ADDIO AL PADRE DELLA RANGE ROVER
Pubblicata il 07/07/2010
Si è spento pochi giorni fa, a 85 anni, Charles Spencer King. A molti non anglofili fino al midollo il suo nome dirà poco. Per chi ancora ritiene, invece, che gli inglesi hanno scritto pagine irripetibili nel mondo dell'auto, King era un punto di riferimento fondamentale, perché fu l'uomo che alla fine degli anni Sessanta ideò, progetto e realizzò la primissima serie della Range Rover.
Il papà delle moderne Suv era nato nel Surrey e a 17 anni era andato a lavorare alla Rolls-Royce; dopo la guerra, era stato chiamato dagli zii Maurice and Spencer Wilks per aiutarli nel rilancio della Rover, Casa a cui rimarrà legato per tutta la vita (tranne l'ultimo periodo alla Triumph). Nel 1952, il nome di King assurge alle cronache perché egli fa registrare un record di velocità di 243 km/h alla guida di un prototipo a turbina.
Da lì in poi, pur non avendo una formazione accademica, segue lo sviluppo di tutti i modelli Rover,dalle mastodontiche P5 alle più eleganti P6. Finché gli viene l'idea di unire in un solo veicolo la souplesse e lo sprint del classico V8 Rover (in realtà, di derivazione Buick) con una carrozzeria fuoristrada. Lo spunto progettuale pare balzano, ma quando la Range debutta, nel 1970, è subito successo planetario, che peraltro continua tuttora, giunta l'auto alla terza serie.
Certo, il concetto di King di sport utility non è quello imperante oggi: in un'intervista del 2004 disse senza mezzi termini: "La Range nasce per andare in campagna in stile e confort; usare una 4x4 per girare in città o per portare i bambini a scuola è una totale stupidaggine". E se lo ha detto chi ha inventato il genere... G.L.P.
40 ANNI DI "RANGE"
La Range Rover compie oggi ( 17/06/2010 ) 40 anni. La mitica fuoristrada della Casa britannica, passata da Ford nelle mani dell'indiana Tata, fu presentata per la prima volta il 17 giugno del 1970. Fin dal suo esordio mostrò eccellenti doti fuoristradistische, ma la vera novità stava nel fatto di essere la prima 4x4 di lusso, una sorta di Suv ante litteram.
Tre generazioni. Negli anni si sono succedute tre generazioni di Range Rover: l'originale del 1970 denominata Classic, la seconda del 1994 contraddistinta dalla sigla P38a e l'ultima del 2001 (L322). Attraverso le prove su strada di "Quattroruote" proviamo tracciare l'identikit di quella che nel 2007 è divenuta la Land Rover più venduta al mondo.
La Range Rover Classic del 1970. Uscì di produzione nel 1996.
Febbraio 1982 n° 316. La prova di "Quattroruote" si apre con gli ottimi numeri di vendita per il periodo (97.000 unità, di cui 6.000 in Italia), visto poi che si trattava di una vettura di lusso da ben 26.469.000 lire. Fra i pregi, la Range, equipaggiata con un 3.500 V8 da 126 CV, è definita "un'ottima vettura bivalente", capace di offrire un notevole confort ("Da segnalare - finalmente! - l'adozione di funzionali retrovisori esterni. Di serie ha tutto l'indispensabile, persino l'aria condizionata è inclusa nel prezzo") e prestazioni brillanti (152,820 i km/h rilevati). Alla voce difetti si parla invece di consumi piuttosto elevati, trasmissione rumorosa (le uniche due voci ad avere tre stelle) e dimensioni eccessive. Nelle prestazioni "in fuori strada" si meritò comunque quattro stelle: "Il suo rapporto peso potenza è uno dei migliori tra le fuoristrada attualmente disponibili".
Febbraio 1989 n° 400. Dopo il restyling del 1986, "Quattroruote" parla di una "linea che supporta ancora bene il peso degli anni" e accenna a un'importante novità: "la trasmissione che ora si avvale del riduttore-ripartitore (Borg Warner) e del bloccaggio automatico del differenziale". Chiavi in mano, la Turbodiesel 4 Vogue, equipaggiata con un 2.4 da 106 CV, costava 48.830.000 lire. Tra i pregi, oltre al già citato design, ci sono l'accelerazione ("...risulta fra le più brillanti della categoria. Impiega 15,8 secondi da 0 a 100 km/h"), la capacità di carico e il confort. Fanno parte dei difetti, oltre al motore rumoroso, tre elementi non da poco: freni, cambio ("innesti piuttosto duri") e sterzo ("poco progressivo e poco preciso"); considerata negativa anche l'assenza del bloccaggio dei differenziali anteriore e posteriore.
La seconda generazione nacque nel 1994. Era contraddistinta da una carrozzeria a 5 porte e dall'adozione di un 6 cilindri di origine BMW.
Aprile 1995 n° 474. Nel 1994 debuttò la seconda generazione (P38a), contraddistinta dalla carrozzeria a 5 porte e dall'adozione di un 6 cilindri di origine BMW. Significativo il titolo della nostra prova "Dio salvi la regina", con la Range messa a confronto con la più "popolare", ma non certo meno prestante nell'offroad, Jeep Cherokee. "Dopo 25 anni, una nuova Range sale sul trono completamente rifatta. Per l'occasione la gloriosa fuoristrada inglese ha sostituito il turbodiesel a iniezione diretta con il più raffinato e potente 6 cilindri di origine BMW". Il motore, però, è segnalato fra i difetti (due stelle), assieme allo sterzo lento e impreciso. Accanto al solito confort e alle finiture curate (cinque stelle), figura tra i pregi anche la versatilità d'impiego. Il prezzo è salito a 78.828.000 lire.
L'ultima generazione vide la luce nel 2001.
Aprile 2002 n° 558. Eccoci all'ultima generazione (sigla L322), lunga quasi 5 metri, frutto della joint-venture tra Ford e BMW, che poi realizzò la sua X5. Nel deserto libico abbiamo testato la versione equipaggiata con un 3.0 V6 da 177 CV, già omologato Euro 3. Il prezzo era di 61.256 euro. L'unico difetto riscontrato nel nostro test è il peso elevato (2.435 kg in ordine di marcia). Cinque stelle alle finiture e al cambio (lo Steptronic automatico a 5 rapporti con funzione sequenziale). Fra i pregi si annoverano il comportamento stradale e l'eccellenza in offroad ("A dispetto del fisico pesante, la Range mostra doti da 'off-roader' di alto livello, anche a pieno carico"). In conclusione, "dobbiamo riconoscere che l'accoppiata Ford-BMW ha trasformato una buona macchina, che puntava molto sull'immagine, in un eccellente mezzo dalla mobilità pressoché inarrestabile".
Alessandro Carcano