Questo singolare esemplare di Ferrari 456, dotato di cerchi diversi ma familiari e, soprattutto, di gruppi ottici integrati in luogo delle tradizionali palpebre retrattili del modello di serie è stato immortalato in Francia. Lo scatto ci consente di tornare brevemente su questa vettura, presentata in Belgio nel 1992 per omaggiare il proficuo rapporto collaborativo con l’importatore Jacques Swaters. Essa ha rappresentato, per oltre un decennio, la migliore espressione del lusso granturismo. La sua linea fuori dal tempo coglie l’essenza di una tradizione di capolavori che hanno incantato principi e sultani, ma anche fiumi di gente comune.
Non è difficile cogliere deliziose reminiscenze stilistiche nel suo raffinato design che, in un perfetto mix di classe e graffiante eleganza, riserva lussuoso e abbondante movimento ai quattro fortunati passeggeri. Un salotto, comodo e confortevole, capace di spingersi a velocità pistaiole, regalando emozioni di guida che profumano di Le Mans e di Targa Florio.
Una Ferrari, la 456, che ha sancito significative evoluzioni tecnologiche, in una produzione saldamente ancorata ad una cultura storica che è il più prezioso patrimonio dal quale attingere per creare le più esaltanti automobili del mondo.
In questo nobile solco affonda le radici la sua erede, la 612 Scaglietti, che, perfezionandone i contenuti di comfort e di sistema, ne accresce il carattere sportivo e la grinta, avvalendosi di una raffinata progettazione e della formidabile spinta garantita da un dodici cilindri marchiato Enzo.
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