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MessaggioInviato: ven mar 06, 2009 3:00 am 
Facciamo un bel topic tecnico :italiauno:

Finalmente l'hanno presentato: trattasi, in pratica, di un sistema continuo di regolazione dell'alzata valvole. In realtà detto così è ancora riduttivo: ciò che il multiair consente di fare è di utilizzare, per ogni punto di funzionamento del motore, un differente PROFILO DI CAMMA, il che significa che per ogni singolo punto del grafico giri/carico si può disporre di una fase, di un'alzata, di un tempo di apertura e di un profilo di camma in genere completamente diverso, questo istantaneamente. In pratica naturalmente i profili di camma utilizzati sono un numero limitato (dalle immagini sotto ne mostra cinque), ma comunque è più di qualsiasi sistema visto fino ad oggi, considerando che:

-il VTEC Honda dell'88 variava fase e alzata su aspirazione e scarico ma solo su due posizioni diverse (notare che questo sistema di 21 anni fa è ancora oggi confrontabile con molti di quelli elencati sotto e infatti è ancora sul mercato così com'era allora sull'S2000)
-l'iVTEC (2000) varia fase in continuo su entrambi gli assi e alzata in due posizioni, MI PARE su entrambi gli assi.
-il Variocam Plus Porsche (2000) varia la fase in due posizioni diverse e l'alzata in due posizioni diverse, con però tre combinazioni totali del tutto, il tutto solo sull'aspirazione
-il Valvelift Audi (2007...?) è come il Variocam
-Il Valvetronic+Vanos BMW (2001) varia la fase in continuo su entrambe le camme, e l'alzata in continuo ma solo sull'aspirazione e non può far nulla per i tempi d'apertura e per il profilo camma...
-Il coso magnetico della nissan non lo conosco bene ma è simile al valvelift
-gli altri sistemi nel mondo, a meno che non me ne sfugga qualcuno (ah già la brutta copia del vtec fatta dalla toyota, il vvtli), variano solo la fase e derivano concettualmente tutti dal variatore alfa del 79...

-il MULTIAIR consente di gestire invece l'alzata in maniera continua, e indirettamente la fase, visto che si può chiudere la valvola anche prima che sia arrivata alla massima alzata il che equivale ad anticipare tutta l'apertura. Consente addirittura di realizzare due alzate successive in un ciclo solo, presumibilmente per aumentare la turbolenza in camera di scoppio. Oltretutto nulla vieta di accoppiarlo ad un variatore di fase continuo in futuro...

In poche parole con questa cosa FPT è in cima alla montagna :alastio: anche se ovviamente non sarà mai affidabile :mrgreen: :briaco ma per oggi facciamo finta che invece lo sia :ridi


Dal punto di vista CONCRETO, il tutto è applicato sul motore FIRE 16v al momento...il motore perde la camme d'aspirazione e diventa monoalbero, ossia dove prima c'era la camme di scarico ora ci sta una camme unica con tutti i profili...però quelli di aspirazione, invece di agire diretti sulle valvole, hanno a che fare con un sistema idraulico che per ogni esigenza del motore lascia o meno defluire l'olio, facendo sì che la valvola segua o meno il "comando" della camma :mrgreen: la combinazione di questi principi permette di ottenere il profilo voluto.

Materialmente gli attuatori multiair occupano il posto della camma d'aspirazione e sono stati progettati in modo da poter essere inseriti nella testa del FIRE senza una pesante riprogettazione del tutto. Da un punto di vista di ingombro non penso ci siano particolari problemi a farlo stare insieme all'iniezione diretta.

Un gran lavoro, se funziona è valso tutti gli anni che ci hanno messo :alastio: credetemi che per quello che vedo io è largamente più raffinato di qualsiasi cosa mai vista (o perlomeno mai industrializzata) su questa terra. Chissà che non riesca a dare un tono brillante agli attuali fire e fire turbo, attualmente piuttosto spompi in termini di carattere.

Qui sotto la sparata di cartelle stampa

Cita:
La tecnologia Multiair: la storia

Nell’ultimo decennio, lo sviluppo della tecnologia Common Rail per i motori Diesel ha rappresentato un’importantissima evoluzione tecnologica nel settore delle automobili e dei veicoli commerciali. Per essere competitivi anche nel segmento dei motori a benzina, il Gruppo Fiat ha deciso di adottare un approccio analogo, basato sull’identificazione di innovazioni tecnologiche strategiche. L’obiettivo è di offrire al cliente benefici sostanziali in termini di consumo di carburante e fun-to-drive mantenendo, nel contempo, le caratteristiche di confort intrinseche di questo motore, derivanti da un processo di combustione fluido e dalla leggerezza della struttura e dei componenti.
Il parametro fondamentale per il controllo della combustione di un motore Diesel, e quindi delle sue prestazioni, emissioni e consumo di gasolio, è rappresentato dalla quantità e caratteristiche del combustibile iniettato nei cilindri. Ecco perché il sistema di iniezione a controllo elettronico Common Rail ha rappresentato un vero e proprio nuovo paradigma nelle tecnologie dei motori Diesel ad iniezione diretta.
Il parametro essenziale per controllare la combustione di un motore a benzina, e di conseguenza le sue prestazioni, emissioni e consumo di carburante, è invece rappresentato dalla quantità e dalle caratteristiche della carica d’aria nei cilindri. Nei motori tradizionali, la massa d’aria immessa nei cilindri è controllata mantenendo l’andamento dell’apertura delle valvole di aspirazione costante e modificando la pressione a monte, mediante una farfalla. Uno degli svantaggi di questo semplice controllo tradizionale è lo spreco di circa il 10% dell’energia utile, per via delle perdite legate al pompaggio della carica d’aria fresca da una pressione di alimentazione più bassa rispetto alla pressione atmosferica allo scarico.
Il salto tecnologico realizzato nel controllo della massa d’aria, e quindi nelle tecnologie dei motori a benzina, si basa sul controllo della carica direttamente all’ingresso nei cilindri, mediante un sistema avanzato di attuazione elettronica e di controllo delle valvole di aspirazione, con il mantenimento di una pressione costante a monte dei condotti di aspirazione.
La ricerca che ha condotto a questa grande innovazione risale agli anni Ottanta, quando le tecnologie di controllo elettronico del motore erano ormai giunte a maturità.
All’inizio, gli sforzi di ricerca mondiali erano focalizzati sul concetto di attuazione elettromagnetica, laddove l’apertura e la chiusura della valvola è ottenuta energizzando alternativamente il magnete superiore e inferiore con l’armatura connessa alla valvola. Questo principio di attuazione aveva il vantaggio intrinseco della massima flessibilità e di una risposta dinamica nel controllo della valvola. Tuttavia, dopo un decennio di importanti sforzi di sviluppo, non fu possibile superare i principali svantaggi di questo tipo di tecnologia e cioè il suo non essere intrinsecamente fail-safe, nonché il suo elevato assorbimento di energia.
A quel punto la maggior parte dei costruttori automobilistici ripiegò sullo sviluppo di concetti elettromeccanici più semplici e robusti, basati sulla variazione dell’alzata delle valvole con meccanismi dedicati, solitamente combinati a variatori di fase, per consentire il controllo sia dell’alzata valvola che della fase. La principale limitazione di questi sistemi è da ricondurre al basso grado di flessibilità dei regimi di apertura delle valvole e in una risposta dinamica marcatamente inferiore, per cui, ad esempio, tutti i cilindri di un motore (o di una bancata nel caso di motori a “V”) vengono attuati simultaneamente, escludendo quindi ogni azione selettiva dei cilindri. Nel corso dell’ultimo decennio sono stati immessi in produzione molti sistemi di controllo delle valvole di questa tipologia.
A metà degli anni Novanta, la ricerca del Gruppo Fiat si indirizzò verso l’attuazione elettro-idraulica, sfruttando il know-how acquisito durante le fasi di sviluppo del Common Rail. L’obiettivo era quello di raggiungere la flessibilità auspicata nei regimi di apertura delle valvole e nel controllo della massa d’aria, cilindro per cilindro e colpo a colpo.
La tecnologia elettro-idraulica di attuazione variabile sviluppata da Fiat è stata scelta per la sua relativa semplicità, i bassi requisiti di potenza, la sua natura intrinsecamente “fail-safe” ed il basso costo potenziale.


Cita:
La tecnologia Multiair: il suo funzionamento
Il principio operativo del sistema, applicato alle valvole di aspirazione, è il seguente: un pistone, azionato da una camma meccanica, viene collegato alla valvola di aspirazione mediante una camera idraulica, controllata da una valvola solenoide, del tipo ON/OFF, normalmente aperta.
Quando la valvola solenoide è chiusa, l’olio nella camera idraulica si comporta come un corpo solido e trasmette alle valvole di aspirazione la legge di alzata imposta dalla camma di aspirazione meccanica. Quando la valvola solenoide è aperta, la camera idraulica e le valvole di aspirazione sono disgiunte e non seguono più la camma di aspirazione, chiudendosi per effetto della forza della molla. La parte finale della corsa di chiusura della valvola è controllata mediante un freno idraulico dedicato, in grado di garantire una fase di atterraggio morbida e regolare, in qualsiasi condizione d’esercizio.
Controllando gli istanti di apertura e chiusura della valvola solenoide, è possibile ottenere agevolmente diversi andamenti ottimali di apertura delle valvole di aspirazione.
Per la potenza massima, la valvola solenoide è sempre chiusa e la piena apertura delle valvole è realizzata seguendo completamente l’andamento della camma meccanica, che è stata ottimizzata specificamente per la potenza ad alti regimi (tempi di chiusura lunghi).
A basso numero di giri e pieno carico, la valvola solenoide si apre vicino all’estremità del profilo della camma realizzando una chiusura anticipata della valvola di aspirazione. Ciò elimina un riflusso indesiderato nel collettore e massimizza la massa d’aria intrappolata nei cilindri.
Nelle condizioni di carico parziale del motore, la valvola solenoide si apre anticipatamente (prima del completamento del profilo della camma meccanica) realizzando una parziale apertura delle valvole per controllare la massa d’aria introdotta a seconda della coppia richiesta. In alternativa, è possibile ottenere un’apertura parziale delle valvole chiudendo la valvola solenoide una volta già partita la camma meccanica. In questo caso, il flusso d’aria in ingresso nei cilindri ha una velocità superiore e genera un livello di turbolenza particolarmente elevato all’interno dei cilindri.
È possibile abbinare queste due modalità di attuazione per uno stesso evento di aspirazione, con la modalità cosiddetta “Multilift”, che aumenta la turbolenza e la velocità di combustione a carichi e regimi molto bassi.


Cita:
I vantaggi della Tecnologia Multiair
Ecco in sintesi i potenziali vantaggi della Tecnologia Multiair per i motori a benzina:

- Aumento della potenza massima del 10% grazie all’adozione di un profilo di camma meccanica indirizzato alla potenza

- Miglioramento della coppia a basso regime del 15% mediante strategie di chiusura anticipata della valvola di aspirazione, che massimizza l’aria immessa nei cilindri

- Eliminazione delle perdite di pompaggio con una riduzione del consumo di carburante e delle emissioni di CO2 pari al 10%, sia nei motori naturalmente aspirati, sia in quelli sovralimentati della stessa cilindrata

- I motori Multiair sovralimentati e a cilindrata ridotta (concetto del “downsizing”) possono raggiungere una maggiore efficienza in termini di consumo di carburante pari al 25% rispetto ai motori naturalmente aspirati, mantenendo lo stesso livello di prestazioni

- L’ottimizzazione delle strategie di controllo delle valvole in fase di “warm-up” del motore e di ricircolo interno dei gas di scarico, ottenuta mediante la riapertura delle valvole di aspirazione durante la fase di scarico, genera una riduzione delle emissioni del 40% di HC/CO e 60% di NOx

- La pressione costante dell’aria a monte dei cilindri, atmosferica per i motori naturalmente aspirati e superiore per quelli sovralimentati, abbinata al controllo estremamente rapido della massa d’aria, cilindro per cilindro e colpo a colpo, produce una migliore risposta dinamica del motore



Cita:
Applicazione della Tecnologia Multiair ai motori FPT
La prima applicazione della tecnologia Multiair riguarderà i motori Fire 1400 cm3 16 valvole aspirato e turbocompresso.
La seconda applicazione è rappresentata da un nuovo motore a benzina 900 cm3 bicilindrico (SGE – Small Gasoline Engine), nel quale la progettazione della testa cilindri è stata ottimizzata specificamente per l’integrazione dell’attuatore Multiair. Anche in questo caso sarà disponibile nelle versioni aspirata e turbocompressa.
Sarà inoltre disponibile una speciale variante sovralimentata a doppio combustibile (benzina – metano).
Il motore bicilindrico sovralimentato a benzina, grazie alla drastica riduzione della cilindrata, raggiunge livelli di emissione di CO2 simili al Diesel, con un’ulteriore riduzione nella versione a metano, che presenta emissioni di CO2 inferiori a 80 g/km in molte applicazioni.


Cita:
Il potenziale ulteriore della Tecnologia Multiair
Tutte le tecnologie di “breaktrough” aprono un universo di ulteriori potenziali vantaggi, che di solito non possono essere sfruttati da subito, per ridurre al minimo i rischi industriali.
Il Common Rail, una “prima” mondiale Fiat del 1997, preparò la strada a più di dieci anni di ulteriori evoluzioni tecnologiche come il “Multijet” per le iniezioni multiple, i motori Diesel di cilindrata ridotta e la recentissima tecnologia di iniezione modulare che vedremo presto arrivare sul mercato.
La tecnologia Multiair, presentata in anteprima da Fiat nel 2009, preparerà il terreno a una serie di evoluzioni tecnologiche successive per i motori a benzina:
- Integrazione del controllo diretto della massa d’aria con l’iniezione diretta di benzina, per migliorare ulteriormente la risposta transitoria e il risparmio di combustibile
- Introduzione di avanzate strategie di apertura delle valvole multiple per ridurre ulteriormente le emissioni
- Turbocompressore innovativo per il controllo della massa d’aria intrappolata attraverso l’abbinamento di una pressione di alimentazione ottimale e di specifiche strategie di apertura delle valvole

Mentre l’iniezione elettronica di benzina sviluppata negli anni Settanta e il Common Rail sviluppato negli anni Novanta erano tecnologie avanzate specificamente connesse ai combustibili, la tecnologia di controllo delle valvole Multiair può essere applicata ai motori a combustione interna indipendentemente dal combustibile utilizzato.
Il Multiair, inizialmente sviluppato per i motori ad accensione comandata che utilizzano combustibili leggeri come la benzina, il metano e l’idrogeno, ha in realtà un ampio potenziale di riduzione delle emissioni anche per i motori Diesel.
Con il ricircolo interno dei gas di scarico (iEGR) attraverso la riapertura delle valvole di aspirazione in fase di scarico, è possibile ottenere una riduzione degli NOx fino al 60%, mentre le strategie ottimali di controllo delle valvole in fase di avviamento a freddo e “warm-up” portano fino ad un 40% di abbattimento di HC e CO. Un’ulteriore sostanziale riduzione si ottiene poi da una più efficiente gestione e rigenerazione del filtro anti-particolato e del catalizzatore per l’immagazzinamento degli NOx, grazie ad un più dinamico controllo della massa d’aria in fase transitoria del motore.
I miglioramenti in termini di prestazioni ottenuti sul motore Diesel sono simili a quelli del motore a benzina, basandosi sugli stessi principi fisici, mentre il vantaggio in termini di consumo di combustibile è limitato a pochi punti percentuali per via delle basse perdite di pompaggio del motore Diesel, che costituiscono una delle ragioni della sua superiore efficienza.
In futuro, l’evoluzione tecnica dei motopropulsori potrebbe beneficiare di una progressiva unificazione delle architetture dei motori a benzina e Diesel.
È così possibile concepire e sviluppare una testa cilindri unificata, nella quale entrambi i sistemi di combustione possono essere pienamente ottimizzati senza necessità di compromessi. Inoltre, l’attuatore elettro-idraulico Multiair è fisicamente lo stesso, a parte una differenza minima di lavorazione, mentre i sottocomponenti interni sono tutti derivati dalle applicazioni Fire e SGE.


http://www.fiatautopress.com/actionphp/ ... dd8a4ca28f

http://www.fiatautopress.com/actionphp/ ... 0f56ebdf8e

http://www.fiatautopress.com/actionphp/ ... 1b449cecc1

http://www.fiatautopress.com/actionphp/ ... ac85c7aeb4


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MessaggioInviato: ven mar 06, 2009 9:21 am 
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Qua c'è un bel video (guardatelo in HD):
http://www.youtube.com/watch?v=B82dRiYdCYs


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Dunuqe.. spettacolare!

Se funziona.. Ci vorrebbe un bel raffronto Punto 1.4 16V VS Punto 1.4 M-air... comunque +15% di potenza vuol dire che il 1.4 aspirato raggiunge praticamente la potenza del turbo?

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Grande Alastor..
Una sola domanda: ma quella benedetta valvola a farfalla che doveva sparire in modo da diminuire le perdite di pompaggio c'è ancora?
Doveva esser anche quella la novità ma non ne parlano...

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Mac Gyver @ drive...
http://it.youtube.com/watch?v=t0DSTiDi0L0
purtroppo su una crucca...


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MessaggioInviato: ven mar 06, 2009 10:27 am 
La tengono perchè il controllo elettroidraulico delle valvole non è ancora perfetto per cui la farfalla aiuta..
http://www.motori.it/tecnica/516/arriva ... -fiat.html


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MessaggioInviato: ven mar 06, 2009 10:56 am 
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Ficata, ma io rivoglio i carburatori!!!!!!!!! :armi :armi :allegria :allegria :allegria Scherzi a parte vedremo come va.


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MessaggioInviato: ven mar 06, 2009 11:28 am 
Molto interssante!!!


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MessaggioInviato: ven mar 06, 2009 12:09 pm 
Vuoi veder che la Gpunto in rosso ha l'aspetto restyling???


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MessaggioInviato: ven mar 06, 2009 12:20 pm 
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No, no. Visto che FPT non ha come solo cliente la Fiat hanno "adattato" un modello che avevano in casa. ;-)


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MessaggioInviato: sab mar 07, 2009 3:02 pm 
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Iscritto il: lun mar 13, 2006 11:56 pm
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Vediamolo all'opera....

Per quanto riguarda le perdie di pompaggio, sono un po' scettico.. Secondo me ci sono comunque e dipendono dal fatto che la miscelazione viene sempre regolata per quantità e non qualità (carica stratificata a parte). Dalla valvola a farfalla o dalle valvole di aspirazione, sempre il motore deve essere strozzato! Avere laminazioni sulla valvola a farfalla (che causano perdite) o averle sulle valvole di aspirazione, poco cambia.

Per diminuire tali perdite, o si ricorre alla stratificazione o si adotta il downsizing!


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MessaggioInviato: sab mar 07, 2009 7:16 pm 
Strosek ha scritto:
Vediamolo all'opera....

Per quanto riguarda le perdie di pompaggio, sono un po' scettico.. Secondo me ci sono comunque e dipendono dal fatto che la miscelazione viene sempre regolata per quantità e non qualità (carica stratificata a parte). Dalla valvola a farfalla o dalle valvole di aspirazione, sempre il motore deve essere strozzato! Avere laminazioni sulla valvola a farfalla (che causano perdite) o averle sulle valvole di aspirazione, poco cambia.

Per diminuire tali perdite, o si ricorre alla stratificazione o si adotta il downsizing!


Certo che ci sono comunque ma penso che avere la depressione su tutto il condotto d'aspirazione sia ben peggio. In effetti ammetto che non ti saprei ben dire perchè così a occhio, ci penso su :ridi ma ciò che è certo è che il vantaggio principale del multiair è proprio la qualità, riducendo l'alzata riduce la sezione d'ingresso in camera di scoppio, aumenta la velocità dell'aria, la turbolenza, addirittura può fare due alzate in sequenza in un solo ciclo (una cosa fantascientifica) ecc ecc.


Concordo però...vediamo come va. Oltretutto c'è sempre da verificare se è affidabile.
modus72 ha scritto:
La tengono perchè il controllo elettroidraulico delle valvole non è ancora perfetto per cui la farfalla aiuta..
http://www.motori.it/tecnica/516/arriva ... -fiat.html


Tanto si può sempre tenerla aperta quando non serve.
Il Basso di Genova ha scritto:
Dunuqe.. spettacolare!

Se funziona.. Ci vorrebbe un bel raffronto Punto 1.4 16V VS Punto 1.4 M-air... comunque +15% di potenza vuol dire che il 1.4 aspirato raggiunge praticamente la potenza del turbo?


Più che la potenza il fire 16v aspirato deve guadagnare in guidabilità perchè sulla 500 è veramente un motore scadente finchè non si superano i 2500 giri. Sulla punto poi c'è la versione starjet è che è un pò meglio in basso ma è scadente sopra...:wrong2


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MessaggioInviato: sab mar 07, 2009 7:44 pm 
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Iscritto il: lun mar 13, 2006 11:56 pm
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Alastor ha scritto:
Strosek ha scritto:
Vediamolo all'opera....

Per quanto riguarda le perdie di pompaggio, sono un po' scettico.. Secondo me ci sono comunque e dipendono dal fatto che la miscelazione viene sempre regolata per quantità e non qualità (carica stratificata a parte). Dalla valvola a farfalla o dalle valvole di aspirazione, sempre il motore deve essere strozzato! Avere laminazioni sulla valvola a farfalla (che causano perdite) o averle sulle valvole di aspirazione, poco cambia.

Per diminuire tali perdite, o si ricorre alla stratificazione o si adotta il downsizing!


Certo che ci sono comunque ma penso che avere la depressione su tutto il condotto d'aspirazione sia ben peggio. In effetti ammetto che non ti saprei ben dire perchè così a occhio, ci penso su :ridi ma ciò che è certo è che il vantaggio principale del multiair è proprio la qualità, riducendo l'alzata riduce la sezione d'ingresso in camera di scoppio, aumenta la velocità dell'aria, la turbolenza, addirittura può fare due alzate in sequenza in un solo ciclo (una cosa fantascientifica) ecc ecc.

Sì, esatto... In efetti io ho sempre avuto qualche dubbio sul reale funzionamento del Valvetronic, ad esempio... A ben vedere..che importa se è in depressione tutto il condotto? L parte in movimento è il pistone!

Diciamo, però, che su un motore ad iniezione diretta carica stratificata questa figata..è ancora meglio. Farfalla spalancata, valvole aperte a tutto spiano...lì sì che le perdite di pompaggio si riducono. Sono sinceramente curioso di sapere come va...


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MessaggioInviato: gio mar 19, 2009 12:00 pm 
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a chi interessa c'è il sito dedicato al multiair con filamto esplicativo:
http://www.fptmultiair.com/


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MessaggioInviato: gio mar 19, 2009 7:17 pm 
Okay... Secondo i "ben informati", QUANTO costeranno i multiair?


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MessaggioInviato: gio mar 19, 2009 7:57 pm 
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Sembra che a FPT costi ~500€: quindi mi sa che alla fine ci sarà un +1.000€ di listino. (Sempre che ci vogliano guadagnare sopra... :))


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MessaggioInviato: gio mar 19, 2009 11:39 pm 
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Quindi comunque meno del multisgratt

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MessaggioInviato: ven mag 22, 2009 7:36 pm 
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Finalmente.

MilanoFinanza ha scritto:
Fiat: iniziata a Termoli produzione motori con tecnologia Multiair
22/05/2009 15.47
TORINO (MF-DJ)--E' iniziata, presso lo stabilimento Fiat Powertrain
Technologies di Termoli, la produzione dei motori con la tecnologia
Multiair, presentata in anteprima mondiale al Salone Internazionale
dell'Auto di Ginevra lo scorso marzo.

Secondo quanto si apprende da un comunicato, si tratta del motore Fire
1.4 (da 105 a 170 cavalli) che equipaggera', come prima applicazione,
l'Alfa Romeo Mi.To, il cui lancio commerciale e' previsto per il prossimo
settembre. Multiair e' il nuovo sistema elettro-idraulico di gestione
delle valvole per un controllo dinamico e diretto dell'aria e della
combustione. Il Multiair permette di ridurre i consumi, grazie ad un
controllo diretto dell'aria mediante le valvole di aspirazione del motore
senza l'utilizzo della farfalla, e le emissioni inquinanti, grazie al
controllo della combustione.

La versatilita' tecnologica di prodotto e di processo industriale
garantiscono allo stabilimento di Termoli il livello di flessibilita'
necessario per rispondere al prevedibile incremento della domanda, fino
alla possibile estensione a tutta l'attuale produzione Fire della
tecnologia Multiair.

http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=200905221616001389&chkAgenzie=PMFNW


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MessaggioInviato: sab mag 23, 2009 2:12 am 
Devo farci su un articolo tipo entro fine luglio...


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MessaggioInviato: sab mag 23, 2009 8:25 am 
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Iscritto il: gio ago 24, 2006 3:22 pm
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Magari scrivi in Fiat, e vedi se te ne fanno provare uno. ;-)


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MessaggioInviato: sab mag 23, 2009 4:10 pm 
luc@ ha scritto:
Magari scrivi in Fiat, e vedi se te ne fanno provare uno. ;-)


Non è una cattiva idea...ero in contatto giorni fa con un ingegnere del gruppone per una faccenda sul riciclaggio (delle auto, non di denaro :ridi)...magari potrei fare uno squillo.


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MessaggioInviato: sab mag 23, 2009 4:54 pm 
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Secondo me non è improbabile che ti diano una "mano"; magari te lo fanno provare in maniera "ufficiosa"...


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MessaggioInviato: dom mag 24, 2009 10:54 pm 
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Località: Provincia di Vercelli
Alastor ha scritto:
luc@ ha scritto:
Magari scrivi in Fiat, e vedi se te ne fanno provare uno. ;-)


Non è una cattiva idea...ero in contatto giorni fa con un ingegnere del gruppone per una faccenda sul riciclaggio (delle auto, non di denaro :ridi)...magari potrei fare uno squillo.


Noi attendiamo Ally!!!! Fatti provare almeno un versione spinta.


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MessaggioInviato: lun mag 25, 2009 8:38 am 
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Località: Brescia
Il Multiair non esiste

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Il Cavallino nitrisce, il Porschello grugnisce


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MessaggioInviato: lun giu 29, 2009 1:31 pm 
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Località: Bologna
Erste Fahrt mit Fiat MultiAir — autobild.de — 26.06.2009
Italienische Revolution

Im September rollt die italienische Revolution auf uns zu. MultiAir heißt sie, und Fiat hat sie erfunden. Wichtigster Vorteil: 25 Prozent Spritersparnis. autobild.de erklärt, wie das neue System funktioniert.


Von Carsten Paulun Statt über eine Nockenwelle werden die Einlassventile über ein Hydrauliksystem gesteuert. So kann Fiat das Luft-Benzin-Gemisch zu nahezu jedem beliebigen Zeitpunkt und in fast jeder gewünschten Menge in den Zylinder einspritzen. Auch mehrfach, falls erforderlich. Selbst mit einer verstellbaren Nockenwelle war das bisher nur bedingt möglich. Somit kann MultiAir die Gemischzufuhr jedem Lastzustand optimal anpassen. Beim kräftigen Beschleunigen wird über einen langen Zeitraum viel eingespritzt, beim sanften Dahingleiten wird der Einspritzzeitpunkt nach hinten geschoben und die Öffnungszeit der Ventile verkürzt.
Die Italiener zeigen, wie viel Spaß Sprit-Sparen macht
Wie viel Spaß man beim Sparen haben kann, zeigt eine Fahrt mit einem Fiat Bravo Prototypen. Dessen 1,4-Liter-Turbo-Benziner geht spritzig zur Sache. Seine 165 PS spürt man schon knapp unter 2000 Umdrehungen. Temperamentvoll hängt der Vierzylinder am Gas, reagiert auch bei hohen Drehzahlen willig. Und klingt dabei satt und nach mehr Hubraum. Fiat will die Technik flächendeckend einsetzen. Im September startet der Alfa Romeo MiTo mit einem 135-PS-Turbo. Der verfügt zudem über eine Start-Stopp-Automatik, dürfte unter fünf Liter verbrauchen und für knappe 17.000 Euro zu haben sein.
MultiAir ist auch beim Diesel denkbar

Zum ersten Fahrtest des neuen Spritspar-Systems stand ein Fiat Bravo zur Verfügung.
Bis Jahresende sollen ein stärkerer Turbo (170 PS) sowie ein Sauger mit 105 PS folgen. Ab 2010 dürfen auch Fiat und Lancia das Knauser-Trio einsetzen. Übrigens: Die MultiAir-Technik ist sogar beim Diesel denkbar. Dessen Einsparpotenzial soll bei rund zehn Prozent gegenüber den Common-Rail-Turbos betragen. Den absoluten Sparhammer wollen die Italiener für einen neuen Kleinwagen unterhalb des Pandas aufbewahren. Dessen Zweizylinder-MultiAir-Turbo soll ab 2012 mit 0,9 Liter Hubraum und 69 PS weniger als 3,4 Liter Benzin (80 g/km CO2) verbrauchen. Wenn das mal keine Revolution ist.

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Sai che cosa diceva quel tale? In Italia sotto i Borgia, per trent'anni, hanno avuto assassinii, guerre, terrore e massacri, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e che cos' hanno prodotto? Gli orologi a cucù.( O.Welles)


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Dai Alastor, non te l'hanno ancora fatto provare?


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Dannatio ha scritto:
Erste Fahrt mit Fiat MultiAir — autobild.de — 26.06.2009
Italienische Revolution

Im September rollt die italienische Revolution auf uns zu. MultiAir heißt sie, und Fiat hat sie erfunden. Wichtigster Vorteil: 25 Prozent Spritersparnis. autobild.de erklärt, wie das neue System funktioniert.


Von Carsten Paulun Statt über eine Nockenwelle werden die Einlassventile über ein Hydrauliksystem gesteuert. So kann Fiat das Luft-Benzin-Gemisch zu nahezu jedem beliebigen Zeitpunkt und in fast jeder gewünschten Menge in den Zylinder einspritzen. Auch mehrfach, falls erforderlich. Selbst mit einer verstellbaren Nockenwelle war das bisher nur bedingt möglich. Somit kann MultiAir die Gemischzufuhr jedem Lastzustand optimal anpassen. Beim kräftigen Beschleunigen wird über einen langen Zeitraum viel eingespritzt, beim sanften Dahingleiten wird der Einspritzzeitpunkt nach hinten geschoben und die Öffnungszeit der Ventile verkürzt.
Die Italiener zeigen, wie viel Spaß Sprit-Sparen macht
Wie viel Spaß man beim Sparen haben kann, zeigt eine Fahrt mit einem Fiat Bravo Prototypen. Dessen 1,4-Liter-Turbo-Benziner geht spritzig zur Sache. Seine 165 PS spürt man schon knapp unter 2000 Umdrehungen. Temperamentvoll hängt der Vierzylinder am Gas, reagiert auch bei hohen Drehzahlen willig. Und klingt dabei satt und nach mehr Hubraum. Fiat will die Technik flächendeckend einsetzen. Im September startet der Alfa Romeo MiTo mit einem 135-PS-Turbo. Der verfügt zudem über eine Start-Stopp-Automatik, dürfte unter fünf Liter verbrauchen und für knappe 17.000 Euro zu haben sein.
MultiAir ist auch beim Diesel denkbar

Zum ersten Fahrtest des neuen Spritspar-Systems stand ein Fiat Bravo zur Verfügung.
Bis Jahresende sollen ein stärkerer Turbo (170 PS) sowie ein Sauger mit 105 PS folgen. Ab 2010 dürfen auch Fiat und Lancia das Knauser-Trio einsetzen. Übrigens: Die MultiAir-Technik ist sogar beim Diesel denkbar. Dessen Einsparpotenzial soll bei rund zehn Prozent gegenüber den Common-Rail-Turbos betragen. Den absoluten Sparhammer wollen die Italiener für einen neuen Kleinwagen unterhalb des Pandas aufbewahren. Dessen Zweizylinder-MultiAir-Turbo soll ab 2012 mit 0,9 Liter Hubraum und 69 PS weniger als 3,4 Liter Benzin (80 g/km CO2) verbrauchen. Wenn das mal keine Revolution ist.


La prossima volta potresti postare un articolo in farsi, così per fare..... (almeno mettere uno straccio di traduzione...)


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Autobild prova il 1.4 turbo Multiair da 165 cavalli. E ne rimane colpito, riconoscendo (seppur a denti stretti, ma che soddisfazione!) le qualità di questa innovazione tecnologica. Il propulsore, disposto sotto il cofano di una Bravo, suscita impressioni favorevoli per la rapidità di risposta (già da 2.000 giri) e l’immediatezza nel seguire i movimenti del piede destro.

Viene altresì apprezzato il temperamento quasi sportivo, silenziosità e nessuna avversione nel “girare” alto. Immancabile la riflessione sulla cilindrata: effetti del down-sizing, qui al suo apice. Il primo propulsore Multiair a debuttare sarà il 1.4 da 135 cavalli (a settembre, su Alfa Romeo MiTo), accreditato di un consumo medio di 5 litri per cento chilometri. Entro il termine del 2009 verranno poi offerte le versioni da 170 e 105 cavalli (aspirata).

In conclusione, viene dedicato spazio anche allo 0.9 SGE (Small Gasoline Engine): nella configurazione turbo, è accreditato di 69 cavalli, 3.4 litri per cento chilometri e soli 80 grammi di CO2 emessi ogni mille metri. Debutterà nel 2012.

Autoblog.it riassume l' articolo di autobild


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E meno male :wink:


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Ma se non esiste, che auto avranno provato? :mrgreen:


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sul cinquino a breve esce qualcosa?


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