer-causing properties and analysts estimate a settlement could cost more than $10 billion.

The GM-FCA trial could be years away and in case of a settlement, amounts paid could be substantially less than originally sought, analysts cautioned

Grande caos sotto il cielo della causa intentata da Gm contro FCA. GM potrebbe richiedere 6 miliardi di dollari di danni a FCA ed in questo caso la fusione FCA-PSA verrebbe incenerita sul colpa. Pare ovvio che Gm abbia puntato a bloccare la fusione.


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MessaggioInviato: gio nov 21, 2019 11:23 pm 
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Tyreal_Reloaded ha scritto:
Pesante questa, quanto è concreta questa minaccia?


Non ne ho idea.
Lo scandalo delle mazzette che alcuni dirigenti di FCA hanno pagato a membri dell’ UAW per ammorbidire le posizioni contrattuali e rendere più facile le trattative sono note dal 2017.
GM denuncia che grazie a questo canale corruttivo FCA avrebbe ottenuto importanti vantaggi competitivi grazie ad un maggior numero di dipendenti a tempo determinato rispetto a GM e a Ford. Secondo la denuncia Marchionne sarebbe stato l’ ispiratore di questo sistema e l’avrebbe utilizzato nel 2015 per esercitare pressione sul management GM per forzare la fusione tra le 2 società.
Non so proprio come Gm potrà dimostrare queste accuse in tribunale. Già molti analisti hanno scritto che PSA sta pagando FCA troppo, dopo questa denuncia potrebbe richiedere uno sconto.


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MessaggioInviato: mar nov 26, 2019 11:15 am 
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Fiat Chrysler and PSA Group told their employees they would sign a binding merger agreement in coming weeks.

In two separate communications through internal channels, obtained by Reuters on Tuesday, the two groups told employees that more than 50 people were involved in the process.

Nine working groups were established, led by FCA Group Treasurer and Global Head of Business Development David Ostermann, and by PSA Executive Vice President Program and Strategy Olivier Bourges, the documents said.

FCA and PSA are working to finalize a merger that would create the world's fourth-largest carmaker.

FCA Chairman John Elkann last week said he was not worried by a U.S. lawsuit from General Motors against FCA and that he was confident of reaching a binding merger deal with Peugeot owner PSA by the end of this year.

Secondo reuters l’annuncio dell’accordo vincolante arriverà in poche settimane, la fusione vera e propria sarà compiuta nella seconda metà del 2020.
La causa intentata da Gm non starebbe rallentando i negoziati tra FCA e PSA.


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MessaggioInviato: mar nov 26, 2019 11:19 am 
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Che stiano buoni sennò Tavares compra pure loro.


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MessaggioInviato: mar nov 26, 2019 11:46 am 
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mjazz ha scritto:
Che stiano buoni sennò Tavares compra pure loro.



E’ un pò un iperbole però se dai al portoghese ancora un paio di anni potrebbe farlo. :allegria
Gm negli ultimi anni ha abbandonato tanti di quei mercati senza ottenere un vero e proprio balzo dei profitti, puntano molto sulla divisione Cruze.
Tavares ha preso un cadavere come PSA e in 5 anni è riuscito a risanarla, risanare Opel (compito ritenuto impossibile nel settore automotive) e conquistare FCA.


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