Oggi ho avuto modo di provare brevemente la nuova Yaris D4D MMT: quindi diesel 1400cc 90cv col cambio automatico robotizzato. Ecco qui un piccolo resoconto.
Piccola premessa. Eravamo in tre: io, un mio collega di università e suo fratello maggiore che si deve appunto comprare la macchina nuova. Loro due erano stati in settimana in concessionaria e aveano prenotato il test dirve della versione benzina. Come al solito nei test drive, la benzina non c'era perché l'avevano data ad uno che aveva avuto un incidente. Non che i miei amici fossero veramente interessati all'acquisto della Yaris quindi non se la siamo presa più di tanto. Così dopo pochi minuti di attesa ci hanno dato la macchina, totalmente nelle nostre (incredule) mani (forse per evitare fughe, era in riserva). Immaginate: tre ingegneri (o quasi), più o meno fiattari, tutti soli con una Toyota: non sanno che rischio hanno corso
Primi giudizi da fermo. L'auto è molto spaziosa rispetto alle dimensioni esterne, anche se il sistema del doppiofondo del bagagliaio, utilizzato per avere un piano livellato coi sedili abbassati, lo trovo del tutto inutile, perché il pannello del doppiofondo è realizzato male: non ha cerniere ed ogni volta che lo si alza, si incastra e non torna bene al suo posto. Fosse mia, avrei tolto tutto, anche perché col piano il bagagliaio è piccolo e lo spazio sotto non serve a nulla. Il vano motore è molto compresso: poco dopo ho visto quello di una GPunto Sjet (blu magnetico con allestimento sport: veramente bella) e pareva una vasca da bagno (infatti dubito che la Yaris monterà mai un 1900 turbodiesel). In compenso non è molto più spaziosa: in rapporto alle dimensioni esterne, la Yaris è un pianeta oltre. Spazio dietro così così (non che le altre siano molto meglio cmq).
Altra cosa i comandi della climatizzazione: piuttosto strani all'inizio, poi (forse) ci si fa l'abitudine. Certo che una grafica più chiara non avrebbe guastato. Sinceramente mi ha ricordato i comandi di una lavatrice (non detto in senso dispregiatvo), dal punto di vista della filosofia del loro posizionamento.
In moto. La prima cosa che mi ha colpito è stata la strumentazione: l'ho trovata veramente pessima. Da passeggero non si vede nulla, solo la velocità un po' di sbieco; da guidatore si vede, però la leggibilità è scarsissima perché non si ha un colpo d'occhio efficace e si è costretti a guardarla a lungo. A parte la velocità, il resto si legge male: è troppo piccolo e disposto in maniera troppo strana rispetto al solito. Anche la sua collocazione al centro mi lascia perplesso. Disperso l'indicatore della marcia inserita. Solo io mi sono accorto, dopo 15 minuti di guida, che l'auto era in riserva. Da rivedere, nella sua totalità.
Motore. Ho tirato qualche marcia e rispetto alla nostra ex-Clio dCI 82cv il comportamento del motore è nettamente differente. Quello della Clio era molto più rabbioso a medio regime, sopratutto due grosse spinte a 2500 e poco oltre i 3000, ma terminava prima la spinta, mentre questo è molto lineare e sale in 2a-3a sino a 4500 giri (grossomodo, visto che il contagiri si vede male e l'indicatore delle marce anche meno). Molto molto progressivo e lineare, sembra una retta su un grafico. A livello prestazioni assolute, non ho notato particolari differenze con la Clio. Abbastanza silenzioso (la vecchia Clio nettamente più rumorosa; quella di ora, la Storia col 68cv, meno).
Frenata. Abbiamo fatto un'inchiodata e, sempre rispetto alla Clio, non è certo una frenata da 36 metri. Frena sì un po' meglio, ma non tanto: se la Clio sta a 42 metri, questa ad occhio starà sui 40.
Cambio automatico. Non avevo mai provato un'auto col robotizzato. Con la marcia inserita ha un leggerissimo trascinamento, molto comodo per posteggiare. Anche l'attacco della frizione è morbidissimo. In modalità E inserisce subito il rapporto superiore, anche se le cambiate sono lente. Però quando deve scalare per dare potenza, frulla un po' troppo ed ha reazioni piuttosto lente. In modalità manuale è buono, però risulta sempre piuttosto lento, sopratutto nel caso si voglia sfruttare al massimo le prestazioni dell'auto. Meglio della modalità E in scalata. Siccome l'indicatore della marcia inserita è disposto male, è praticamente impossibile sapere che marcia c'è inserita, piuttosto fastidioso. Rifiuta le cambiate in scalata che porterebbero al fuorigiri con un avviso sonoro.
Sterzo e tenuta di strada. Normale lo sterzo, un po' vuoto ed artificiale: mi è sembrato ancora più artificiale di quello della Clio. Buona la tenuta di strada, per quello che abbiamo provato durante una rotonda stretta.
A proposito. L'auto forse aveva solo 14km. Dico forse perché, come detto, la strumentazione non è chiarissima. Ora, dico io, ma perché non ci hanno avvertito?
Nel complesso un'auto molto valida. Le cose che più mi interessavano erano il motore e il cambio. Come detto, molto lineare il primo; molto morbido il secondo. A me personalmente non sono piaciuti particolarmente, solo perché preferisco le auto un po' scorbutiche. Il CA mi sembra sempre troppo lento e non sempre piacevole.
Due chicche. Siamo passati in un conce Alfa che vendeva anche delle Daihatsu. All'entrata c'era una parata di 156, 159 ed una Brera grigia con cerchi da 18" che era uno spettacolo, e in mezzo cosa avevano piazzato? Uno scatolone Dahiatsu, non so neanche il nome (mi perdoniate, ma era veramente brutto). Entrati dentro, il salone iniziale era dedicato alle Alfa con, al centro, una Spyder rossa (non mi piace un granché), mentre dietro c'era un'ala dedicata alle Dahiatsu da cui spuntavano due esemplari dello scatolone. Al che io ho esclamato, in tono di voce non molto sommesso: lì c'è il museo degli orrori! I miei amici si sono messi a ridere, ma mi hanno riferito che c'era qualcuno che ha mugugnato
. Certo che è originale mettere vicine Alfa e Daihastu...
Domanda di un cliente ad un venditore: cos'è il tasto SRC? Il controllo di trazione. Sì, dell'autoradio!