Fiat SPA sta bruciando cassa da molto tempo, non è' a rischio liquidità ma pensare che possa finanziare i propri investimenti e sostenere le perdite a lungo e' illusorio. Dal 2008 Fiat e' andata avanti tagliando in modo massiccio gli investimenti ( in modo maggiore rispetto ai concorrenti), aumentando la leva finanziaria con grandi emissioni di bonds con yelds molto elevati e chiedendo prestiti alle banche. Tra qualche mese ottenendo il controllo di Chrysler potrà utilizzare in modo completo la liquidità degli americani.
Dal punto di vista del prodotto Fiat potrà sbloccare diversi investimenti soprattutto nei paesi bric dove a parte il Brasile sta incontrando ritardi e sconfitte.

Se guardi la distribuzione geografica Fiat brucia moltissima cassa in Europa, ma genera un cash flow positivo in Brasile ( in calo a causa di un aumento del livello competitivo) e Chrysler dovrebbe portare buoni livelli di liquidità.
La principale fonte di cash out flow riguarda il bassissimo livello di utilizzazione degli impianti in Europa. Se lanciano nuovi modelli, se questi avranno successo ( soprattutto nei mercati extra europei), se il mercato europeo si riprende l gruppo dovrebbe generare globalmente un cash flow positivo. Fiat weighs New York listing following merger with Chrysler, report says.

April 24, 2013 18:19 CET

MILAN/NEW YORK (Bloomberg) -- Fiat may select New York as the primary exchange for its stock after a planned merger with Chrysler Group, four people familiar with the matter said.

CEO Sergio Marchionne is evaluating the Italian automaker's switch from the Milan exchange as the carmaker's revenue and profit center shifts to the United States, said the people familiar with Fiat's financing plan, who asked not to be named as the matter is private. Fiat may keep Milan as a secondary listing, another person said.

While no final decision has been made and other possibilities have been considered, the move would be highly political and symbolic for debt-ridden Italy as it struggles to emerge from a humbling cycle of recessions.

A Fiat representative declined to comment.

Marchionne who runs both Fiat and Chrysler, plans to combine the two manufacturers to forge a global automaking group to challenge General Motors Co. and Volkswagen.

Fiat is looking to buy the rest of Chrysler after accumulating a 58.5 percent stake since taking control in 2009 as the U.S. company emerged from bankruptcy.

Chrysler has become the group's cash machine as Fiat struggles to end losses in Europe, which totaled more than 700 million euros ($908 million) last year. Fiat generated 75 percent of 2012 operating profit in North America.

"It makes a lot of sense for Marchionne to list Fiat-Chrysler in the U.S.," said Erich Hauser, an analyst for Credit Suisse. "Refinancing costs are typically lower and aren't so much subject to the funding costs of sovereign bonds. Also, manufacturers tend to get higher multiples."

Giuseppe Berta, a Fiat historian and business professor at Milan's Bocconi University, said: "Italy and Turin should understand that the old Fiat, as we knew it, doesn't exist anymore. The carmaker now has the U.S. as its biggest market, so I would be surprised if Marchionne doesn't choose the New York Stock Exchange."

Before the listing decision can be finalized, Fiat first has to buy the remaining 41.5 stake owned in Chrysler from United Auto Workers retiree health-care fund, or VEBA. The two sides are in court disputing the price for part of the shares that Fiat is seeking to buy under options held by the Italian company.

Marchionne expects a Delaware court to decide on the issue by the end of June. The resolution of the court case would help him provide "clarity" on the merger by the end of the year, he said earlier this month.

Italy-born Marchionne, 60, who grew up in Canada, has made it clear that the U.S. is an option to improve access to investors. Fiat "should somehow look at the U.S. market for its possible benefits," Marchionne said March 19 in Geneva when asked if he would move the company's main listing of the combined entity to the U.S.

"Fiat has opened itself up fundamentally and irreversibly to the outside world," he told investors at the April 9 general meeting.

Fiat-Chrysler sarà quotata negli Usa.

Stampa «Fiat valuta trasferimento quartier generale negli Usa» No comment del Lingotto

La mossa avverrebbe dopo la fusione con la Chrysler









La notizia arriva dall'agenzia americana Bloomberg. Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat e Chrysler, starebbe valutando la decisione di spostare il quartier generale del gruppo da Torino agli Usa una volta completata la fusione fra le due società. Bloomberg cita in maniera anonima persone informate dei fatti, ma sottolinea che al momento nessuna decisione è stata presa. Per ora dal Lingotto nessun commento ufficiale. Anche se ambienti vicini alla Fiat ritengono parlano di scenario poco probabile.

A me sembrerebbe la mossa più logica.

Sostanzialmente si'. Non ci sono forze in Fiat che possano bloccare questo passaggio, nel 1998 il management tedesco di Daimler voleva spostare la sede a New York da Stoccarda per favorire la fusione con Chrysler ma arrivarono i sindacati e i politici con i forconi e Schrempp e soci dovettero rinunciare.
Lo spostamento del quartiere generale negli usa avrà effetti pesanti per l' Italia.

Mah, non so se avrà effetti pesanti; ormai gli stabilimenti produttivi qui girano a ritmo ridotto, e all'orizzonte non si vedono modelli in grado di saturarli. Ripercussioni ce ne saranno, ma non come se fosse successo solo una decina di anni fa.
Ad ogni modo vedremo

Il redde rationem per gli stabilimenti e' stato solo spostato. Ormai gli impianti europei di Fiat girano al 45%, Grugliasco e Tichy miglioreranno ma Melfi, Mirafiori e Cassino rimarranno pesantemente sotto utilizzate.
Lo spostamento della sede avrà un' influenza sulle capacità di sviluppo del gruppo. Se la sede sarà a Detroit dove prenderanno gran parte degli ingegneri? Sicuramente non più dall' Italia.
Già adesso diverse auto del gruppo per l' Europa sono gli scarti provenienti dagli Usa, figurati in futuro.

Probabile. Mio cugino si è laureato come ingegnere due anni fa a Torino ed è stato assunto da Fiat; nel contratto di assunzione è specificata la possibilità ( e quindi disponibilità ) del lavoratore a trasferirsi a detroit.



Io credo che l'Europa diventerà un mercato di nicchia per il gruppone.

Per forza, Marchionne ha capito che in Europa le chances di successo sono minime e sono necessari investimenti mostruosi. Se Fiat arriva in Europa al 5% sarà oro che cola.

Infatti è quello che pensavo pure io; è una questione di costi-benefici, che in Europa non ci sono più

scusate l' O.T. ma quando leggo fiat penso a lui

http://www.youtube.com/watch?v=r4ol2vnBW78

Non sono totalmente d' accordo. Oggi l' Europa per molti ( ma non tutti) e' un bagno di sangue e impiegherà molti anni per tornare a livelli accettabili. Eppure nessun grande costruttore europeo ha alzato bandiera bianca come Fiat.
D' altronde dopo anni di sotto investimenti, auto rimarchiate in modo pietoso, modelli non competitivi, strategie urlate ai 4 venti che erano solo fumo, ci meravigliamo che Fiat in europa vada malissimo?

In Europa stanno vincendo e vinceranno gli attori che riescono a compensare le perdite europee con i profitti extra vecchio continente e che continuano a investire.

Vw, daimler, BMW, Hyundai-Kia, Toyota e imho anche Nissan saranno sulla cresta dell' onda ancora per parecchio.

Si, mi sono espresso male, mi riferivo esclusivamente al gruppo Fiat, quando parlavo di costi benefici; hanno disinvestito per anni, tornare sulla cresta costerebbe cifre folli senza sicurezza dle risultato; ergo, più comodo sbaraccare e rivolgersi a mercati più profittevoli

Negli usa Chrysler vuole riprendersi dal cattivo primo trimestre 2013, tra qualche mese arriverà la nuova Cherockee, modello importantissimo e nel 2014 ci saranno modelli nuovi fondamentali come la nuova 200, la nuova Compass e i minivan.

In Brasile Fiat ha annunciato un mega piano da ben 7 miliardi di euro in 5 anni per mantenere la leadership e contrattaccare Hyundai e Renault-Nissan. Ci saranno 4 nuove Fiat e 4 prodotti del gruppo Chrysler., tutti prodotti nella nuova fabbrica di Pernambuco.

In Cina sono molto indietro, offriranno con produzione locale una versione hatchback della Viaggio più la Cherockee e la nuova Compass.

Wsj: "Fiat-Chrysler
operazione da 20 miliardi"
A tanto ammonta - secondo il Wall Street Journal - la "manovra" dell'ad del Lingotto, Sergio Marchionne, per acquistare il controllo del 100% della società americana e quotare la newco che nascerà dall'unione con Fiat a Wall Street

"Grandi aziende hanno molte sedi"
TAG fiat, Chrysler, Sergio Marchionne TORINO - Un'operazione da 20 miliardi di dollari, poco inferiore quindi ai 23 miliardi di dollari dello sbarco in Borsa di General Motors nel 2010. A tanto ammonta - secondo il Wall Street Journal - la "manovra" dell'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, per acquistare il controllo del 100% di Chrysler e quotare la società che nascerà dall'unione con Fiat a Wall Street. Una transazione "complicata", per la quale Fiat - riferisce il Wsj - ha contattato Goldman Sachs, Bank of America, Deutsche Bank e altri istituti per un potenziale finanziamento.

Marchionne e Fiat puntano a consentire a quest'ultima di avere "il totale controllo della casa automobilistica americana e a quotare i titoli su un listino americano, una manovra che probabilmente includerà una complicata reazione a catena che potrebbe significare più di 20 miliardi di dollari di accordi": una cifra "quasi quanto grande i 23 miliardi di dollari dello sbarco in Borsa di General Motors nel 2010" afferma il Wall Street Journal. L'obiettivo di Marchionne è un'ipo della società Fiat-Chrysler che possa alimentare il bilancio del Lingotto.

"Per centrare l'obiettivo - scrive il Wsj - ha bisogno di un nuovo finanziamento, di acquistare la quota di Chrysler in mano a Uaw e di rivedere i prestiti e i bond di Chrysler": e sottolinea che Marchionne sta lavorando da mesi su due elementi del piano: uno è raccogliere un nuovo finanziamento per Fiat, l'altro è acquistare il 41,5% di Chrysler. "Marchionne ha detto che Fiat ha abbastanza liquidità per acquistare la quota Chrysler, che potrebbe costare fra gli 1,75 e i 4,27 miliardi di dollari. Gli analisti non sono d'accordo", perché ritengono che se Fiat usasse la liquidità a disposizione per l'acquisto della quota rischierebbe un downgrade, sostiene il Wall Street Journal.

Ormai la fusione Fiat-Chrysler e' in dirittura d' arrivo, Fiat sta firmando i contratti con un pool di banche per ottenere nuovi finanziamenti. Marchionne sosteneva di poter scalare la Chrysler con la liquidità attuale ma gli analisti lo avevano sbugiardato. È' molto probabile che la fusione avvenga entro la fine del terzo trimestre 2013 con un successivo collocamento alla borsa di New York.

Secondo Bloomberg l' accordo per il rifinanziamento di Fiat-Chrysler e' atteso a giorni. Entro fine giugno verrà annunciato.

pare che il giudice Donald Parsons, voglia prendere tempo .

Si accorderanno comunque. Fiat vuole chiudere l' operazione in tempi brevi, Veba ha bisogno di soldi, può tirare la corda ma fino ad un certo punto.
I contratti di rifinanziamento per Fiat e per Chrysler sono già stati firmati, ergo non ci vorrà molto.

intanto:

L’indiscrezione è stata pubblicata dal sito Ward’s Auto citando fonti informate sui fatti. La Dodge si troverà infatti ad affrontare una serie di problemi soprattutto dopo la fine della produzione della Avenger ed il passaggio di molti modelli sotto altri marchi del gruppo. Almeno due altri prodotti, spiegano le fonti, sarebbero già pronti ad essere venduti come Chrysler se non addirittura cancellati, riducendo ulteriormente la gamma di modelli Dodge.

Alla casa costruttrice resterebbero così solo la Durango, la Challenger e la Charger, a meno che nei prossimi mesi non vengano introdotte altre auto nuove. Il prossimo modello della Challenger potrebbe essere passata a SRT come è già successo per la Viper. La Durango condivide la piattaforma con la Jeep Grand Cherokee. La Charger potrebbe essere rimpiazzata dalla nuova Chrysler 300. I pick-up infine sono già da tempo passati sotto il marchio Ram.

Ogni decisione in merito però non dovrebbe realisticamente essere presa prima del 2016, quando la maggior parte della produzione del gruppo dovrebbe essere basata sulle piattaforme Fiat C/D-Evo o CUSW, cosa che già avviene per la Dart e la Journey. Proprio questa unione di piattaforme potrebbe portare alla sostituzione degli attuali modelli Dodge con equivalenti vetture a marchio Chrysler o Fiat.

(ab)

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sembra vogliano cancellare il marchio DODGE, forti anche del flop pesantissimo di dart, che da quel che leggo è in dirittura di cancellazione/morte.

imho una vaccata colossale. se pensano di gestire chrysler come hanno fatto con alfa/lancia, spostando prodotti a destra e manca e andando avanti a rimarchiamenti....

DODGE per altro è il marchio "migliore" dei tre, in termini di volumi.

staremo a vedere...

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non posso aspettar l'Ateca...

Fiat SpA (F) stands to earn three times as much from a Chrysler Group LLC dividend this year after the U.S. carmaker refinanced debt and changed the terms attached to the funding, people familiar with the matter said.
The new debt covenants place lower restrictions on the size of the dividend Fiat can collect from Chrysler, which the Italian company controls with a 58.5 percent stake, said the people, who asked not to be identified because the details have not been announced. Fiat for 2013 may collect $936 million as a result of the changes, up from a maximum of about $300 million under the old terms. Chrysler and Fiat declined to comment.
Enlarge image
With the refinancing, Sergio Marchionne, chief executive officer of both automakers, has taken another step in merging the two into one trans-Atlantic carmaker. Photographer: Alessia Pierdomenico/Bloomberg
Chrysler closed on the refinancing this week of $3 billion that it borrowed in 2011 to repay loans from the U.S. and Canadian governments given during the automaker’s 2009 bailout.
With the refinancing, Sergio Marchionne, chief executive officer of both automakers, has taken another step in merging the two into one trans-Atlantic carmaker. The move will also aid the struggling Italian automaker since Chrysler has become the group’s profit driver. Fiat reached a separate agreement today to refinance 2 billion euros ($2.62 billion) of its debt.
Chrysler said in a statement its refinancing will reduce annual interest costs of the term loan by about $50 million. The company also said “certain loan covenants” were amended, without providing specifics. Investors received a one-time call premium of $29.5 million, according to the statement.
Under the new debt covenants at Chrysler, the automaker can pay its owners, which are Fiat and the United Auto Workers retiree health-care trust, a dividend of 50 percent of net income, plus a one-time payment of $500 million in cash, the people said.
Bigger Payout
Chrysler, based in Auburn Hills, Michigan, is targeting net income of $2.2 billion for this year. If the American manufacturer awards its maximum dividend, plus the $500 million, it would pay out $1.6 billion for 2013, one of the people said.
With its majority stake, Fiat could collect $936 million. The UAW trust would get the rest. Chrysler’s board would have to approve the dividend. The current debt has a covenant restricting Chrysler’s dividend to Turin-based Fiat and the UAW trust at $500 million.
The new debt covenants also waive a minimum cash balance and cash flow requirement needed to pay a dividend. Since the dividend is based on profit, Chrysler would only pay out money if the company is profitable. The covenants were changed with the refinancing of the debt to match similar terms to other Chrysler debt instruments, the people said.
Marchionne’s Goal
The company may not elect to pay a dividend until after Fiat buys the remaining ownership stake from the UAW trust, one of the people said. If Marchionne waits to pay the dividend until after a deal is struck with the trust, he would consolidate cash within the Fiat and Chrysler coffers.
Marchionne, 61, has spent the past four years working to unify Fiat and Chrysler so they can better compete with Toyota Motor Corp. (7203), General Motors Co. (GM) and Volkswagen AG. (VOW)
First, he has to buy the rest of Chrysler from the union’s retiree health-care trust. Marchionne said this month that Fiat was in talks with the trust about buying its stake and is seeking to complete a deal before a potential Chrysler initial public offering requested by the trust is held. Marchionne said that talks with the trust are “fundamentally” about price.
Last year, Fiat asked Delaware Chancery Court Judge Donald Parsons to rule that a call-option agreement covering some shares held by the union’s trust are worth $139.7 million. The trust puts the value as high as $342 million. A decision, either valuing the shares or forcing a trial, could come as soon as next month, although there’s no solid deadline.


Chrysler ha firmato il rifinanziamento di parte del suo debito, in tal modo Fiat potrà ottenere a fine 2013 un dividendo, opzione per adesso esclusa.
Man mano i vari passi per arrivare alla fusione Fiat-Chrysler si stanno compiendo.

però i soldi per questo li hanno trovati...

http://www.autoblog.it/post/250029/la-f ... sera-e-rcs

così anche il corriere inizierà a parlare bene di fiat, come la stampa...

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non posso aspettar l'Ateca...

Sì, i soldi per giornali ed RCS ci sono....

Prima molleranno il settore e meglio sarà. Vadano a fare i finanzieri, se ne sono capaci.

in realtà si parla anche qui di fusione lastampa-corsera. farli diventare un unico quotidiano, con le ovvie ripercussioni che già abbiamo visto nel mondo auto...

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Stampa e Corriere insieme?

Questa operazione quante posizioni ci costerà nella classifica mondiale della libertà di stampa ? Sopra o sotto l'Iran?

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Vw T-Roc 1.0
Guidavo Alfa 147 JTDm e Mazda MX-5 NC 1.8

Alfa Romeo and Chrysler delays cast cloud over Fiat
Marchionne's canceled Frankfurt show appearance adds to investor speculation over strategy


Marchionne cancelled his visit to the Frankfurt auto show due to 'last minute unforeseen business commitments.'

September 9, 2013 10:58 CET
MILAN (Reuters) -- Fiat Group faces potential delays to its two main strategies -- relaunching its upmarket Alfa Romeo brand and taking full control of U.S. unit Chrysler Group -- putting a question mark over its ability to tap into any European market recovery.

And in a move that could add to investor uncertainty, Fiat Group and Chrysler CEO Sergio Marchionne cancelled his appearances at the Frankfurt auto show on the eve of the event due what Fiat said were "last minute unforeseen business commitments."

Marchionne canceled two press events on Tuesday and is unlikely to attend a meeting of the ACEA industry group, which he currently heads, on Sept. 11, Fiat said. This marks the first time in recent years that Marchionne, 61, will not attend a major car show in the region. Chairman John Elkann will also not be in Frankfurt, Fiat said.

Marchionne also did not turn up to watch Fiat-owned Ferrari challenge its rival Formula One teams at the Monza Grand Prix race on Sunday, as scheduled.

Fiat has been hard hit by the downturn in new-car sales in Europe but signs of life in even some of the long-suffering southern European economies have raised hopes that demand might finally start to pick up next year.

Fiat's response to Europe's crisis has been to announce a range of new models for Alfa Romeo in a bid to grab a bigger slice of the more robust and higher-margin luxury car market, both in Europe and particularly Asia and the United States.

Alfa delays

Sources familiar with the matter, however, say plans to start building the main models in the new Alfa Romeo range in Italy next year are facing delays.

Fiat is also aiming to take full control of its profitable U.S. unit Chrysler to gain guaranteed and quick access to the cash flow and technology it needs to compete in a global market.

And an agreement to buy out Chrysler's minority shareholder has become hostage to the outcome of a battle in a U.S. court, which could push the deal back to 2015.

One analyst said the two issues might be connected, with uncertainty over the timing of the Chrysler deal possibly having knock-on consequences for investment decisions.

"It seems a lot of decisions are hanging upon what they do with Chrysler," said UBS automotive analyst Philippe Houchois. "Once they have a deal and a price and have worked out how to finance it, they can decide what to do" in other areas.

A fund manager, who declined to be named, said: "The two drivers of this story are Alfa and the Chrysler merger, and we've had very little news flow in recent months." The manager added: "I am expecting the speed of investment to pick up from now on, because if you want to have an adequate pipeline for next year you need to get moving now."

'Waiting and waiting'

Fiat's stands at the Frankfurt auto show will be short of new products, while mass-market competitors will grab the limelight with previews of possible new models such as the new Ford S-Max minivan, Opel's gullwing Monza concept, Citroen's C4 Picasso minivan and Peugeot's 308 compact.

It's not that Fiat has been idle. The automaker has moved out two new models of its top-end Maserati sports car and the first of the new Alfa Romeo model lineup -- the limited-edition 4C sports car -- is expected to start production at the end of this year.

However, Marchionne has yet to sign off investment in the plant expected to build the likely biggest sellers of the new Alfa Romeo range, a large sedan and the mid-sized Giulia, putting a question mark over whether the models will hit the showrooms next year as planned.

Alfa Romeo has planned to launch a rear-wheel-drive large sedan based on the Maserati Ghibli as early as the end of 2014. But this summer Alfa shelved the idea to use Maserati's underpinnings for the car as too expensive. It is looking at basing this new flagship on the new rwd/awd platform also planned for the Giulia.

"Marchionne seems to be waiting and waiting for something to take place in the stars," said IHS Automotive senior analyst Ian Fletcher. "He's going to have to do something soon."

Fiat insiders play down reports that possible technical changes to underpinnings of the new Alfa Romeo range could cause delays, although the company hasn't denied them.

"It's a matter of building the best car," said one person with direct knowledge of the plans.

Another person familiar with the situation said the design for Alfa's E-segment car had been approved, and that it was on track to be unveiled towards the end of next year, as envisaged.

Chrysler merger key

While a successful Alfa Romeo relaunch is key to Fiat's recovery in Europe, its merger with 58.5-percent-owned Chrysler is probably even more important given the cash flow and technology it is expected to bring.

Fiat's stock market value has been "frothed up" by the perceived benefits of the deal, according to Citi analyst Philip Watkins.

However, the company's goal of sealing the buyout as soon as next year suffered a setback at the end of July when a U.S. judge ruled that a contract dispute with Chrysler's minority shareholder Veba should go to trial.

The judge's ruling may trim an estimated $500 million from the Chrysler buyout price tag, investment bank UBS has estimated, cutting its estimate of the value of minority share Veba's 41.5 percent stake to $4.0 billion from $4.5 billion.

The process could now drag on into 2015 and beyond. Veba has requested a trial take place no later than mid-2015, according to court filings, while Fiat is asking for a May 2014 start date.

Financial targets likely to be missed

Marchionne lowered his profit forecast for Chrysler in July by as much as 13 percent because of the carmaker's spending to roll out vehicles such as a new version of the Jeep Cherokee. That puts pressure on Fiat to reduce losses in Europe to meet a full-year target range for group trading profit, or earnings before interest, taxes and one-time items, of 4 billion euros to 4.5 billion euros.

Fiat will post 2013 trading profit of 3.88 billion euros, 120 million euros lower than the bottom end of the automaker's target, according to the average of 11 analyst estimates compiled by Bloomberg.

Fiat may report 87.6 billion euros in revenue this year, according to the average of 20 analyst estimates compiled by Bloomberg. That compares with a company's forecast of 88 billion euros to 92 billion euros.

"We expect them to miss the trading profit target and revenue targets due a shortfall in their performance in Brazil and at Chrysler," said Erich Hauser, an analyst at ISI Group in London.



Forse la fusione Chrysler-Fiat e' in arrivo, Marchionne ha cancellato la sua conferenza stampa a Francoforte per sopraggiunti impegni lavorativi.

non è andato perchè visto che non presentano nulla, cosa avrebbe detto in conferenza?! "va tutto bene a casa?"

qui il punto di autoblog

http://www.autoblog.it/post/273481/il-s ... sta-estate

cmq di base concordo con il punto di autoblog, meglio che si nasconda...

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In America invece, il giudice del Delaware che dovrebbe dirimere il contrasto con la Veba circa il valore delle azioni che Fiat vuole acquistare, pari al 41,5% del capitale, sostiene che il valore effettivo è più vicino a quello indicato dall’acquirente, 1,8 miliardi di dollari che alla richiesta della Veba per 4,2 miliardi. Al tempo stesso, tuttavia, ricorda alle parti che se vogliono concludere in tempi ragionevoli devono accordarsi fra loro, altrimenti l’iter giudiziario si preannuncia molto lungo. Insomma, come scrive Repubblica, “il giudice decide di non decidere”. Per Marchionne, comunque, è un buon appoggio alla sua tesi e qui ballano 2 miliardi di dollari.

Le cose positive non le dici?

Il Marchionne ha annunciato che sarà assente al Frankfurt International Auto Show, causa motivi di lavoro . Andrà ad accendere la pira sotto lo scranno del giudice del Delawere ? ( sole 24 re ) .

come al solito le cose "positive" sono di alta finanza, le altrettanto cose positive sono che il gruppo fiat non presenta novità a francoforte....

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Allora i tempi che intercorrono dall'annuncio che il canadese ha trovato una fabbrica in cui decide di "investire" e su quale modello produrre a quando arriva in produzione li conosciamo ormai tutti...sono quelli tecnici minimo 2 anni, esempio maserati (per levante ne passeranno però 3-4), 500L serba e ora si spera a fine 2014 500x+jeep.
Quindi SE mai ci saranno delle nuove alfa (oltre a 4c e a mx5) arriveranno in produzione nella migliore delle ipotesi a fine 2015 inizi 2016, come queste cose le capisco io non vedo come mai "stramente" nessun "analista" ci sia arrivato e prevede ancora qualche alfa "da numero" nel 2014-15. Intanto il restyling rattoppato di giulietta, tra l'altro con meno dotazioni a prezzi più alti, mi ricorda il trattamento che sta dando Trenitalia ai cosidetti "rami morti"....non li chiudiamo ma facciamo orari così assurdi che più nessuno prenderà il treno....e poi come logica naturale viene chiusa la linea perché più nessuno la prende. Peccato perché giulietta che ho è una buona macchina, ma dopo 3 anni e classeA, andava supportata non fatta morire, ma vende solo in Italia quindi nei piani non ne è nemmeno prevista un erede, solo su un forum di telebani scrivono che è un successo

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ALFA ROMEO GIULIETTA jtdm-2 20 170cv- distinctive-pack premium-pack sport 18 - Luglio 2010 -superati i 313.333KM!!!