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MessaggioInviato: mer feb 03, 2016 11:37 am 
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Iscritto il: ven apr 28, 2006 6:03 pm
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CHE AFFARONE IL BOLIDE FERRARI! - MARPIONNE DEFINISCE ''INCOMPRENSIBILE'' IL TONFO DI IERI (-9,6%), MA A NEW YORK IL TRACOLLO È ANCORA PIÙ MARCATO: IL TITOLO HA PERSO METÀ DEL VALORE DALLA QUOTAZIONE DI OTTOBRE: DA 60 A POCO PIÙ DI 30 DOLLARI - AGLI AZIONISTI NON PIACE IL MEGA-DEBITO PER AIUTARE FCA E LA PRODUZIONE TROPPO LIMITATA - OGGI PROVA UN TIMIDO RECUPERO (+1,3%)

Marchionne dichiara in conference call che il calo «è incomprensibile». Non basta a mitigare la sfiducia della Borsa nemmeno la distribuzione di un dividendo di 46 centesimi per azione. Il mercato sembra non gradire neppure la scelta di limitare le vendite per il 2016 a 7.700 unità e di arrivare a quota 9.000 «solo nel 2019.

Prima uscita fuori pista per la nuova Ferrari quotata in Borsa. Piazza Affari non gradisce le previsioni di un debito stabile, o meglio in leggero aumento, a fine 2016. Il dato fornito ieri dal Cavallino nel comunicato di ieri è di un 2016 che si chiuderà con un indebitamento netto di 1 miliardo e 950 milioni contro 1,938 miliardi dell’esercizio appena concluso.
A Maranello ribattono che in realtà l’indebitamento industriale è di 797 milioni, dunque sostanzialmente in linea con il consensus degli analisti, e che i rimanenti 1.200 milioni sono il capitale prestato ai servizi finanziari della Rossa (Ferrari Financial services) per sostenere gli acquisti da parte dei clienti. Una posta che emerge oggi perché per la prima volta il bilancio Ferrari è separato da quello Fca.

La spiegazione non frena comunque la caduta del titolo anche se Marchionne dichiara in conference call che il calo «è incomprensibile». Non basta a mitigare la sfiducia della Borsa nemmeno la distribuzione di un dividendo di 46 centesimi per azione (il 30 per cento dell’utile netto a 1,52 euro per azione). Il mercato sembra non gradire neppure la scelta di limitare le vendite per il 2016 a 7.700 unità e di arrivare a quota 9.000 «solo nel 2019».
La politica di produrre sempre un’auto in meno di quella che chiede il mercato, ribadita ieri da Marchionne, non soddisfa l’ansia da prestazione della finanza. Così, nonostante un bilancio che Marchionne definisce, «il migliore della storia della Ferrari » (utile netto a 290 milioni, ricavi a 2,8 miliardi e risultato operativo a 738 milioni), il titolo precipita, viene sospeso e torna a precipitare.

IL TITOLO FERRARI A MILANO DALLA QUOTAZIONE AL 3 FEBBRAIO
IL TITOLO FERRARI A MILANO DALLA QUOTAZIONE AL 3 FEBBRAIO
A Milano chiude la giornata a 33 euro (-9,6 per cento). A New York tocca i 34,7 dollari (-13% in una seduta), quasi la metà del picco di 60 raggiunto a ottobre nel primo giorno di quotazione. La giornata difficile di Ferrari è acuita dal tono negativo dell’intero listino e solo da oggi si capirà se il titolo è in grado di rimbalzare. Ieri è sceso anche il titolo Fiat-Chrysler nonostante i nuovi record di vendite in Usa e Canada. A tenere basse le azioni del Lingotto anche l’annuncio che Fca intende modificare le centraline dei nuovi euro 6 per renderli più ecologici.

Una scelta compiuta «a titolo di misura volontaria», spiega un comunicato del Lingotto aggiungendo che il nuovo settaggio della centralina sarà disponibile su tutti gli euro 6 in vendita dal 1 aprile prossimo e sarà installato gratuitamente sugli altri euro 6 già venduti. Una mossa «proattiva» come si legge nel comunicato, che arriva alla vigilia del voto del Parlamento di Strasburgo sulle nuove regole per le emissioni.
renzi alla quotazione ferrari alla borsa di milano
RENZI ALLA QUOTAZIONE FERRARI ALLA BORSA DI MILANO

Il testo su cui sono chiamati ad esprimersi gli europarlamentari raddoppia i limiti di scostamento previsti dalle norme nella differenza tra le emissioni registrate in laboratorio e quelle constatate su strada. La legge è il risultato di un compromesso tra costruttori e legislatori di Strasburgo. Se l’articolo dovesse essere bocciato, e dunque si riducesse molto la differenza consentita tra test in laboratorio e su strada, secondo l’Anfia «ci potrebbero essere pesanti ricadute produttive». Le stesse che sta sofferendo Volkswagen in Usa dopo il dieaselgate: le vendite sono crollate del 14,5 per cento.

Nonostante risultati finanziari per il 2015 più che soddisfacenti Ferrari crolla in borsa e da ottobre il valore delle azioni e' sceso del 50%.


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MessaggioInviato: mer feb 03, 2016 5:04 pm 
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Iscritto il: mar lug 10, 2007 7:59 am
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Si la Situazione in borsa di FCA e Ferrari è da panico, mi sembra di aver capito che Marchionne ha spalmato un bel miliardo di debiti FCA anche su Ferrari, questo non è piaciuto a nessuno. Resta il fatto che le borse mondiali sono in rosso pieno, Milano è rossa ancora di più, FCA/Ferrari non possono fare eccezione

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MessaggioInviato: mer feb 03, 2016 6:37 pm 
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Iscritto il: ven apr 28, 2006 6:03 pm
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Le borse stanno crollando, i titoli automotive sono più colpiti nella media, si attendeva un forte calo di FCA dopo lo spin off di Ferrari, ci sta questa situazione.


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MessaggioInviato: gio feb 04, 2016 12:17 pm 
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Iscritto il: dom mar 12, 2006 11:50 am
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daimlerchrysler ha scritto:
Le borse stanno crollando, i titoli automotive sono più colpiti nella media, si attendeva un forte calo di FCA dopo lo spin off di Ferrari, ci sta questa situazione.


Decisamente!!

Con Ferrari hanno comunque creato valore nelle tasche dei vecchi azionisti ma mi pare difficile che la società possa sparare qualche dividendo.

La Scuderia rientra nel perimetro della società quotata?

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MessaggioInviato: gio feb 04, 2016 1:06 pm 
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Zebrone ha scritto:
daimlerchrysler ha scritto:
Le borse stanno crollando, i titoli automotive sono più colpiti nella media, si attendeva un forte calo di FCA dopo lo spin off di Ferrari, ci sta questa situazione.


Decisamente!!

Con Ferrari hanno comunque creato valore nelle tasche dei vecchi azionisti ma mi pare difficile che la società possa sparare qualche dividendo.

La Scuderia rientra nel perimetro della società quotata?


0,46 di dividendo, ha fatto incazzare tutti, crollo del 9% alla notizia nonostante il record di vendite nel 2015. Ci si aspettava un dividendo di circa il 4% del valore.
Per quanto riguarda la scuderia temo proprio di si, sta dentro

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MessaggioInviato: mer feb 10, 2016 4:45 pm 
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Iscritto il: ven apr 28, 2006 6:03 pm
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A Maranello e a Torino non si danno ragione. Quell' espressione «incomprensibile» con cui Sergio Marchionne aveva definito il crollo in Borsa del Cavallino subito dopo la presentazione dei dati 2015 e le previsioni 2016, oggi diventa ancora più forte. Il titolo Ferrari ieri ha toccato i 30 euro per poi risalire leggermente in chiusura. Rispetto alla quotazione di partenza sulla piazza italiana è un calo del 28 per cento.
Ma se si fa riferimento al 21 ottobre, data della prima quotazione a Wall Street, il tonfo è ben maggiore: oggi il titolo vale circa la metà dei 60 dollari che toccò nelle ore immediatamente successive al suono della campanella nell' aula della Borsa di New York. E se si sommano i valori di Fca e Ferrari oggi confrontandoli con il valore del titolo Fca alla vigilia dello spin off del 4 gennaio scorso, si scopre che, senza la divisione, oggi il titolo Fca sarebbe passato da 13 euro a poco più di 8. Altro che estrarre valore.
Va detto che il tonfo della Rossa ha molte scusanti. La prima è l' intonazione generale di una Borsa particolarmente colpita in questi giorni dalle vendite. Ma va subito aggiunto che le perdite di Ferrari ed Fca sono superiori, in certi giorni addirittura doppie, rispetto all' andamento della media degli altri titoli. Ieri ha giocato contro le azioni di Torino e Maranello l' annuncio americano della richiesta di indagare su 850.000 autovetture tra Jeep, Chrysler e Dodge che avrebbero un difetto al cambio automatico.

E ancora ieri pomeriggio un' associazione di ambientalisti tedeschi ha messo sotto accusa la 500X (insieme ad altri modelli di Opel, Renault e Mercedes) perché non rispetterebbe i limiti di emissione dell' ossido di azoto.
Ma non si tratta certo di vicende di peso specifico tale da spiegare i crolli in Borsa di questi giorni. Né, a una settimana di distanza, possono ancora pesare i dubbi sulle previsioni 2016, sostanzialmente in linea con il consensus degli analisti anche per quanto riguarda l' entità del debito. Inoltre l' annuncio della nuova GTC4 Lusso che sarà presentata a inizio marzo al Salone di Ginevra dovrebbe far sperare in un bilancio 2016 migliore delle prudenti premesse fatte da Marchionne in occasione della conference call con gli analisti.

È probabile che nei prossimi giorni il titolo di Maranello recuperi parte del terreno perduto. Certo nessuno immaginava, il 4 gennaio scorso a Piazza Affari, che l' azione della Rossa, per lunghi anni chiesta a gran voce dagli analisti, avrebbe incontrato nel primo mese e mezzo una strada tanto accidentata in Italia.
Ed è paradossale che a questo punto si debba sperare nell' effetto F1 per veder risalire il valore del titolo. Quello che fino a poco tempo fa veniva considerato un rischio, legare il titolo Ferrari alle incertezze di un campionato mondiale di Formula 1, potrebbe al contrario trasformarsi un una opportunità se i piloti rispetteranno la consegna di Marchionne: vincere fin dal primo Gran Premio.

Da repubblica


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MessaggioInviato: mer feb 10, 2016 5:05 pm 
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MessaggioInviato: gio feb 11, 2016 1:37 pm 
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cometa rossa ha scritto:
Ad averci i soldi, sarebbe il momento di comprarne un po'



Secondo me no. Formula 1 è un'incognita, soprattutto in base alle regole che ci saranno nel 2017. Non è detto che vittoria=crescita del titolo, dipende anche dai ricavi che riusciranno a realizzare.

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MessaggioInviato: gio feb 11, 2016 1:40 pm 
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cometa rossa ha scritto:
Ad averci i soldi, sarebbe il momento di comprarne un po'

Se proprio non sai cosa farci coi soldi, si :allegria


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MessaggioInviato: lun mag 02, 2016 3:59 pm 
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Ferrari ha chiuso i primi tre mesi del 2016 con un'utile netto pari a 78 milioni di euro, un incremento di 13 milioni di euro o del 19% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Stando al comunicato dell'azienda con i risultati preliminari consolidati relativi ai tre mesi conclusi il 31 marzo scorso, i ricavi netti si sono attestati a 675 milioni di euro, con un incremento di 54 milioni o dell'8,8% (+8,4% a cambi costanti) rispetto allo stesso arco temporale del 2015. L'aumento dei ricavi netti dalla vendita di Automobili e parti di ricambio (52 milioni di euro, +12%), riconducibile alla crescita dei volumi favorita dai nuovi modelli 488 GTB, 488 Spider e F12tdf e dal maggior contributo generato dalle personalizzazioni e di sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al marchio (9 milioni di euro, +8%), ascrivibili perlopiù al miglior posizionamento nelle classifiche del Campionato, è stato in parte compensato dalla diminuzione alla voce Motori (7 milioni di euro, -11%), causata principalmente da minori consegne a Maserati, nonostante maggiori ricavi generati dalla fornitura ad altre scuderie di Formula 1.

Al 31 marzo 2016, l'indebitamento netto industriale era pari a 782 milioni, in calo rispetto ai 797 milioni contabilizzati alla fine del 2015 grazie alla generazione di free cash flow industriale. Quest'ultimo e' stato pari a 28 milioni, trainato principalmente dal forte aumento delle disponibilita' liquide generate da attivita' operative, ma in parte compensato dalle spese in conto capitale e dalla variazione negativa del capitale di funzionamento (diminuzione degli acconti ricevuti per LaFerrari). Il Free Cash Flow industriale del primo trimestre 2015 includeva un afflusso una tantum pari a 44 milioni di euro, legato al parziale rimborso da parte di Maserati del suo magazzino in Cina.

Felisa lascia il ruolo di ad, subentra Marchionne
Cambio al vertice di Maranello. L'amministratore delegato Amedeo Felisa lascia l'incarico, che viene assunto con effetto immediato da Sergio Marchionne, già presidente del gruppo di Maranello (ruolo che manterrà in aggiunta a quello nuovo). «Dopo 26 anni di servizio dedicato», Felisa «continuerà a servire nel consiglio di amministrazione di Ferrari con un mandato specifico come advisor tecnico del gruppo». È quanto recita una nota di Ferrari. Marchionne ha commentato dicendo: «Conosco Amedeo da oltre un decennio e ho avuto l'opportunità di lavorare con lui da vicino negli ultimi due anni. È senza dubbio uno dei migliori ingegneri dell'automotive al mondo. Negli ultimi 26 anni, ha lavorato senza sosta per alimentare e guidare lo sviluppo tecnico di Ferrari, producendo una gamma di auto che hanno creato gli standard in termini di performance e stile». Il cda di Ferrari, conclude la nota, «vuole esprimere ufficialmente la sua gratitudine ad Amedeo per i suoi contributi ed è felice di potere contare sul suo servizio come advisor tecnico al leadership team andando avanti».


Confermato Marchionne al posto di Felisa, Ferrari raggiunge un buon primo trimestre 2016, il primo al fuori di Fiat.


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