Questo forum utilizza dei Cookie per tenere traccia di alcune informazioni. Quali notifica visiva di una nuova risposta in un vostro topic, Notifica visiva di un nuovo argomento, e Mantenimento dello stato Online del Registrato. Collegandosi al forum o Registrandosi, si accettano queste condizioni.

Tutti gli orari sono UTC+01:00




Apri un nuovo argomento  Rispondi all’argomento  [ 548 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente 19 10 11 12 1319 Prossimo
Autore Messaggio
MessaggioInviato: mer mag 27, 2020 5:15 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: ven apr 28, 2006 6:03 pm
Messaggi: 17143
L'Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi ha approvato un nuovo modello organizzativo coerente con le linee guida indicate lo scorso gennaio. L'obiettivo delle tre case automobilistiche, alle prese con la necessità di superare la crisi iniziata con l'uscita del plenipotenziario Carlos Ghosn e accentuata dalle conseguenze dell'attuale emergenza sanitaria, è di rilanciare "la competitività e la redditività" di ciascun membro del sodalizio facendo leva sui rispettivi punti di forza in termini regionali e tecnologici. Pertanto, è stato deciso sia di ridurre il numero dei prodotti in gamma sia di smettere di perseguire la linea della precedente gestione, incentrata sulla crescita dei volumi.

PUBBLICITÀ

Promote health. Save lives. Serve the vulnerable. Visit who.int
Lo schema leader-follower. Il nuovo modello, come emerso nei giorni scorsi in numerose indiscrezioni di stampa, seguirà, nello specifico, lo schema "leader-follower", in base al quale una delle Case avrà la responsabilità dello sviluppo di specifici prodotti, regioni e tecnologie. Sul fronte prodotto, l'obiettivo è di accelerare sulla standardizzazione delle piattaforme e delle componenti. Inoltre è previsto che un leader sviluppi, con il supporto dei follower, un determinato "modello madre" che farà da base per le vetture “sorelle". In tal senso è stato anche stabilito che si proceda con l'approccio più competitivo possibile, raggruppando, per esempio, la produzione del modello in questione nel sito più adeguato. In sostanza, sarà ampliato a tutta la gamma il modello già applicato nei veicoli commerciali leggeri, in modo da ridurre del 40% gli investimenti di prodotto e quindi aumentare le sinergie.

Le responsabilità regionali. Sono state definite precise responsabilità anche a livello regionale per aumentare la condivisione delle rispettive risorse e ridurre i costi: la Nissan sarà il riferimento per la Cina, il Nord America e il Giappone, la Renault per l'Europa, la Russia, il Sud America e il Nord Africa e la Mitsubishi per l'Oceania e l'area del Sud-Est asiatico.

Le competenze sui modelli. Sulla base della ripartizione delle responsabilità per prodotto e regioni, è stata stabilità l'assegnazione di specifici modelli a ogni singola società. Dopo il 2025, il rinnovo delle Suv di segmento C sarà di competenza della Nissan, mentre la Renault avrà il compito di ammodernare le Suv di segmento B in Europa. In America Latina, le piattaforme per i veicoli, sempre di segmento B, saranno razionalizzate, passando da quattro varianti a una sola per tutti i modelli Renault e Nissan e per tutti e quattro gli impianti locali (due ciascuno). Nel sud-est asiatico e in Giappone, saranno colte opportunità di collaborazione seguendo sempre lo stesso processo, come nel caso della partnership tra la Nissan e la Mitsubishi nel segmento delle kei car. Nel complesso, entro il 2025, almeno il 50% di tutti i modelli in gamma sarà sviluppato e prodotto secondo lo schema "leader-follower".

Piattaforme e tecnologie. Inoltre è previsto si continui sulla strada della massima condivisione degli investimenti su piattaforme, propulsori e tecnologie. Negli ultimi anni la collaborazione ha, per esempio, consentito di sviluppare una comune architettura per la Renault Clio e la Nissan Juke (la piattaforma Cmf-B) oppure per le kei-car Nissan Dayz e Mitsubishi eKAuto. Ora, il processo di condivisione toccherà anche i futuri pianali Cmf-C/D e Cmf-EV. Ogni singola tecnologia avrà, comunque, uno specifico leader: la guida autonoma sarà in mano alla Nissan, le tecnologie per le auto connesse saranno affidate alla Renault per il sistema Android e ai giapponesi per la sola Cina. Nel campo delle elettriche, i francesi saranno responsabili dell'e-body, il sistema centrale della piattaforma dedicata, mentre i propulsori avranno specifiche assegnazioni: alla Renault spetteranno i motori per le piattaforme Cmf-A e B, e alla Nissan quelli per la Cmf-EV. Infine, alla Mitsubishi è stata assegnata la responsabilità delle motorizzazioni ibride per i segmenti C e D.

Stop all'ossessione dei volumi. "L'Alleanza è una rara partnership strategica e operativa nel mondo automobilistico, che ci dà un forte vantaggio in un contesto in continua evoluzione", ha commentato Jean-Dominique Senard, presidente della Renault e del consiglio direttivo del sodalizio franco-nipponico. "Il nuovo modello operativo consentirà all'Alleanza di sfruttare al massimo le risorse e le capacità di ciascuna società, facendo leva sulle rispettive culture e tradizioni. Le tre Case copriranno tutti i segmenti e tutte le tecnologie, in tutti i Paesi, incrementando al tempo stesso la competitività, la redditività e la responsabilità sociale e ambientale". La redditività, unita all'efficienza operativa, diventerà l'obiettivo prioritario come dimostrato da una netta inversione di tendenza rispetto al passato, quando l'ossessione di Ghosn per la crescita (si puntava a salire fino a 14 milioni di vendite entro il 2022) ha messo a dura prova i bilanci delle tre aziende. In tal senso, entro il 2025 sarà ridotto del 20% il numero dei modelli in gamma e le tre aziende dovranno concentrarsi proprio sulla ricerca del profitto più che sull'espansione dei volumi a tutti i costi.

Nessuna fusione in vista, aperti ad altri "alleati". I benefici del nuovo modello non saranno comunque immediati: l'impatto delle nuove misure non arriverà prima del 2022, ma intanto è stato fatto un passo in avanti per risolvere la crisi di un'Alleanza, che, per Senard, non è certo destinata a dissolversi come paventato nei mesi scorsi da alcune indiscrezioni di stampa: "Non ci possono essere dubbi sul futuro del sodalizio", ha sottolineato. "L'Alleanza è forte e diventerà ancora più forte". Si esclude, invece, che il rafforzamento passi da una maggior integrazione azionaria. "L'Alleanza non ha bisogno di una fusione per essere efficiente", ha affermato Senard, che auspica la possibilità di annunciare "buone notizie" sulla cooperazione con la Daimler nelle "prossime settimane". Infine, non è escluso, in futuro, un allargamento dell'Alleanza ad altre società, come ipotizzato nel fallimentare progetto di fusione tra la Renault e la Fiat Chrysler: "Il mondo è pieno di opportunità, ora puntiamo a rafforzare l'Alleanza, e questa è la nostra priorità, ma restiamo aperti a tutti. Forse altri partner si potranno unire".

La montagna ha partorito un topolino: nessun cambio delle quote azionarie, nessuna fusione, solo maggiori risparmi dovuti a una condivisione più spinta dei pianali. Basterà a salvare Renault e Nissan? Io penso di no.


Top
   
MessaggioInviato: mer mag 27, 2020 7:40 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: ven apr 28, 2006 6:03 pm
Messaggi: 17143
He also said existing ties with Germany’s Daimler, which owns Mercedes-Benz, could be strengthened and that he hoped to make an announcement in the coming weeks.

Nell’ambito della conferenza stampa Senard ha dichiarato che a breve verranno annunciato nuovi progetti comuni con Daimler.


Top
   
MessaggioInviato: gio mag 28, 2020 5:14 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: ven apr 28, 2006 6:03 pm
Messaggi: 17143
un piano, come si suol dire, lacrime e sangue quello che la Nissan ha presentato oggi ai mercati. Anticipazioni dettagliate erano emerse già giorni fa e delineavano un futuro fatto di tagli agli organici, chiusure di impianti, razionalizzazione della presenza geografica, riduzione degli investimenti, ridimensionamento dell'offerta e crescente collaborazione con l'alleato Renault. Ora sono arrivate le conferme ufficiali di Yokohama: la Casa nipponica intende lasciarsi alle spalle l'era di Carlos Ghosn e le ambizioni espansionistiche per privilegiare efficienza e redditività, come già indicato ieri con la presentazione delle nuove linee guida dell'Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi.

PUBBLICITÀ

Promote health. Save lives. Serve the vulnerable. Visit who.int
Gli obiettivi. Il nuovo piano rappresenta una decisa inversione di rotta rispetto all'era Ghosn e lo dimostrano alcuni target da raggiungere entro il 31 marzo del 2023. L'ex manager aveva indicato, quale obiettivo di raggiungere nel medio termine, un margine operativo e una quota di mercato dell'8%. Adesso a Yokohama puntano, rispettivamente, al 5% e al 6%. Lo stacco col passato emerge anche in alcuni passaggi della nota diffusa alla stampa: "Il piano, che prevede la razionalizzazione dei costi e l'ottimizzazione del business, cambierà la strategia dell'azienda rispetto a un passato in cui si è concentrata su un'espansione gonfiata". La riduzione dei costi, tramite una "razionalizzazione della capacità produttiva, della gamma prodotti e delle spese", consentirà di liberare risorse da investire solo in aree che garantiscano "una solida ripresa e una crescita sostenibile". “Il nostro piano di trasformazione mira a garantire una crescita costante anziché un'eccessiva espansione delle vendite", ha rimarcato l'amministratore delegato Makoto Uchida.

I tagli. Nello specifico, la razionalizzazione riguarderà un ridimensionamento della capacità produttiva, con un taglio del 20% a 5,4 milioni di unità l'anno e un aumento del tasso di utilizzo degli impianti a oltre l'80% per migliorarne la redditività. Anche la gamma subirà una riduzione del 20% per passare da 69 a meno di 55 modelli. Le due misure porteranno quindi l'azienda a dismettere alcune fabbriche, tra cui l'impianto per veicoli commerciali e pick-up di Barcellona (secondo il governo spagnolo, la chiusura della struttura e il licenziamento dei 2.800 lavoratori costeranno 1 miliardo di euro, molto più di quanto necessario per continuare a investire sul sito) e uno stabilimento in Indonesia. A tal proposito, tutte le produzioni nell'area del Sud-Est asiatico saranno concentrate in Thailandia, mentre in Nord America le attività si focalizzeranno solo sui modelli chiave per il mercato locale e su una minore esposizione a flotte e noleggio. In Europa, dove il polo di riferimento sarà solo Sunderland, ci sarà un focus crescente su crossover e Suv, e si farà leva sulla Renault per altri segmenti come veicoli commerciali e citycar. Inoltre, come indicato ieri, sarà aumentata la collaborazione con Renault e Mitsubishi per condividere modelli, tecnologie e attività produttive con l'obiettivo di abbattere le spese e ridurre l'impatto finanziario degli investimenti: si punta a ridurre i costi fissi di almeno 300 miliardi di yen (2,5 miliardi di euro).

Focus sui mercati maggiori. La Nissan ha anche confermato l'intenzione di concentrare tutte le proprie attenzioni sui mercati di maggior dimensione, Giappone, Cina e Nord America, e di sfruttare le risorse dell'Alleanza per mantenere un "livello operativo adeguato in Sud America, Sud-Est asiatico ed Europa". In tal senso, alcune produzioni potrebbero essere svolte, a seconda delle regioni, dalla Renault e dalla Mitsubishi. È inoltre prevista l'uscita dalla Corea del Sud, la chiusura delle attività del marchio Datsun in Russia e la razionalizzazione della presenza in alcuni Paesi del Sud-Est asiatico.

Nuove strategie sui modelli. Cambiano anche le strategie di prodotto. Si punterà maggiormente su modelli globali e, in particolare, su quelli per i segmenti C e D, sportivi ed elettrici. Le strategie per l'elettrificazione prevedono, in particolare, il lancio di più di otto veicoli a batteria e l'obiettivo di vendere oltre 1 milione di mezzi a batteria o ibridi entro la fine dell'esercizio fiscale al 31 marzo 2023. Nel solo Giappone, il peso delle elettrificate dovrà arrivare al 60% dei volumi totali, in Cina al 23% e in Europa al 50%. La Nissan, che nei prossimi 18 mesi ha in programma di lanciare 12 modelli nuovi o aggiornati, mira anche ad ampliare la disponibilità del sistema avanzato di assistenza alla guida ProPilot a più di 20 modelli in 20 mercati, con l'obiettivo di vendere oltre 1,5 milioni di unità all'anno.

Un 2019 in rosso. Tutte le misure sono tese a rimettere in carreggiata un'azienda in crisi ormai da due anni e ora alle prese con le pesanti conseguenze dell'emergenza coronavirus. Ne sono la prova i risultati commerciali e finanziari dell'esercizio fiscale al 31 marzo scorso. A fronte di vendite in contrazione del 10,6% a 4,93 milioni di unità, i ricavi netti sono scesi del 14,6% a 9.879 miliardi di yen (83 miliardi di euro). Il risultato operativo è passato da un utile di 318,2 miliardi a una perdita di 40,5 miliardi a causa anche di oneri di ristrutturazione e svalutazioni per 671,2 miliardi, di cui 603 per le misure di efficientamento indicate nel piano. Il margine operativo è di conseguenza peggiorato, passando dal 2,7% a un dato negativo dello 0,4%, mentre il conto economico si è chiuso con una perdita di 671,2 miliardi (5,66 miliardi di euro), la prima negli ultimi 11 anni. La Nissan, che ha inoltre bruciato cassa nelle attività automotive per un totale di 641 miliardi (5,4 miliardi di euro), ha di conseguenza cancellato tutti i target, rinviando la comunicazione di qualsiasi stima finanziaria a quando sarà possibile definirla in modo ragionevole.

Nissan ha annunciato i dettagli del piano di ristrutturazione. Dopo una perdita di ben 6,2 miliardi di dollari la capacità produttiva verrà tagliata di ben il 20%. Verrà chiuso l’impianto di Barcellona, verrà abbandonato il mercato sud coreano mentre Datsun sarà presente solo in India e in Sud Africa. 20.000 persone dovranno lasciare l’azienda. Gran parte delle risorse saranno destinate al Nord America e alla Cina. Purtroppo la situazione di Nissan era già precaria prima del Coronavirus, adesso è questione di sopravvivenza.


Top
   
MessaggioInviato: gio mag 28, 2020 5:20 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: ven gen 11, 2019 2:47 pm
Messaggi: 6057
Località: Bologna
Non chiudono Sunderland? BJ ha steso ponti d'oro?


Top
   
MessaggioInviato: gio mag 28, 2020 5:24 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: ven apr 28, 2006 6:03 pm
Messaggi: 17143
mjazz ha scritto:
Non chiudono Sunderland? BJ ha steso ponti d'oro?


Chiudere una fabbrica con la capacità di 600.000 unità sarebbe costato 2 miliardi di dollari. Troppo.


Top
   
MessaggioInviato: sab mag 30, 2020 8:28 am 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: ven apr 28, 2006 6:03 pm
Messaggi: 17143
Dopo la Nissan, anche la Renault mette mano al proprio perimetro industriale per rimettere in carreggiata un bilancio da mesi in sofferenza e messo a dura prova dalle conseguenze della pandemia del coronavirus. Alla stregua dell'alleata nipponica, la Régie ha infatti presentato un piano industriale di trasformazione che ha un obiettivo prioritario: tagliare oltre 2 miliardi di costi nel giro di tre anni, anche attraverso una forte riduzione dell'organico.

PUBBLICITÀ

Promote health. Save lives. Serve the vulnerable. Visit who.int
I principi guida. In sostanza, sono state confermate tutte le anticipazioni di stampa degli ultimi giorni: la Casa francese, per affrontare la "peggiore crisi nella storia dell'auto", intende accelerare la ristrutturazione annunciata pochi mesi fa in occasione della presentazione dei conti del 2019 (per la prima volta in perdita dal 2009), focalizzare l'attenzione sulla generazione di cassa dopo aver bruciato risorse per oltre 5 miliardi solo nel primo trimestre del 2020, aumentare l'efficienza delle attività operative e rafforzare la disciplina nella gestione complessiva del business.

Tagli agli organici. La ristrutturazione riguarderà, in particolare, la Francia, dove la Renault intende riorganizzare, per lo più tra il 2022 e il 2024, le attività industriali secondo quattro direttrici: auto elettriche, veicoli commerciali leggeri, economia circolare e innovazione ad alto valore aggiunto. Nel piano, al contrario di quanto emerso nei giorni scorsi, non si parla esplicitamente di chiusure di impianti vista la levata di scudi da parte di sindacati e soprattutto del governo, pronto a concedere garanzie statali su prestiti bancari per 5 miliardi di euro a patto di non mettere a rischio l'occupazione. Tuttavia, da Boulogne-Billancourt confermano comunque l'intenzione di valutare la sorte di alcuni siti e il relativo impatto occupazionale.

Gli impianti interessati. Le "modifiche alla forza lavoro" sono ritenute necessarie per "consentire un ritorno a una crescita redditizia e sostenibile" e la Renault "si impegna a garantire "un dialogo esemplare con le parti sociali e le autorità locali" e a mettere in atto "misure di riqualificazione, mobilità interna e uscite volontarie". L'obiettivo è tagliare in tre anni quasi 4.600 posti in Francia, a cui si aggiungerebbe la riduzione di oltre 10.000 posizioni nel resto del mondo. Le consultazioni con le parti sociali riguarderanno, nello specifico, gli impianti di Douai e Maubeuge (dove si punta a creare centri di eccellenza per veicoli elettrici commerciali,) di Dieppe (si valuta una riconversione delle attività al termine del ciclo di vita dell'Alpine A110), di Caudan (a breve sottoposto a una revisione strategica) e la storica fabbrica di Flins (allo studio la creazione di "un'ecosistema di economia circolare, incluso il trasferimento delle attività di Choisy-le-Roi). La riorganizzazione interesserà anche il centro di ricerca di Guyancourt, nei pressi di Versailles.

2020-Renault-2
Sfruttare l'Alleanza. L'intero progetto include ulteriori misure: migliorare l'efficienza e ridurre i costi di engineering per circa 800 milioni di euro, sfruttando le risorse dell'Alleanza con la Nissan; ridimensionare lo sviluppo e la progettazione dei modelli aumentando la standardizzazione dei componenti (l'obiettivo è ridurre del 25% le referenze commerciali per le componenti dei veicoli e aumentare all'85% le parti condivise nei motori all'interno dell'Alleanza) e seguire il principio Leader-Follower per concentrare lo sviluppo di tecnologie strategiche nei siti di ingegneria nell'Île-de-France, ottimizzare le attività di ricerca all'estero, i contratti con i fornitori e rafforzare l'utilizzo di strumenti digitali. Inoltre, si punta a generare risparmi nelle attività industriali per 650 milioni di euro, anche tramite la riduzione a quattro piattaforme entro il 2026. A tal proposito è prevista, come alla Nissan, una riduzione della capacità produttiva dai 4 milioni di veicoli del 2019 a 3,3 milioni entro il 2024. Inoltre, è stato deciso di bloccare i progetti di espansione della capacità in Marocco e Romania, di valutare un adeguamento in Russia e di razionalizzare la produzione di cambi in tutto il mondo. Ulteriori misure prevedono un aumento dell'efficienza nelle funzioni di supporto, l'ottimizzazione dei costi di marketing, una massiccia digitalizzazione e una revisione dell'organizzazione per ottenere risparmi per 700 milioni di euro.

Costi per 1,2 miliardi. Non manca una revisione della rete distributiva in Europa e della presenza in Cina, dove è previsto lo stop alla produzione di motori per auto passeggeri e il trasferimento alla Dongfeng della partecipazione nella joint venture Dongfeng Renault Automotive Company. Nel complesso, il costo di implementazione delle misure è quantificato nell'ordine degli 1,2 miliardi di euro. Toccherà al prossimo amministratore delegato Luca De Meo il compito di attuare tutte le misure annunciate oggi e, come ammesso dal direttore finanziario Clotilde Delbos, fornire maggiori dettagli sulle strategie operative e finanziarie quando assumerà il suo nuovo incarico a luglio.

Nessun addio alla Formula 1. Delbos ha spiegato di essere al lavoro con la Daimler per identificare le opportunità per accelerare la collaborazione e non ha escluso la possibilità di varare, nel breve o nel medio termine, un aumento di capitale. Il programma di riduzione dei costi non prevede, invece, l'addio alla Formula 1, a dispetto delle indiscrezioni emerse negli ultimi mesi: oltre che dalle parole del team principal Cyril Abiteboul, le indiscrezioni su un possibile abbandono erano state infatti alimentate dalla perdita della fornitura dei motori alla McLaren e dall'addio di Daniel Ricciardo. Delbos, però, ha smentito la possibilità di un disimpegno senza troppi giri di parole: "La Renault resterà in Formula 1", ha precisato la top manager.


Renault ha annunciato il piano di ristrutturazione che esclude chiusure di impianti in Francia, d’altronde non è che Macron regalava 5 miliardi di euro per far licenziare in casa. Questo piano è la pietra tombale dell’era Ghosn, il manager Franco-libanese prevedeva che l’alleanza sarebbe arrivata a 14 milioni di auto entro il 2024, sarà un miracolo se arriveranno a 10. La CFO e CEO ad interim Delbos non si è dilungata sui dettagli ma ha lasciato intendere che ci sarà una massiccia revisione della gamma. L’alleanza ha anche annunciato una massiccia revisione delle competenze di sviluppo e di quelle regionali.
Renault avrà la supervisione di Sud America, India, Europa e Russia, Nissan quella di Nord America, Cina e Giappone, mentre Mitsubishi si concentrerà sul sud est asiatico.
Ciò non significa che uno dei marchi dell’alleanza dovrà lasciare un mercato dove è più debole (Esempio Nissan in Europa ed India, oppure Renault in Cina) però dovrà ridimensionare la propria presenza in modo da non danneggiare chi ha già una redditività duratura. Come effetto avremo che Nissan ridurrà in maniera importante la gamma europea per concentrarsi sui suv.
Per risparmiare verrà introdotto il concetto leader-follower: Renault svilupperà gli eredi di Captur e Juke mentre Nissan farà lo stesso con Kadjar e Outlander sport.


Top
   
MessaggioInviato: lun giu 15, 2020 4:28 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: ven apr 28, 2006 6:03 pm
Messaggi: 17143
Carlos Ghosn always said he was set up. Now there is some evidence to support his claim.

According to people familiar with what happened and previously unreported internal correspondence, the campaign by top Nissan executives to dethrone one of the most celebrated leaders in the automotive industry started almost a year before Ghosn's arrest in late 2018 for alleged financial misconduct.

The effort was motivated in part by opposition to the former chairman's push for greater integration between the Japanese automaker and longtime alliance partner Renault, the new information reveals.

While Nissan has long maintained that the decision to oust Ghosn turned on allegations of under-reporting his income and other financial transgressions leveled by Tokyo prosecutors, the documents and recollections of people familiar with what transpired show that a powerful group of insiders viewed his detention and prosecution as an opportunity to revamp the global automaker's relationship with top shareholder Renault on terms more favorable to Nissan.

A chain of email correspondence dating back to February 2018, corroborated by people who asked not to be identified discussing sensitive information, paints a picture of a methodical campaign to remove a powerful executive.

The information comes to light as another former Nissan executive and the company itself face a looming trial in Tokyo, and as Japan seeks the extradition of Ghosn, 66, who fled to Lebanon in a daring escape last year.

Alarmed by Ghosn's pledge in early 2018 to make the alliance between the companies irreversible, senior managers at the Japanese automaker discussed their concern at how the chairman of both Nissan and Renault was taking steps toward further convergence, according to people familiar with discussions at the time.

'Neutralize' his initiatives

At the center of those discussions was Hari Nada, who ran Nissan's chief executive's office and later struck a cooperation agreement with prosecutors to testify against Ghosn.

Nissan should act to "neutralize his initiatives before it's too late," Nada wrote in mid-2018 to Hitoshi Kawaguchi, a senior manager at Nissan responsible for government relations, according to the correspondence.

Ghosn has said he is innocent of the four charges of financial misconduct and breach of trust. Considered an international fugitive by Japan, Ghosn declined to comment via a representative for this story.

Lavanya Wadgaonkar, a spokeswoman for Nissan, also declined to comment for this story.

Nada did not respond to an email and voicemail seeking comment, while Kawaguchi, who left Nissan in December, declined to comment, as did the Tokyo prosecutor's office and a representative for Renault.

Day before

On Nov. 18, 2018, the day before Ghosn was seized on a private jet at Tokyo's Haneda Airport, Nada circulated a memo to then-CEO Hiroto Saikawa, according to people familiar with the document. Nada called for termination of the agreement governing the alliance and the restoration of the Japanese company's right to buy shares in Renault, or even take it over.

Nissan also would seek to abolish the French automaker's right to nominate Nissan's chief operating officer or other more senior positions, people familiar with the memo said.

Ghosn's removal would be a fundamental change to the world's biggest car alliance, requiring new governance, Nada is said to have written in the document to Saikawa.

Nada said Nissan should be quick to press its position after Ghosn's arrest. Renault was kept in the dark about the criminal investigation, Bloomberg reported in January 2019.

The discord between the Japanese and French partners ultimately thwarted Renault's 2019 bid for greater scale by combining with Fiat Chrysler Automobiles, and stymied cooperation over strategy and new models. Nissan's management was in turmoil and profitability was shrinking, hurt by an aging lineup and high costs.

In May, Nissan reported a loss of 671 billion yen ($6.3 billion) for the fiscal year that ended in March, the first loss in a decade and the biggest in 20 years.

With the coronavirus pandemic weighing on an already-sputtering business, the stock has erased more than half of its value since the arrest of Ghosn, who also led Renault and the alliance that includes Mitsubishi Motors.

Communication from Nada to Saikawa and other senior executives showed deep concern about Ghosn's plans to further integrate the alliance, which gives the French automaker greater sway over Nissan via a 43 percent stake.

Renault had saved the Japanese automaker from bankruptcy with an emergency cash injection in 1999. That is when the French automaker dispatched Ghosn to Nissan, who pulled off one of the most dramatic salvage jobs in auto industry history.

Yet, after two decades, with Ghosn dividing his time between the companies as CEO of Renault and chairman of the alliance, Nissan began to stumble.

Nada told CEO Saikawa in April 2018 that Ghosn was becoming increasingly agitated about Nissan's performance and comments by his handpicked successor, who said he saw "no merit" in a merger between Renault and Nissan.

"He can create a major disruption and you may become a victim of it," Nada wrote to Saikawa.

The following month, Nissan issued a profit outlook well below analysts' estimates.

Ghosn was charged in Japan with underreporting about $80 million in income and funneling money from Nissan without the automaker's knowledge into entities that he controlled.

Calling the Japanese legal system a sham, Ghosn escaped the country late last year by sneaking aboard a private jet inside an audio-equipment box, making his way to Lebanon via Turkey.

Two Americans who allegedly helped smuggle Ghosn out of Kansai International Airport, ex-Green Beret Michael Taylor and his son, Peter Taylor, were arrested outside Boston last month at the request of Japanese authorities. Japan's government is taking steps to request their extradition, while the two have denied that any crimes were committed.

Former Nissan executive and board member Greg Kelly was arrested the same day as Ghosn and remains free on bail in Japan. He is awaiting trial on charges that he helped Ghosn underreport his income. Prosecutors also charged Nissan in the first round of indictments.

Trail before the takedown

Nissan's position since the arrests has remained steadfast, with the company saying, "the cause of this chain of events is the misconduct led by Ghosn and Kelly," for which it found "substantial and convincing evidence" after investigating a whistle-blower's report.

Both Ghosn and Kelly repeatedly denied those allegations.

Nada, a Malaysia-born lawyer who oversaw many of Ghosn's affairs at Nissan and joined the automaker in the 1990s, led the internal probe and was implicated in some of the alleged conduct being investigated by the Tokyo prosecutor. At the same time, emails show how Nada worked to gather information, traveling to Brazil and Lebanon to investigate Ghosn's use of company-provided homes.

Days before Ghosn's arrest, Nada sought to broaden the allegations against Ghosn, telling Saikawa that Nissan should push for more serious breach-of-trust charges, according to correspondence at the time and people familiar with the discussions. There was concern that the initial allegations of underreporting compensation would be harder to explain to the public, the people said.

The effort should be "supported by media campaign for insurance of destroying CG reputation hard enough," Nada wrote, using Ghosn's initials, as he had done several times in internal communications stretching back years.


Bloomberg
When asked to comment for this story, Saikawa referred to his prior public statements rejecting the existence of a plot to oust Ghosn.

"There was no effort to remove Renault's influence" by removing Ghosn, Saikawa told reporters in January after the former chairman accused Nissan executives of conspiring against him during a news conference in Beirut. "There's a huge difference between that and his crimes," Saikawa said then.

Saikawa stepped down as CEO in September after a Nissan investigation found he had been paid excess compensation.

Nada, as well as other executives, also were overpaid, an internal probe found last year, people with knowledge of the matter have said.

As the date neared for the planned arrests of Ghosn and Kelly, preparations were made to assess how Renault's board would react and how to respond if the French company were to assert its position.

Nissan should make it clear to Renault that the French automaker had no right to involve itself in the operations of its alliance partner, and that Nissan wasn't obliged to offer positions within the company to candidates selected by Renault, Nada said, according to people familiar with the memo.

The contract binding the partnership, called RAMA, as well as a Netherlands-based entity called Renault-Nissan BV that was created to oversee its governance, should both be abolished as a result of Ghosn's arrest, Nada asserted. That would give Nissan the right to acquire Renault shares in order to disenfranchise Renault or take it over, he is said to have written in the memo.

Source of friction

The RAMA has long been a source of friction between Nissan and Renault. The French automaker can exercise full voting rights with its Nissan shareholding, while the Japanese automaker holds only a 15 percent stake in Renault and lacks the ability to vote its shares.

The agreement also limited Renault's power over Nissan, cementing Ghosn's role in keeping the partnership together. Moreover, the French state owns 15 percent of Renault with double voting rights, giving it indirect sway over the Japanese company.

The correspondence also for the first time gives more detail into how Nissan may have orchestrated Kelly's arrest by bringing him to Japan from the U.S. for a board meeting.

"Greg wants to spend Thanksgiving before coming to Japan," Nada wrote to Saikawa. Nada told Kelly that his attendance was urgent and that he would be able to return soon. "If he does not come, he will never come back. I am scheduling a jet to pick him up," Nada wrote.

Kelly's lawyer, James Wareham, said the case against him was never about criminal activity. "Greg Kelly has been caught up an effort to remove Ghosn and get Renault out of a controlling position," Wareham said. "To consummate the scheme, they wanted a witness to be in their control under duress, and then they went so far as to break international extradition law to make that happen."

Open discord

Months after the arrests, Nissan was able to secure changes to its partnership with Renault, but the new agreement -- forged in March 2019 -- did not alter the alliance as much as Nada had proposed.

While Nissan won more say over executive appointments and eliminated Ghosn's former post of alliance chairman, the shareholding structure remained intact. But the damage was done; the relationship was left in tatters.

Later that year, Nissan withheld its endorsement for Renault's pursuit of a 50-50 merger with Fiat Chrysler, scuttling their bid to create an automaker potentially worth 35 billion euros ($39.4 billion).

While there has been a cease-fire of sorts since then, the lopsided shareholding structure remains unresolved. The companies announced measures aimed at closer operational integration last month, as they seek to weather the pandemic.

After Saikawa left last September, a new triumvirate was put in place to run Nissan, only to see one member, co-COO Jun Seki, resign soon after he lost out on the top job.

CEO Makoto Uchida and Chief Operating Officer Ashwani Gupta are now left to face the monumental task of turning around the automaker, even as the global economy sputters.

A year and a half after Ghosn's downfall, many of the key players remain in limbo. Nada is still at Nissan but was reassigned to a smaller portfolio. Saikawa left the automaker's board in February and no longer has any formal ties to the company. Kelly, who lives in an apartment in Tokyo, is still waiting for his trial to start.

Then there is Ghosn himself. The former CEO and chairman, who is living in Beirut at a house bought by Nissan, has vowed to restore his reputation and prove his innocence.

Japan says it will keep seeking to bring Ghosn to justice, but the country does not have an extradition treaty with Lebanon and he is unlikely to ever face a Japanese courtroom.

Non era difficile da immaginare ma recenti documenti giudiziari hanno mostrato al pubblico l’estensione del complotto contro Ghosn.
Diverse email interne mostrano le fasi della preparazione del putsch appena Ghosn aveva dichiarato di voler rendere irreversibile l’alleanza. Saikawa e Nada organizzarono per l’arresto di Ghosn e Kelly, addirittura obbligando il povero manager americano a volare in Giappone nonostante la necessità di un urgente intervento chirurgico.
Nei piani di Saikawa immediatamente dopo l’arresto di Ghosn Nissan doveva denunciare l’alleanza con Renault e romperla, questo tentativo è fallito miseramente.
Sarà interessante osservare come si muoverà De Meo in questo covo di Cobra. I giapponesi hanno mostrato di non aver alcun riguardo per la legalità.


Top
   
MessaggioInviato: mar giu 16, 2020 11:31 am 
Connesso
Avatar utente

Iscritto il: mar apr 08, 2008 1:42 pm
Messaggi: 13839
Località: Sardinia
daimlerchrysler ha scritto:

Non era difficile da immaginare ma recenti documenti giudiziari hanno mostrato al pubblico l’estensione del complotto contro Ghosn.
Diverse email interne mostrano le fasi della preparazione del putsch appena Ghosn aveva dichiarato di voler rendere irreversibile l’alleanza. Saikawa e Nada organizzarono per l’arresto di Ghosn e Kelly, addirittura obbligando il povero manager americano a volare in Giappone nonostante la necessità di un urgente intervento chirurgico.
Nei piani di Saikawa immediatamente dopo l’arresto di Ghosn Nissan doveva denunciare l’alleanza con Renault e romperla, questo tentativo è fallito miseramente.
Sarà interessante osservare come si muoverà De Meo in questo covo di Cobra. I giapponesi hanno mostrato di non aver alcun riguardo per la legalità.


Sembra la sceneggiiatura di Sens8

_________________
-- LE IENE PORTANO BENE --
- Renault New Laguna Sportour 4Control 2.0 dCi 150cv - 06/2010 -
- Suzuki GSR 600 K6 - 04/2006 -
- Ford Transit VII T350L 2.2 Tdci 140 cv - 06/2008
- [New entry] Lancia Delta Oro 1.4 T-Jet GPL 120 cv - 09/2008


Top
   
MessaggioInviato: mar giu 16, 2020 12:01 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: ven lug 13, 2007 3:17 pm
Messaggi: 9890
daimlerchrysler ha scritto:
Carlos Ghosn always said he was set up. Now there is some evidence to support his claim.
La saga mostra sviluppi degni di Tom Clancy, se ancora fosse vivo :)

daimlerchrysler ha scritto:
I giapponesi hanno mostrato di non aver alcun riguardo per la legalità.
Non è che non hanno riguardo alla legalità, è che nel loro io profondo rimane il concetto di ordinamento feudale incardinato su imperatore, shogun, daimyo. E' vero che la guerra civile della seconda metà dell'800 aveva azzerato il potere dello shogunato e restaurato la potenza imperiale, ma la disastrosa sconfitta del 1945 ha creato come un vuoto nella struttura sociale nipponica, che pertanto ha individuato nei ceo i nuovi daimyo tra cui scegliere lo shogun. Raccontato molto molto grossolanamente e spicciativamente, questo è il contesto nipponico, in cui è in realtà molto facile muoversi, se lo conosci (perché i giapponesi sono molto prevedibili). Temo che Ghosn, dall'alto della poltrona di comando, avesse perso di vista questi elementari concetti che sono convinto conoscesse, andandosi a schiantare. Saikawa, d'altra parte, a scuola deve aver sorvolato sulla parte dedicata alle guerre feudali del Sol Levante


Top
   
MessaggioInviato: lun lug 27, 2020 9:56 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: ven apr 28, 2006 6:03 pm
Messaggi: 17143
Mitsubishi Motors will stop new-car sales in Europe when its current products come to the end of their life cycles. The Japanese company will focus instead on profitable sales in Southeast Asia as part of its newly announced three-year midterm business plan aimed at cutting losses.
Mitsubishi announced it would be “freezing the introduction of new products” in Europe during a presentation Monday.

The strategy takes effect immediately, which means Mitsubishi will halt plans to replace the Outlander midsize SUV in Europe, a company spokesman for the region told Automotive News Europe.

Last December Mitsubishi told ANE that the Outlander, Mitsubishi’s flagship model in the region, would be replaced in the second half of this year.

Mitsubishi said in the presentation that a new Outlander would arrive in other global markets in the 2021 financial year, which starts in April 2021, with the plug-in hybrid version appearing in the automaker's 2022 fiscal year. That suggests the replacement has been delayed, meaning the current model could continue for another year.

Mitsubishi’s newest model in Europe is the Eclipse Cross compact SUV, which went on sale in 2017.

Mitsubishi does plan to retain an aftersales presence in Europe. “Aftersales is an essential business and that will continue,” the spokesman said.

Mitsubishi has sold cars in Europe since 1975 and also built cars at the Nedcar facility in Born, Netherlands, from 1995 until 2012. Mitsubishi sold Nedcar to the VDL Group, a Dutch industrial company, in December 2012. The factory now makes the BMW X1, the Mini hatchback and Mini Countryman.

In 2019, Mitsubishi indicated it wanted to strengthen its European operations when it set up a new company to oversee regional sales after years of relying on local importers.

Mitsubishi gained leadership in Europe’s fledgling plug-in hybrid sector soon after launching the Outlander PHEV in 2014. The Outlander continued to lead the sector through April despite the arrival of more plug-in hybrids for European rivals.

Mitsubishi on Monday forecast its second straight year of global financial losses hurt by a plunge in sales due in part to the coronavirus pandemic.

Japan's No. 6 automaker anticipates an operating loss of 140 billion yen ($1.33 billion) for the year ending March 2021 just as it embarks on a plan to shrink its workforce and production, and close unprofitable dealerships to cut 20 percent of fixed costs in two years.

This would be Mitsubishi's biggest loss in at least 18 years according to company financial records dating back to 2002.

The company’s reorganization is part of a wider rethink of the Renault-Nissan-Mitsubishi alliance aimed at cutting costs.


Mitsubishi abbandonerà l’Europa, non è una notizia inattesa dato che vendono poco e niente. La prossima sarà Honda.


Top
   
MessaggioInviato: lun lug 27, 2020 10:26 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: ven gen 11, 2019 2:47 pm
Messaggi: 6057
Località: Bologna
daimlerchrysler ha scritto:

La prossima sarà Honda.

Mi tocco.


Top
   
MessaggioInviato: mar lug 28, 2020 8:13 am 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: lun mar 13, 2006 8:29 pm
Messaggi: 16766
Non ci vedo granché bene anche Subaru in EU, dato che vende ancor meno di Honda.
Alla fine si salvano Toyota, per via dei numeri, e Lexus, per via del fatto che è parte di Toyota. Nissan imbrocca giusto qualche suv, il resto praticamente zero (e difatti la gamma in futuro avrà solo suv). Mazda forse è quella che ha i prodotti più europei, Suzuki si salva perché abbiamo le Alpi :ridi

_________________
Toyota RAV4 2.5 Hybrid Lounge - 2019 Immagine
Abarth 595C Turismo - 2016 Immagine
Royal Enfield Interceptor 650 - 2022 Immagine
Saab 9.3 Cabrio 2.0T SE- 1998


Top
   
MessaggioInviato: mar lug 28, 2020 8:24 am 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: dom mar 12, 2006 7:02 pm
Messaggi: 35608
Località: Ovunque ci sia una birra ghiacciata
Multiplone ha scritto:
Suzuki si salva perché abbiamo le Alpi :ridi


Se solo facesse linee un po' più belle... nella comparativa tra le segmento B la swift ha mangiato in testa a tutte anche da spenta ( prestazioni e consumi) ma loro insistono a fare linee da world car e le vendite vanno di conseguenza.


Top
   
MessaggioInviato: mar lug 28, 2020 8:30 am 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: lun mar 13, 2006 5:26 pm
Messaggi: 8417
Subaru ha una nicchia ristretta di clienti. Sempre stata così. A momenti ha una sede italiana più piccola di casa mia (no dai, ora a Milano forse è più grande).
Se dovesse considerare il ritiro non sarà per le vendite ma per altre strategie (sfuggenti).

_________________
http://www.teamtoyota4x4forum.org/


Top
   
MessaggioInviato: mar lug 28, 2020 10:15 am 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: mar ott 04, 2011 3:58 pm
Messaggi: 6699
Località: Cambra Beach
e ma che due maroni :ridi

_________________
Al secolo BlackBlizzard
Opel Astra Sports Tourer 1.4T 150cv
Citroen C4 Grand Picasso 2.0 hdi

"compra i nostri italijanski ispageti e di duro non avrai solo il grano!"


Top
   
MessaggioInviato: mar lug 28, 2020 10:50 am 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: ven gen 11, 2019 2:47 pm
Messaggi: 6057
Località: Bologna
cometa rossa ha scritto:
Multiplone ha scritto:
Suzuki si salva perché abbiamo le Alpi :ridi


Se solo facesse linee un po' più belle... nella comparativa tra le segmento B la swift ha mangiato in testa a tutte anche da spenta ( prestazioni e consumi) ma loro insistono a fare linee da world car e le vendite vanno di conseguenza.

In Europa, mercato marginale e con una concorrenza mostruosa sulle piccole e medie. Dal loro punto di vista sarebbe folle disegnarle per piacere ad un mercato marginale rischiando di disgustare invece i mercati che l'hanno sempre premiati, e questo vale per Suzuki, per Honda, per Mitsu... Con fra l'altro Mazda, che disegna con un occhio di riguardo agli europei, che non fa tutti sti gran sfracelli.
Mi sto facendo l'idea (ma la si prenda come una chiacchiera da bar) che il prodotto giap diventi appetibile su larga scala quando gli si riconosce un plus rispetto all'europeo, altrimenti si rimane su quello: anni fa le giapponesi erano le fuoristrada, quindi LC, Pajero, Vitara, SJ, ... con la clientela che non avrebbe mai scelto un corrispettivo europeo per il plus tecnico riconosciuto ai jap. Ora il plus riguarda l'ibrido full, quindi si lasciano le consuete polo golf clio astra per andare sulle yaris e corolla praticamente solo se ibride, altrimenti restano nei piazzali perchè clio e polo sono più gradevoli. Se è questo concetto ha un fondo di verità, allora Honda ha qualche speranza di restare qui a patto che Jazz HRV e CRV comincino a vender decentemente come ibride, altrimenti sì, il ciaone è alle porte.


Top
   
MessaggioInviato: mar lug 28, 2020 10:53 am 
Non connesso

Iscritto il: mer ott 03, 2012 10:51 am
Messaggi: 6406
Suzuki insieme a dacia in italia negli ultimi anni è la casa che è aumentata più di vendite, alla fine insieme a toyota è l'unica jap che ha veri plus rispetto alla concorrenza.

_________________
ALFA ROMEO GIULIETTA jtdm-2 20 170cv- distinctive-pack premium-pack sport 18 - Luglio 2010 -superati i 313.333KM!!!


Top
   
MessaggioInviato: mar lug 28, 2020 10:55 am 
Non connesso

Iscritto il: mer ott 03, 2012 10:51 am
Messaggi: 6406
G5X ha scritto:
Subaru ha una nicchia ristretta di clienti. Sempre stata così. A momenti ha una sede italiana più piccola di casa mia (no dai, ora a Milano forse è più grande).
Se dovesse considerare il ritiro non sarà per le vendite ma per altre strategie (sfuggenti).

Sempre più ristretta però la nicchia di subaru, io vedo che chi aveva ancora 10 anni fa subaru è passato alla triade.. In particolare audi

_________________
ALFA ROMEO GIULIETTA jtdm-2 20 170cv- distinctive-pack premium-pack sport 18 - Luglio 2010 -superati i 313.333KM!!!


Top
   
MessaggioInviato: mar lug 28, 2020 10:59 am 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: dom mar 12, 2006 7:02 pm
Messaggi: 35608
Località: Ovunque ci sia una birra ghiacciata
Più o meno sono d'accordo. Il "più" è dovuto al fatto che quello che dici è vero ed innegabile. Il "meno" al fatto che quando i giap hanno fatto linee piacevoli, vuoi per simpatia, vuoi per piacevolezza, hanno fatto il botto. Vedi prima micra, vedi prima yaris. Quindi le linee, volendo, si possono anche fare belle, pur mantenendo le world car. Che non lo facciano è un peccato, perchè il prodotto, oggettivamente parlando, c'è
(detto in soldoni, se la tua Jazz avesse avuto una linea tipo captur avrebbe venduto di più perchè il prodotot, sotto, c'è tutto).
Scelta commerciali legittime; talvolta un po' incomprensibili

In risposta a Modus ;)


Top
   
MessaggioInviato: mar lug 28, 2020 11:10 am 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: lun mar 13, 2006 5:26 pm
Messaggi: 8417
Stefano_M ha scritto:
G5X ha scritto:
Subaru ha una nicchia ristretta di clienti. Sempre stata così. A momenti ha una sede italiana più piccola di casa mia (no dai, ora a Milano forse è più grande).
Se dovesse considerare il ritiro non sarà per le vendite ma per altre strategie (sfuggenti).

Sempre più ristretta però la nicchia di subaru, io vedo che chi aveva ancora 10 anni fa subaru è passato alla triade.. In particolare audi



Possibilità economiche e di scelta. In quella fascia di clientela devi accontentarla anche con il ricamino della nonna sotto al sedile sennò sei sfigato.

_________________
http://www.teamtoyota4x4forum.org/


Top
   
MessaggioInviato: mar lug 28, 2020 11:14 am 
Non connesso

Iscritto il: mer ott 03, 2012 10:51 am
Messaggi: 6406
G5X ha scritto:
Stefano_M ha scritto:
G5X ha scritto:
Subaru ha una nicchia ristretta di clienti. Sempre stata così. A momenti ha una sede italiana più piccola di casa mia (no dai, ora a Milano forse è più grande).
Se dovesse considerare il ritiro non sarà per le vendite ma per altre strategie (sfuggenti).

Sempre più ristretta però la nicchia di subaru, io vedo che chi aveva ancora 10 anni fa subaru è passato alla triade.. In particolare audi



Possibilità economiche e di scelta. In quella fascia di clientela devi accontentarla anche con il ricamino della nonna sotto al sedile sennò sei sfigato.

Ma secondo me anche perché in quella fascia ormai vendi solo leasing/rent e subaru li non è forte.

_________________
ALFA ROMEO GIULIETTA jtdm-2 20 170cv- distinctive-pack premium-pack sport 18 - Luglio 2010 -superati i 313.333KM!!!


Top
   
MessaggioInviato: mar lug 28, 2020 11:20 am 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: mar ott 04, 2011 3:58 pm
Messaggi: 6699
Località: Cambra Beach
cometa rossa ha scritto:
Più o meno sono d'accordo. Il "più" è dovuto al fatto che quello che dici è vero ed innegabile. Il "meno" al fatto che quando i giap hanno fatto linee piacevoli, vuoi per simpatia, vuoi per piacevolezza, hanno fatto il botto. Vedi prima micra, vedi prima yaris. Quindi le linee, volendo, si possono anche fare belle, pur mantenendo le world car. Che non lo facciano è un peccato, perchè il prodotto, oggettivamente parlando, c'è
(detto in soldoni, se la tua Jazz avesse avuto una linea tipo captur avrebbe venduto di più perchè il prodotot, sotto, c'è tutto).
Scelta commerciali legittime; talvolta un po' incomprensibili

In risposta a Modus ;)


Beh, il design come lo apprezziamo noi europei è diverso da quello che ritengono bello in giro per il mondo, però

_________________
Al secolo BlackBlizzard
Opel Astra Sports Tourer 1.4T 150cv
Citroen C4 Grand Picasso 2.0 hdi

"compra i nostri italijanski ispageti e di duro non avrai solo il grano!"


Top
   
MessaggioInviato: mar lug 28, 2020 11:26 am 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: lun mar 13, 2006 5:26 pm
Messaggi: 8417
Stefano_M ha scritto:
Ma secondo me anche perché in quella fascia ormai vendi solo leasing/rent e subaru li non è forte.



Vero

_________________
http://www.teamtoyota4x4forum.org/


Top
   
MessaggioInviato: mar lug 28, 2020 11:28 am 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: lun mar 13, 2006 8:29 pm
Messaggi: 16766
Secondo me i Jappo han perso terreno proprio quando la triade si stava ingrandendo sempre di più, e non l'hanno più recuperato.
Il tutto, unito alla nostra preferenza per il gasolio (e ora che lo mettono al bando, la vedo dura per i marchi europei), ed alle mutate preferenze in termini di tipologia di veicolo. Aggiungiamoci che il Rent di una A4 costa infinitamente meno, come rata mensile, rispetto a quello di una, che so, IS300h, e il gioco è fatto.
Alla fine ultimamente al 70/80% vendi i suv che hai in gamma, gli altri modelli sono marginali, salvo che non siano consolidati.
Honda ha un suv che vende benino (CRV), uno che non vende (HRV), ed il resto son Jazz. Roba come Accord, sportive esotiche, civic, segmento B: macchine valide, che hanno sempre fatto numeri risibili anche quando si sforzavano di farcele piacere (l'ultima Accord aveva un ottimo diesel e una linea piacevole).
Idem Subaru: gamma tutta a benzina, motori che le europee non propongono più da almeno 10 anni, quasi tutto cambio CVT.. insomma, anni luce lontani dai gusti del mercato europeo, che giustamente preferisce una Golf 4motion per girare sulle Alpi, piuttosto che un'Impreza che andrà pure dappertutto con l'awd, ma la devi spingere a livello di motore.

Mitsu ora ha in gamma L200 (solo autocarro), l'Outlander (ne vendono qualcuno PHEV giusto in Olanda e in Norvegia), l'Outlander liscio (?), la ASX che ha 15 anni e 8 restyling alle spalle e quel cesso di space star. Qui diciamo che non ci hanno manco provato a vendercele.

_________________
Toyota RAV4 2.5 Hybrid Lounge - 2019 Immagine
Abarth 595C Turismo - 2016 Immagine
Royal Enfield Interceptor 650 - 2022 Immagine
Saab 9.3 Cabrio 2.0T SE- 1998


Top
   
MessaggioInviato: mar lug 28, 2020 12:26 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: dom mar 12, 2006 2:41 pm
Messaggi: 25467
mjazz ha scritto:
cometa rossa ha scritto:
Multiplone ha scritto:
Suzuki si salva perché abbiamo le Alpi :ridi


Se solo facesse linee un po' più belle... nella comparativa tra le segmento B la swift ha mangiato in testa a tutte anche da spenta ( prestazioni e consumi) ma loro insistono a fare linee da world car e le vendite vanno di conseguenza.

In Europa, mercato marginale e con una concorrenza mostruosa sulle piccole e medie. Dal loro punto di vista sarebbe folle disegnarle per piacere ad un mercato marginale rischiando di disgustare invece i mercati che l'hanno sempre premiati, e questo vale per Suzuki, per Honda, per Mitsu... Con fra l'altro Mazda, che disegna con un occhio di riguardo agli europei, che non fa tutti sti gran sfracelli.
Mi sto facendo l'idea (ma la si prenda come una chiacchiera da bar) che il prodotto giap diventi appetibile su larga scala quando gli si riconosce un plus rispetto all'europeo, altrimenti si rimane su quello: anni fa le giapponesi erano le fuoristrada, quindi LC, Pajero, Vitara, SJ, ... con la clientela che non avrebbe mai scelto un corrispettivo europeo per il plus tecnico riconosciuto ai jap. Ora il plus riguarda l'ibrido full, quindi si lasciano le consuete polo golf clio astra per andare sulle yaris e corolla praticamente solo se ibride, altrimenti restano nei piazzali perchè clio e polo sono più gradevoli. Se è questo concetto ha un fondo di verità, allora Honda ha qualche speranza di restare qui a patto che Jazz HRV e CRV comincino a vender decentemente come ibride, altrimenti sì, il ciaone è alle porte.



Quoto.
Subaru è pure contenta delle vendite in italia (e in europa)... tanto non avrebbero altre macchine. E' uno sputo di marchio in termini di capacità produttiva.
Honda potrebbe chiudere la filiale europea domattina e nessuno noterebbe la differenza. Non lo fanno per una pure questione d'immagine.


Top
   
MessaggioInviato: mar lug 28, 2020 12:31 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: ven gen 11, 2019 2:47 pm
Messaggi: 6057
Località: Bologna
Temprone ha scritto:
mjazz ha scritto:
In Europa, mercato marginale e con una concorrenza mostruosa sulle piccole e medie. Dal loro punto di vista sarebbe folle disegnarle per piacere ad un mercato marginale rischiando di disgustare invece i mercati che l'hanno sempre premiati, e questo vale per Suzuki, per Honda, per Mitsu... Con fra l'altro Mazda, che disegna con un occhio di riguardo agli europei, che non fa tutti sti gran sfracelli.
Mi sto facendo l'idea (ma la si prenda come una chiacchiera da bar) che il prodotto giap diventi appetibile su larga scala quando gli si riconosce un plus rispetto all'europeo, altrimenti si rimane su quello: anni fa le giapponesi erano le fuoristrada, quindi LC, Pajero, Vitara, SJ, ... con la clientela che non avrebbe mai scelto un corrispettivo europeo per il plus tecnico riconosciuto ai jap. Ora il plus riguarda l'ibrido full, quindi si lasciano le consuete polo golf clio astra per andare sulle yaris e corolla praticamente solo se ibride, altrimenti restano nei piazzali perchè clio e polo sono più gradevoli. Se è questo concetto ha un fondo di verità, allora Honda ha qualche speranza di restare qui a patto che Jazz HRV e CRV comincino a vender decentemente come ibride, altrimenti sì, il ciaone è alle porte.



Quoto.
Subaru è pure contenta delle vendite in italia (e in europa)... tanto non avrebbero altre macchine. E' uno sputo di marchio in termini di capacità produttiva.
Honda potrebbe chiudere la filiale europea domattina e nessuno noterebbe la differenza. Non lo fanno per una pure questione d'immagine.

Devo prender l'abitudine di rileggermi prima di pigiare invio, soprattutto quando interrompo tre-quattro volte la stesura per far cose... :?


Top
   
MessaggioInviato: mar lug 28, 2020 1:05 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: dom mar 12, 2006 7:02 pm
Messaggi: 35608
Località: Ovunque ci sia una birra ghiacciata
KriegsmarineIII ha scritto:
cometa rossa ha scritto:
Più o meno sono d'accordo. Il "più" è dovuto al fatto che quello che dici è vero ed innegabile. Il "meno" al fatto che quando i giap hanno fatto linee piacevoli, vuoi per simpatia, vuoi per piacevolezza, hanno fatto il botto. Vedi prima micra, vedi prima yaris. Quindi le linee, volendo, si possono anche fare belle, pur mantenendo le world car. Che non lo facciano è un peccato, perchè il prodotto, oggettivamente parlando, c'è
(detto in soldoni, se la tua Jazz avesse avuto una linea tipo captur avrebbe venduto di più perchè il prodotot, sotto, c'è tutto).
Scelta commerciali legittime; talvolta un po' incomprensibili

In risposta a Modus ;)


Beh, il design come lo apprezziamo noi europei è diverso da quello che ritengono bello in giro per il mondo, però


certo. Infatti loro puntano su altri mercati e fanno estetiche di conseguenza. Ma il risultato è che da noi vendono poco


Top
   
MessaggioInviato: mar lug 28, 2020 1:29 pm 
Non connesso

Iscritto il: mer ott 03, 2012 10:51 am
Messaggi: 6406
cometa rossa ha scritto:
KriegsmarineIII ha scritto:
cometa rossa ha scritto:
Più o meno sono d'accordo. Il "più" è dovuto al fatto che quello che dici è vero ed innegabile. Il "meno" al fatto che quando i giap hanno fatto linee piacevoli, vuoi per simpatia, vuoi per piacevolezza, hanno fatto il botto. Vedi prima micra, vedi prima yaris. Quindi le linee, volendo, si possono anche fare belle, pur mantenendo le world car. Che non lo facciano è un peccato, perchè il prodotto, oggettivamente parlando, c'è
(detto in soldoni, se la tua Jazz avesse avuto una linea tipo captur avrebbe venduto di più perchè il prodotot, sotto, c'è tutto).
Scelta commerciali legittime; talvolta un po' incomprensibili

In risposta a Modus ;)


Beh, il design come lo apprezziamo noi europei è diverso da quello che ritengono bello in giro per il mondo, però


certo. Infatti loro puntano su altri mercati e fanno estetiche di conseguenza. Ma il risultato è che da noi vendono poco

Cmq mazda fa design "europeo" eppure...
Ripeto secondo me da cifre "sopra suzuki" :-) molto dipende dal fatto che non sono vantaggiosa come le premiumm triade nei rent.

_________________
ALFA ROMEO GIULIETTA jtdm-2 20 170cv- distinctive-pack premium-pack sport 18 - Luglio 2010 -superati i 313.333KM!!!


Top
   
MessaggioInviato: mar lug 28, 2020 2:10 pm 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: ven lug 13, 2007 3:17 pm
Messaggi: 9890
Stefano_M ha scritto:
Cmq mazda fa design "europeo" eppure...
Ripeto secondo me da cifre "sopra suzuki" :-) molto dipende dal fatto che non sono vantaggiosa come le premiumm triade nei rent.
Se fanno pochi rent significa che la maggior parte dei clienti sono privati, ovvero quelli più remunerativi. Per me Mazda e a maggior ragione Suzuki (che assembla in Ungheria) restano, il problema può essere proprio Honda che ha volumi né da nichia né da attore importante.


Top
   
MessaggioInviato: mar lug 28, 2020 2:15 pm 
Non connesso

Iscritto il: mer ott 03, 2012 10:51 am
Messaggi: 6406
mauro65 ha scritto:
Stefano_M ha scritto:
Cmq mazda fa design "europeo" eppure...
Ripeto secondo me da cifre "sopra suzuki" :-) molto dipende dal fatto che non sono vantaggiosa come le premiumm triade nei rent.
Se fanno pochi rent significa che la maggior parte dei clienti sono privati, ovvero quelli più remunerativi. Per me Mazda e a maggior ragione Suzuki (che assembla in Ungheria) restano, il problema può essere proprio Honda che ha volumi né da nichia né da attore importante.

Certo ma i numeri sono di conseguenza almeno per mazda... Suzuki sta andando alla grandissima.
Honda con estetica che sta dando a molte auto si merita di uscire dal mercato eu

_________________
ALFA ROMEO GIULIETTA jtdm-2 20 170cv- distinctive-pack premium-pack sport 18 - Luglio 2010 -superati i 313.333KM!!!


Top
   
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento  Rispondi all’argomento  [ 548 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente 19 10 11 12 1319 Prossimo

Tutti gli orari sono UTC+01:00


Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 11 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Powered by phpBB® Forum Software © phpBB Limited
Traduzione Italiana phpBBItalia.net