Dopo la cessione di Magneti Marelli siamo in una posizione finanziaria molto più forte che in passato e siamo fiduciosi nelle iniziative industriali contenute nel nostro piano quinquennale. Penso che il nostro obiettivo principale sia quello di eseguire il piano restando indipendenti". Sono queste le parole più importanti pronunciate dall'ad di FCA Mike Manley durante la conference call con gli analisti sui risultati del gruppo nel terzo trimestre del 2018.
Gorlier "è l'uomo giusto". "È stato un trimestre record per Ebit rettificato e margine, grazie al Nordamerica e all’America Latina. Abbiamo difficoltà in Europa, dove ha pesato il passaggio ai nuovi standard Wltp, e Cina, ma stiamo già intraprendendo tutte le azioni necessarie per invertire la rotta. Abbiamo nominato Pietro Gorlier, che darà un approccio più disciplinato al business nell'area Emea, già dai prossimi trimestri, anche a scapito dei volumi. Gorlier ha una storia di successo con i risultati raggiunti alla guida di Magneti Marelli e Mopar".
Il problema Cina. "In Cina", ha proseguito Manley "sta arrivando il nuovo standard per le emissioni China 6, una transizione che abbinata al contesto di mercato ha inciso negativamente sui nostri risultati. Le performance di Maserati, inoltre, sono peggiorate proprio a causa di questi due mercati e ci vorranno almeno sei mesi per rimettere in piedi la situazione".
Jeep: Cherokee facelift e Grand Commander per tornare a correre. "Una delle cose che abbiamo capito", ha proseguito il dirigente "è che il posizionamento di Jeep doveva in parte cambiare in Asia. Con la Grand Commander abbiamo mosso un passo in questa direzione. E un'altra notizia positiva in questo senso è che il modello che vendiamo di più lì, la Cherokee, è in arrivo nella variante aggiornata: abbiamo tutte le carte in regola per tornare a crescere. Non succederà dall'oggi al domani, ma dal secondo trimestre del 2019 vedremo i primi effetti del turnaround".
Gli errori commessi su Maserati. Sempre in merito al mercato asiatico, l'ad ha isolato gli errori commessi sul Tridente: "Non possiamo trattare Maserati come se fosse un mass market brand: dobbiamo capire meglio il segmento del lusso in Cina e impostare le azioni future di conseguenza. Non c'è un problema di performance, c'è un problema di focus. E il prodotto, a partire dalla Levante, rimane competitivo. Come ho detto, ci vorrà almeno un semestre per risolvere i problemi a livello di canali di distribuzione, ma sono certo che il nostro nuovo team otterrà i risultati sperati". Soprattutto in termini di margini: "Il target di Maserati è il 15% e non c’è ragione perché non lo raggiunga".
Europa: più margini, meno volumi. Un tema, quello dei margini sul venduto, che va affrontato anche per i marchi generalisti: "Non sono contento dei nostri risultati in Europa, dove siamo attorno al 2,8-3%, mentre alcuni nostri concorrenti (come il marchio Peugeot, ndr) hanno il 6%. Sappiamo cosa dobbiamo fare e quale mix avere per raggiungerli. Abbiamo i brand, ma il posizionamento va chiarificato: di sicuro subiremo ripercussioni sui volumi, ma lo stiamo facendo per i margini e per fronteggiare i costi dell’elettrificazione".
Alfa in transizione. E al capitolo Alfa Romeo? "Stiamo vedendo miglioramenti sui volumi anno su anno in tre delle nostre regioni operative, dove il marchio sta crescendo del 20% in media, ma abbiamo bisogno di un'ulteriore crescita. Dall'anno prossimo, la gamma andrà incontro a un significativo aggiornamento degli interni".
Piano: punti fermi, altri meno. In conclusione, Manley è tornato sugli aspetti finanziari: "Non sono preoccupato per i dati del terzo trimestre", ha ribadito, rispondendo a una domanda sull'outlook sul lungo termine. La call odierna ha anche dato all'ad l'occasione per tornare sui dettagli del piano industriale: "Chiaramente ci sono dei punti fermi nel piano come l'elettrificazione: rivediamo continuamente tutto, ma ci sono delle cose che non cambiano".
Palmer: "Buona flessibilità nel capex". "Se guardiamo specificamente agli investimenti in programma, c'è un numero di modelli che abbiamo già in gamma e che andrà incontro ad aggiornamenti: a questi, chiaramente, guarderemo con più attenzione, ma dobbiamo continuare anche a investire sulle nuove tecnologie. Se il mercato cala", questo il ragionamento del top manager di FCA, "dobbiamo sicuramente pensare a cambiare qualcosa, ma sulle future iniziative strategiche non posso dire nulla di preciso in questo momento". "Abbiamo buona flessibilità nel capex e continueremo ad averla", ha aggiunto il direttore finanziario Richard Palmer.
Ieri il nuovo ceo di FCA Manley ha fornito alcuni interessanti spunti sul futuro dell’azienda. Con la vendita di MM FCA emetterà un dividendo straordinario di 2 miliardi di euro, in più a partire dal 2019 si ritornerà al dividendo annuale. Manley sostiene che l’azienda può continuare da solo senza il bisogno di una fusione. Maserati continua a dare risultati pessimi ( target operativo del 15% contro il 2,8% reale), tutti i modelli in gamma vanno male e solo la Levantina potrà essere una svolta. In Europa viene confermata la scelta di ridurre massicciamente gamma e volumi in modo da ottenere margini più elevati.
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