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 Oggetto del messaggio: Dischi e shock termico
MessaggioInviato: mer mag 14, 2008 6:13 pm 
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Iscritto il: lun gen 29, 2007 9:32 pm
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Località: Appiano (Bz)
Oggi mentre tornavo a casa sotto il sole rovente (27°) mi è venuta in mente una cosa secondo me stupidissima, ma che non iesco a negare.
Se ho i dischi roventi a causa, che ne so, di una lunga discesa in montagna piena di tornanti, d'estate, con clima e asfalto bollenti, ipotizzando che alla magari alla fine della discesa prendo una pozzanghera d'acqua gelida che va a colpire i dischi roventi che succede? E' possibile che si verifichi un fenomeno di shock termico e che i dischi si crepino oppure le temperature sono in ogni caso troppo basse perchè si verifichi un fenomeno del genere?
Ricordo di un mio amico (un cogl.ione) che aveva fatto il passo mendola, salitona famosissima in cui si svolgono spesso gare in salita, con il suo cinquantino e alla fine della salite volendo raffreddare il motore aveva gettato un secchio d'acqua gelida su di esso, spaccando tutto. Con i freni che può succedere?

Mi scusino la stupidità gli esperti del forum... :oops:

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MessaggioInviato: mer mag 14, 2008 7:26 pm 
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Iscritto il: gio giu 29, 2006 5:19 am
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Località: Reggio Emilia
Sicuramente bene non gli fa, ma dovrebbero essere resistenti a ben altri shock.
Io, anni fa, feci un esperimento stupido: saldai due pezzi di ferro e li feci diventare belli rossi, poi li lanciai in un mucchio di neve bella gelata.
Recuperai il tutto e con la pressa provai a saggiarne la resistenza: come se nulla fosse successo.
Possiamo considerare il pezzo appena saldato sui 250 gradi, la neve almeno -5: un discreto sbalzo, no?

Altro esempio: in quattro su una 2cavalli, salita tremenda in un bosco di montagna, circa 250 metri fatti in seconda al massimo dei giri con il motore che supplicava di sparargli: appena scollinati ci siam trovati in un pozza d'acqua fonda mezzo metro ed il motore a bagno. Dalla fumata sembrava un geyser islandese. Il guidatore, che non ero io, ebbe l'accortezza di non farlo spegnere e non riportò apparenti danni, tanto più che la usò ancora per parecchio tempo.
In definitiva: i metalli resistono a temperature incredibili. Quello che accadde al motore del tuo amico è da imputare, oltre alla stupidità dello stesso, alla leggerezza e forse scarsa qualità della fusione di alluminio di quel motorucolo.

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Non muoio nemmeno se m'ammazzano. G.Guareschi. Lager di Bergen-Belsen, 1943.

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MessaggioInviato: mer mag 14, 2008 7:26 pm 
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Iscritto il: gio giu 29, 2006 5:19 am
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Località: Reggio Emilia
Sicuramente bene non gli fa, ma dovrebbero essere resistenti a ben altri shock.
Io, anni fa, feci un esperimento stupido: saldai due pezzi di ferro e li feci diventare belli rossi, poi li lanciai in un mucchio di neve bella gelata.
Recuperai il tutto e con la pressa provai a saggiarne la resistenza: come se nulla fosse successo.
Possiamo considerare il pezzo appena saldato sui 250 gradi, la neve almeno -5: un discreto sbalzo, no?

Altro esempio: in quattro su una 2cavalli, salita tremenda in un bosco di montagna, circa 250 metri fatti in seconda al massimo dei giri con il motore che supplicava di sparargli: appena scollinati ci siam trovati in un pozza d'acqua fonda mezzo metro ed il motore a bagno. Dalla fumata sembrava un geyser islandese. Il guidatore, che non ero io, ebbe l'accortezza di non farlo spegnere e non riportò apparenti danni, tanto più che la usò ancora per parecchio tempo.
In definitiva: i metalli resistono a temperature incredibili. Quello che accadde al motore del tuo amico è da imputare, oltre alla stupidità dello stesso, alla leggerezza e forse scarsa qualità della fusione di alluminio di quel motorucolo.

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MessaggioInviato: mer mag 14, 2008 8:09 pm 
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Iscritto il: gio mag 18, 2006 3:12 pm
Messaggi: 2428
Località: sfrattato
facendo fede alle mie reminisce di Tenologia dei materiali, lo schock termico veine utilizzato negli acciai nel processo di tempra, ottenendo la martensite. si ottiene un materiale molto duro ma tendenzialmente fragile.[Ma si parla di schok termici elevati da 700 e passa °C a 0 °C]
Per questo viene poi fatto il proceso di rinvenimento (sempre riscaldano il materiale, lo si tiene a temp costante e poi lo si raffredda lentamente). diventando meno fragile.
In sunto direi che uno shock termico elavato (tipo quello provocato da denvorex, e forse neanche basterebbe) per il lavoro del discho non porta effetti immediati: se però prendi il disco e lo martelli, le cricche si generano ben prima che in una condizione naturale.
Ma le temperature raggiunte dal disco e\o il raffreddamento che provoca l'acqua a temp ambiente, non sono tali da poter creare un tale processo, imho.
questo è quello che mi ricordo, non giocartici la casa :angelo
Devonrex ha scritto:
Io, anni fa, feci un esperimento stupido:


:ridi mi ricordi un mio compagno di classe delle medie, che tornato a casa dopo una lezione di tecnica nella quale si parlò della lana di pecora non brucia, tentò di appiccare il fuoco alle pecore del padre.. :think

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MessaggioInviato: mer mag 14, 2008 8:19 pm 
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Iscritto il: lun apr 09, 2007 11:58 pm
Messaggi: 3984
Località: Riultã da Riòltã
RS6plus ha scritto:
Devonrex ha scritto:
Io, anni fa, feci un esperimento stupido:


:ridi mi ricordi un mio compagno di classe delle medie, che tornato a casa dopo una lezione di tecnica nella quale si parlò della lana di pecora non brucia, tentò di appiccare il fuoco alle pecore del padre.. :think

:wrong2 :ihih :ridi


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 Oggetto del messaggio: Re: Dischi e shock termico
MessaggioInviato: gio mag 15, 2008 12:09 am 
Ravfour ha scritto:
Oggi mentre tornavo a casa sotto il sole rovente (27°) mi è venuta in mente una cosa secondo me stupidissima, ma che non iesco a negare.
Se ho i dischi roventi a causa, che ne so, di una lunga discesa in montagna piena di tornanti, d'estate, con clima e asfalto bollenti, ipotizzando che alla magari alla fine della discesa prendo una pozzanghera d'acqua gelida che va a colpire i dischi roventi che succede? E' possibile che si verifichi un fenomeno di shock termico e che i dischi si crepino oppure le temperature sono in ogni caso troppo basse perchè si verifichi un fenomeno del genere?
Ricordo di un mio amico (un cogl.ione) che aveva fatto il passo mendola, salitona famosissima in cui si svolgono spesso gare in salita, con il suo cinquantino e alla fine della salite volendo raffreddare il motore aveva gettato un secchio d'acqua gelida su di esso, spaccando tutto. Con i freni che può succedere?

Mi scusino la stupidità gli esperti del forum... :oops:


I dischi son fatti apposta, i basamenti dei motori no specie se sono in ghisa che se non erro è particolarmente sensibile allo shock termico...


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MessaggioInviato: ven mag 16, 2008 8:17 am 
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Iscritto il: mer giu 07, 2006 8:04 am
Messaggi: 6413
Località: Sofia, oltre la Cortina di Ferro
Per non parlare delle turbine .... :P

Cmq e' vero i metalli resistono in modo notevole agli sbalzi termici: pensate alla linea di scarico, per esempio :D


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MessaggioInviato: ven mag 16, 2008 4:51 pm 
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Iscritto il: lun gen 29, 2007 9:32 pm
Messaggi: 6040
Località: Appiano (Bz)
Grazie a tutti per le risposte, il mio stupidissimo dubbio è stato colmato :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: Dischi e shock termico
MessaggioInviato: sab mag 17, 2008 10:57 pm 
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Iscritto il: lun mar 13, 2006 11:56 pm
Messaggi: 12351
C'è da dire che i freni a 600° possono arrivare.... Di sicuro sono progettati anche per sopportare questi stress....
Ravfour ha scritto:
O[...]con il suo cinquantino e alla fine della salite volendo raffreddare il motore aveva gettato un secchio d'acqua gelida su di esso, spaccando tutto.[...]

Come disse Devon, se s'è spaccato vorrà dire che la fusione era di qualità scadente..

Comunque c'è il rischio di grippare il cilindro facendo un lavoretto del genere. Questo perché si raffredda molto prima il cilindro, che si contrae, rispetto al pistone....
Pare (così mi ricordo di aver letto, spero non sia una leggenda) che all'origine di grippaggi delle prime Porsche 911 Turbo, quindi con motore raffreddato ad aria, ci fosse un fenomeno del genere: in quel caso succedeva spesso alla ripartenza dai distributori. I motori turbo scaldano molto di per sé stessi; sommando lo scarso efetto raffreddante dell'aria, succedeva che spegnendo il motore subito dopo una tirata il basamento si raffreddasse più velocemente dei pistoni, che così venivano "bloccati". Bastava riaccendere il propulsore per rischiare il grippaggio.


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 Oggetto del messaggio: Re: Dischi e shock termico
MessaggioInviato: sab mag 17, 2008 11:17 pm 
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Iscritto il: lun mar 13, 2006 8:37 am
Messaggi: 7588
Ravfour ha scritto:
Oggi mentre tornavo a casa sotto il sole rovente (27°) mi è venuta in mente una cosa secondo me stupidissima, ma che non iesco a negare.
Se ho i dischi roventi a causa, che ne so, di una lunga discesa in montagna piena di tornanti, d'estate, con clima e asfalto bollenti, ipotizzando che alla magari alla fine della discesa prendo una pozzanghera d'acqua gelida che va a colpire i dischi roventi che succede? E' possibile che si verifichi un fenomeno di shock termico e che i dischi si crepino oppure le temperature sono in ogni caso troppo basse perchè si verifichi un fenomeno del genere?
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Mi scusino la stupidità gli esperti del forum... :oops:
prima di risponderti devi dirmi dove trovi una pozza di acqua gelida in estate con aria e asfalto roventi :allegria

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Gli inglesi hanno invaso le nostre terre anni fa…hanno bruciato le case dei nostri avi…hanno violentato le nostre donne e rubato i nostri cavalli….Stasera giochiamo contro di loro.


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 Oggetto del messaggio: Re: Dischi e shock termico
MessaggioInviato: dom mag 18, 2008 10:18 am 
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Iscritto il: lun gen 29, 2007 9:32 pm
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Località: Appiano (Bz)
Strosek ha scritto:
C'è da dire che i freni a 600° possono arrivare.... Di sicuro sono progettati anche per sopportare questi stress....
Ravfour ha scritto:
O[...]con il suo cinquantino e alla fine della salite volendo raffreddare il motore aveva gettato un secchio d'acqua gelida su di esso, spaccando tutto.[...]

Come disse Devon, se s'è spaccato vorrà dire che la fusione era di qualità scadente..

Comunque c'è il rischio di grippare il cilindro facendo un lavoretto del genere. Questo perché si raffredda molto prima il cilindro, che si contrae, rispetto al pistone....
Pare (così mi ricordo di aver letto, spero non sia una leggenda) che all'origine di grippaggi delle prime Porsche 911 Turbo, quindi con motore raffreddato ad aria, ci fosse un fenomeno del genere: in quel caso succedeva spesso alla ripartenza dai distributori. I motori turbo scaldano molto di per sé stessi; sommando lo scarso efetto raffreddante dell'aria, succedeva che spegnendo il motore subito dopo una tirata il basamento si raffreddasse più velocemente dei pistoni, che così venivano "bloccati". Bastava riaccendere il propulsore per rischiare il grippaggio.


Davvero curioso, comunque i freni allora son ben progettati per resistere a temperature ben superiori a quelle che si possono raggiungere a seguito di un intensissimo uso dell'impianto.
snoekie ha scritto:
:
prima di risponderti devi dirmi dove trovi una pozza di acqua gelida in estate con aria e asfalto roventi :allegria[/quote]

:mrgreen: :mrgreen:
Effettivamente è difficile, però se ci pensi una pozzanghera in una zona d'ombra, un irrigatore difettoso che punta sulla sede stradale, oppure, non succede di rado, un ruscello che invade la sede stradale...

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MessaggioInviato: mar mag 20, 2008 2:19 pm 
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Iscritto il: lun giu 12, 2006 7:40 am
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Il discorso dell'effetto termico di vari liquidi sulle leghe del ferro e' ben complesso.
La trattazione e' lunga, e dunque semplifico molto limitandomi a dire l'indispensabile per il dubbio in questione.
A influenzare la violenza dello shock termico e' non solo la temperatura del mezzo di raffreddamento, ma anche la sua densita' e la sua propensione a creare una camicia di vapore attorno al pezzo, che lo isola.
L'acqua e' un mezzo di tempra molto violento. L'olio e' piu' dolce.
La neve, sebbene sia apparentemente gelida, e' in gran parte aria, ha una densita' bassissima ed e' un mezzo di tempra molto dolce, piu' ancora di certi oli.
La supertempra, ossia acqua, sale, detersivo per lavastoviglie e brillantante, e il piu' violento mezzo di tempra che si conosca. Il sale aumenta la densita' dell'acqua e ne aumenta il punto d'ebollizione, inoltre sapone e brillantante a loro volta aumentano considerevolmente il punto d'ebollizione e favoriscono al massimo la "bagnatura" del pezzo.

La composizione del metallo fa a sua volta grande differenza. Il ferro non si schiantera' mai. L'acciaio e la ghisa soffrono invece dello shock termico.
Dubito che dei freni si possano crepare per un'annacquata: troppo rapida e troppa poca acqua. Diverso discorso sarebbe se, al termine di una lunga discesa, uno guadasse un torrente immergendovi le ruote.

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Ascolto il canto del meccanismo

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MessaggioInviato: mar mag 20, 2008 6:19 pm 
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Iscritto il: lun gen 29, 2007 9:32 pm
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Località: Appiano (Bz)
99octane ha scritto:
Il discorso dell'effetto termico di vari liquidi sulle leghe del ferro e' ben complesso.
La trattazione e' lunga, e dunque semplifico molto limitandomi a dire l'indispensabile per il dubbio in questione.
A influenzare la violenza dello shock termico e' non solo la temperatura del mezzo di raffreddamento, ma anche la sua densita' e la sua propensione a creare una camicia di vapore attorno al pezzo, che lo isola.
L'acqua e' un mezzo di tempra molto violento. L'olio e' piu' dolce.
La neve, sebbene sia apparentemente gelida, e' in gran parte aria, ha una densita' bassissima ed e' un mezzo di tempra molto dolce, piu' ancora di certi oli.
La supertempra, ossia acqua, sale, detersivo per lavastoviglie e brillantante, e il piu' violento mezzo di tempra che si conosca. Il sale aumenta la densita' dell'acqua e ne aumenta il punto d'ebollizione, inoltre sapone e brillantante a loro volta aumentano considerevolmente il punto d'ebollizione e favoriscono al massimo la "bagnatura" del pezzo.

La composizione del metallo fa a sua volta grande differenza. Il ferro non si schiantera' mai. L'acciaio e la ghisa soffrono invece dello shock termico.
Dubito che dei freni si possano crepare per un'annacquata: troppo rapida e troppa poca acqua. Diverso discorso sarebbe se, al termine di una lunga discesa, uno guadasse un torrente immergendovi le ruote.


Grazie della spiegazione chiarissima!

Ah, questo effettivamente mi potrebbe tranquillamente succedere in off road...è difficile oddio dato che in off si scende per lo più col freno motore, in prima o in seconda, o se si hanno, in ridotte.
Però caspita...all'evenienza meglio prima aspettare che i freni si raffreddino ...

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MessaggioInviato: mer mag 21, 2008 11:06 am 
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Per spaccare un componente ci vogliono due fattori: un brusco raffreddamento E una forma complessa. La rottura deriva dai differenti ritiri delle zone a differente spessore, che provocano tensioni interne fino alla rottura. Un disco freno non ha una forma nè spessori tanto variabili da portare alla rottura. Tuttalpiù si ondula richiedendo poi una rettifica.

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La vendetta è una pigra forma di sofferenza

Non esistono donne brutte, ho solo bevuto troppo poco per farmele....


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MessaggioInviato: mer mag 21, 2008 1:13 pm 
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Iscritto il: lun giu 12, 2006 7:40 am
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dave747 ha scritto:
Per spaccare un componente ci vogliono due fattori: un brusco raffreddamento E una forma complessa. La rottura deriva dai differenti ritiri delle zone a differente spessore, che provocano tensioni interne fino alla rottura. Un disco freno non ha una forma nè spessori tanto variabili da portare alla rottura. Tuttalpiù si ondula richiedendo poi una rettifica.


1) Non serve assolutamente una forma complessa, anche se la presenza di "stress risers" certamente aiuta molto.
2) E' solo una questione di rateo di raffreddamento: supera il limite di sopportazione del metallo, e quello si crepa. Da un lato gli spessori elevati dei dischi aiutano a contenere il rateo di rafferddamento, dall'altro la ghisa ha un tenore di carbonio elevatissimo ed e' molto fragile. Io la prova di tirare al rosso i dischi e poi ficcarli in un torrente non la farei.
La ghisa, poi, non ha la resilienza e la flessibilita' per "ondularsi": o tiene la sua forma, o si spacca. I dischi "ondulati" o "piegati", come si dice comunemente, non esistono. Lo shock termico sui dischi dovuto a un uso gravoso provoca alterazioni della struttura cristallina del metallo e variazioni di coefficiente d'attrito che provocano tremori, ma la superficie del disco resta quella che e'.
Come quello che mi disse che i dischi della Z4, tirati blu a Monza, erano da cambiare perche' "li hai scaldati troppo, la tempra e' andata". La ghisa non si puo' temprare. ;)

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