FCA rafforza la struttura del capitale nel primo cda londinese post quotazione a Wall Street. E lo fa in due modi: separando societariamente la Ferrari e con operazioni sul capitale stesso, compresa un’emissione fino a 2,5 miliardi di dollari nominali di obbligazioni a conversione obbligatoria.
Offerta pubblica. Il cda di Fiat, si legge in una nota, ha autorizzato la separazione di Ferrari da FCA attraverso l’offerta pubblica del 10% del capitale Ferrari e la distribuzione della partecipazione rimanente agli azionisti di FCA. La nota della società aggiunge che l'operazione è da realizzare entro il 2015 e che la quotazione di Ferrari è prevista a Wall Street e in un altro mercato europeo.
A Milano. Immediati gli effetti sul mercato azionario. Intorno alle 14, Fca alla borsa di Milano saliva del 4,9% a 8 euro. La controllante Exor era in crescita del 5% a 30,79 euro.
La dichiarazione di Marchionne. “Sono felice di questo nuovo passo in avanti nella strategia di sviluppo di FCA. Insieme alla recente quotazione delle azioni sul Nyse, la separazione di Ferrari preserverà la rinomata tradizione italiana e la posizione unica del business di Ferrari consentendo agli azionisti di FCA di continuare a beneficiare del valore intrinseco di questo business'” ha detto John Elkann, presidente di FCA. L'ad Sergio Marchionne ha sottolineato: ”Dopo l'acquisizione della quota di minoranza in Chrysler all'inizio di quest'anno, la trasformazione di Fiat e Chrysler in FCA si è completata all'inizio di questo mese con il debutto al New York Stock Exchange. Con l'intento di rafforzare il piano 2014-2018 e di massimizzare il valore dei nostri business per gli azionisti, è appropriato che noi perseguiamo percorsi separati per FCA e Ferrari". Secondo Marchionne, "il cda sostiene la convinzione del management che quest'operazione rappresenti per FCA la scelta migliore per supportare il successo del gruppo nel lungo termine e nel contempo rafforzare significativamente la struttura del capitale di FCA”.
Il piano. Quanto al piano di rafforzamento del capitale, la nota sottolinea che il board ha autorizzato un offerta di collocamento e vendita “sino a 100 milioni di azioni ordinarie FCA, incluse le 35 milioni di azioni ordinarie proprie detenute da FCA e circa 54 milioni di azioni ordinarie per reintegrare il capitale delle azioni cancellate a seguito dell’esercizio del diritto di recesso da parte degli azionisti Fiat riconosciuto dalla normativa italiana nell’ambito della fusione transfrontaliera di Fiat spa in FCA. Dette azioni sono state rimborsate e cancellate come richiesto dalla legge italiana”. Inoltre, FCA si attende di collocare un ammontare nominale complessivo sino a 2,5 miliardi di dollari Usa di obbligazioni a conversione obbligatoria mediante un’offerta registrata presso la SEC e rivolta a investitori istituzionali statunitensi ed internazionali. Le obbligazioni a conversione obbligatoria saranno convertibili obbligatoriamente alla scadenza in azioni ordinarie FCA. Il tasso di interesse, il rapporto di conversione e gli altri termini e condizioni delle obbligazioni a conversione obbligatoria saranno definiti al momento del pricing dell’offerta. Ci si attende che gli investitori che parteciperanno all’offerta, subordinatamente al completamento della separazione di Ferrari annunciata oggi, avranno titolo a partecipare all’operazione di separazione e ricevere azioni di Ferrari secondo le usuali regole di adeguamento dei termini di conversione. Ci si attende che l’offerta sia completata entro la fine del 2014”.
La trimestrale. Fiat ha chiuso il terzo trimestre 2014 con una crescita dei ricavi del 14% a 23,6 miliardi di euro, un Ebit in salita del 7% a 0,9 miliardi e un utile stabile a 188 milioni di euro, confermando i target per il 2014. F.D.R.
Nell'ambito della comunicazione dei risultati del terzo trimestre Fiat-Chrysler ha annunciato anche profondi cambiamenti alla struttura finanziaria del gruppo.
I numeri del terzo trimestre sono risultati lievemente sotto le attese con un debito industriale di 12 miliardi di euro, ben oltre i livelli di guardia.
Dopo aver negato qualsiasi necessità di ricapitalizzazione (evidentissima dai bilanci) e di cessione di Ferrari Marchionne ha sorpreso il mercato annunciando che entro inizio 2015 FCA emetterà un bond convertibile da 2,5 miliardi di euro e cederà sul mercato il 10% di Ferrari per poi scorporarla e cederla ai propri azionisti.
Fiat nasconde le carte perché di fatto è una ricapitalizzazione dato che alla scadenza del bond i sottoscrittori diventeranno automaticamente azionisti, gli Agnelli nel giro di 3-4 anni dovrebbero scendere dal 46 al 30% del diritto di voto.
Oltre la cessione del 10% di Ferrari e il bond verranno cedute anche le azioni che Fiat ha dovuto acquistare in settembre dopo il diritto di recesso, in tutto FCA dovrebbe ricevere ben 4 miliardi di euro.
Naturalmente sono mezzi finanziari che serviranno per abbattere il debito e rilanciare il gruppo.
Molti analisti hanno fatto notare che nonostante le mirabolanti promesse di Marchionne FCA non è per niente al livello dei colossi con cui vuole confrontarsi.
Giusto per fare qualche metro di paragone FCA nel 2014 non arriverà a 3,5 miliardi di euro di EBIT con utili netti pari a 600 milioni, Gm dovrebbe arrivare ad 8, Ford a 7, Toyota a 12, Vw a 12,7, Daimler ad 11, Bmw a 10, Renault-Nissan a 7, Honda a 4.
Intanto dopo quasi 50 anni il cavallino si separa dalla Fiat, si parla di un brand di lusso e non più di un marchio di auto sportive.