Il riciclaggio è una procedura consolidata perchè serve a salvaguardare l’ambiente. Saab BioPower applica oggi lo stesso principio, utilizzando il bio-etanolo, un carburante rinnovabile che “ricicla” il biossido di carbonio già presente nell’atmosfera. E’ energia “verde”, pratica e sostenibile, che aumenta le prestazioni del motore e che è subito disponibile.
In Svezia c’è una lunga tradizione politica e culturale di protezione dell’ambiente che ritroviamo in una serie di proposte Saab che vanno dall’introduzione di guarnizioni frenanti prive di amianto all''eliminazione dei gas CFC dagli impianti di condizionamento. Saab BioPower offre oggi la possibilità di contrastare la formazione del CO2, responsabile dell’effetto serra, ma un esteso utilizzo della tecnologia BioPower può servire anche a superare la storica dipendenza dai carburanti d’origine fossile.
Illustrando concretamente i vantaggi derivanti dall’uso del bio-etanolo come carburante per autotrazione – maggiore potenza e zero emissioni di CO2 - Saab partecipa ad iniziative dell’Unione Europea e dell’amministrazione svedese tese ad incoraggiare lo sviluppo di bio-carburanti. Il grande successo di Saab 9-5 BioPower mostra, ad esempio, come vantaggi per l’ambiente possano essere ottenuti anche con prestazioni più sportive.
«Siamo arrivati ad un punto in cui si deve fare qualcosa per evitare di andare incontro ad una crisi energetica capace di compromettere le nostre esigenze di mobilità»ha detto Jan Åke Jonsson, amministratore delegato di Saab Automobile. «Il bio-etanolo rappresenta un valido primo passo. E’ un ponte che può portarci dai vecchi carburanti d’origine fossile a nuove tecnologie sostenibili».
Perchè BioPower
L’uso del bio-etanolo come carburante risponde a due problematiche che interessano la sostenibilità della mobilità su strada. Innanzi tutto, c’è l’urgente esigenza di contrastare il riscaldamento del pianeta provocato dal cosiddetto “effetto serra”. In secondo luogo, si devono trovare alternative per superare la nostra dipendenza dal petrolio. Presto le risorse del pianeta non saranno più sufficienti per tenere il passo della crescente domanda ed è solo una questione di tempo prima che si esauriscano del tutto.
Oltre un secolo fa, con l’avvento del processo d’industrializzazione basato sull’uso di fonti energetiche d’origine fossile, l’antico equilibrio naturale del livello mondiale di CO2 ha cominciato a modificarsi. Sebbene con il passar del tempo i processi industriali siano migliorati, le emissioni di CO2 da parte dei mezzi di trasporto sono in continuo aumento e sono considerate una delle principali cause dell’”effetto serra”. Se non si fa qualcosa, le prospettive future sono desolanti. Secondo il World Business Council for Sustainable Development, nei prossimi 25 anni il numero dei veicoli in circolazione è destinato a raddoppiare, soprattutto per via dell’enorme sviluppo della Cina e di altre economie emergenti.
L’uso del bio-etanolo come carburante può servire ad invertire la tendenza ambientale in atto perchè il suo consumo non fa aumentare il livello di CO2 nell’atmosfera. E’ già ricavato per uso commerciale da coltivazioni agricole: in Brasile dalla canna da zucchero e negli Stati Uniti dal granoturco. In Svezia, si sta studiando se è possibile ottenerlo dalla cellulosa presente negli alberi.
Al contrario di quanto avviene con la benzina ed il gasolio, il consumo di bio-etanolo non aumenta il CO2 presente nell’atmosfera perchè le emissioni degli autoveicoli sono controbilanciate dal CO2 eliminato attraverso il processo di fotosintesi. In questo modo il CO2 già presente nell’atmosfera è semplicemente riciclato, mentre l’uso di carburante fossile come la benzina libera nuove quantità di CO2 rimaste sotto terra per milioni di anni.
Una soluzione pratica
Il bio-etanolo è già presente in piccolissime quantità (dal 5% al 10%) nella maggior parte delle benzine che già oggi utilizziamo. Il suo maggiore punto di forza come carburante alternativo consiste nel fatto che è già esistente e disponibile. Non richiede costosi investimenti in nuove tecnologie ed, essendo disponibile in forma liquida come la benzina ed il gasolio, può essere distribuito facilmente attraverso le infrastrutture già esistenti.
Un altro grande vantaggio è che può essere introdotto parallelamente ai carburanti esistenti. Veicoli “flex-fuel”, come Saab 9-5 BioPower, possono funzionare senza alcun intervento da parte del guidatore sia a bioetanolo (E85) che a benzina, mescolati in qualsiasi proporzione. In questo modo, non trovando un distributore di E85, chi guida una Saab BioPower può mettere in qualsiasi momento benzina nel serbatoio.
BioPower fa parte dell’approccio a tre punte di General Motors nel campo dei sistemi di propulsione futura. Nel breve termine, un primo passo è rappresentato dall’uso di carburanti rinnovabili, come per l’appunto il bio-etanolo, e dai miglioramenti apportati ai motori a benzina e gasolio. Efficienti veicoli ibridi, che utilizzano anche l’energia elettrica, sono la fase successiva, mentre le fuel cell alimentate ad idrogeno rappresentano la soluzione finale al problema. Queste tecnologie non sono reciprocamente esclusive e possono essere utilizzate contemporaneamente per permettere convenienti periodi di transizione.
Una soluzione sportiva
Abbinando bio-etanolo e turbocompressore, Saab BioPower sfrutta appieno i vantaggi dell’elevato numero d’ottano di questo carburante, così come le sue doti ambientali. I pregi di questa tecnologia hanno già trovato ampia conferma nello straordinario successo commerciale di Saab 9-5 2.0t BioPower sul mercato svedese.
Alimentato con la miscela E85 (85% bio-etanolo/15% benzina), che ha un numero d’ottano di 104 RON contro i 95 RON della benzina, il motore di questa vettura sviluppa una potenza superiore del 20% e ha una coppia massima maggiore del 16% rispetto alla corrispondente versione a benzina. Ciò si traduce in una migliore accelerazione (da 0 a 100 km/h in 8.5 secondi contro i 9.8 secondi impiegati dalla 9-5 Berlina a benzina).
Un motore turbo alimentato a bio-etanolo permette di utilizzare un rapporto di compressione più alto – che dà maggiore potenza al motore – ed una fasatura d’accensione più anticipata di quella di un propulsore a benzina, senza pericoli di battito in testa. Le uniche modifiche di carattere meccanico al motore di Saab 9-5 BioPower sono l’adozione di valvole e di sedi valvole più robuste, così come di materiali compatibili con il bio-etanolo per sistema d’alimentazione, serbatoio, pompa, condotti ed attacchi compresi.
Attualmente viene utilizzata la miscela E85 per evitare quei problemi nell’avviamento a freddo che si potrebbero verificare a bassissime temperature, ma Saab sta già sviluppando motori in grado di funzionare in tutte le condizioni con E100, ovvero a bio-etanolo puro, in modo da eliminare del tutto le emissioni di origine fossile. Questa tecnologia, introdotta con il motore BioPower 2.8V6 turbo del prototipo Aero X esposto al Salone dell’Automobile di Ginevra 2006, richiede l’uso dell’accensione diretta (SIDI) che assicura ai motori BioPower le stesse prestazioni sportive dei corrispondenti motori a benzina.
Sviluppi europei
L’ultima direttiva dell’Unione Europea sulla tassazione dell’energia, entrata in vigore il 1 Gennaio 2004, invita gli Stati membri ad introdurre sgravi fiscali od esenzioni totali per i bio-carburanti anche se miscelati con altri combustibili. Tale direttiva fa seguito ad una parallela richiesta agli stessi Stati membri di garantire quantità di bio-carburanti sempre maggiori con l’obiettivo di raggiungere il 5,75% del totale nel 2010.
Una maggiore produzione di bio-etanolo in Europa potrebbe rappresentare un vantaggio anche per l’agricoltura. Anziché continuare ad accumulare grandi eccedenze di produzione, gli agricoltori potrebbero contribuire ad un ambiente più pulito ed a ridurre la dipendenza del Vecchio Continente dai carburanti fossili, dedicando vaste superfici alle colture da trasformare.
L’Unione Europea sostiene anche il programma BEST (BioEthanol for Sustainable Transport) che è partito proprio quest’anno. Enti pubblici e grandi aziende di sei Paesi europei (Olanda, Gran Bretagna, Italia, Irlanda, Spagna e Svezia) avranno l’opportunità di provare e di valutare direttamente come si comportano su strada i veicoli a bio-etanolo, tra cui Saab 9-5 BioPower.
Negli Stati Uniti, il gruppo GM ha annunciato l’intenzione di mettere a disposizione del Dipartimento dei Trasporti dello Stato della California qualcosa come 50-100 veicoli “flex-fuel” nell’ambito un’importante prova della miscela E85 che coinvolge i produttori locali di bio-etanolo.
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