Praticamente pesa come una 458 pur avendo la struttura in carbonio. Un omino di
Quattroruote l'ha provata:
Cita:
Come sulla mitica McLaren F1 degli anni '90, anche sulla MP4-12C le porte si aprono verso l'alto, ruotando allo stesso tempo verso l'esterno e creando un effetto scenografico non indifferente. Per salire a bordo è necessario scavalcare il brancardo longitudinale, molto più ampio del solito perché nasconde il telaio scatolato in carbonio, e infilarsi letteralmente nell'abitacolo.
Disegnata attorno al pilota. All'interno, ogni particolare è studiato in funzione della guida sportiva. I due posti sono ravvicinati tra loro in modo da lasciare al pilota una visibilità migliore. In questo modo, poi, pedaliera, sedile e volante risultano allineati nonostante la presenza del passaruota anteriore. Il volante, perfetto per posizione e dimensioni, diversamente dalle attuali tendenze non incorpora alcuna altro comando. Dietro di esso, le leve del cambio, in questo caso un unico bilanciere come sulle monoposto di Formula 1.
Due manettini. Sulla stretta console centrale, oltre al sistema multimediale, disegnato appositamente per questa automobile con lo schermo sviluppato in altezza invece che in larghezza, trovano posto i due manettini che consentono di variare il set-up della vettura. Il primo regola lo smorzamento degli ammortizzatori e la rigidezza al rollio – non vi sono barre metalliche ma un sistema idraulico – il secondo, invece, controlla il motore, il cambio, il Traction Control e l'Esp.
Otto cilindri Twin Turbo. Una leggera pressione sul tasto Start e l'8 cilindri si mette a brontolare alla nostre spalle. Sviluppato completamente dalla Mclaren, con una cubatura di 3,8 litri e sovralimentato con due turbocompressori, questo V8 eroga ben 600 cavalli a 7.000 giri/min con la possibilità di spingersi fino a 8.500 giri. La nostra prova inizia su strada, girati entrambi i manettini su Normal scopriamo una Mclaren inaspettatamente docile e disponibile. Il V8 riprende senza incertezze fin dai 2.000 - 2.500 giri/min senza alcun turbo lag e la guida della MP4-12C non richiede alcuna attenzione particolare. In pista, una volta ruotato il manettino da Normal a Track, il V8 diventa cattiveria pura. In un attimo arriva al limite dei giri perfettamente supportato dal cambio a sette marce a doppia frizione. L'accelerazione è incredibile, la Casa dichiara uno 0-100 km/h in 3,7 secondi, ma ancor più impressionante è lo 0-200 km/h che viene bruciato in soli 9,1 secondi. Ce n'è abbastanza per incollare la schiena al sedile. Leggera, ben bilanciata, la Mp4 mette subito a proprio agio. È un invito a spingere di più. E così si scoprono limiti elevatissimi. Nei curvoni più veloci la Mp4 è letteralmente incollata all'asfalto mentre in frenata ci pensa l'aerofreno posteriore – il piccolo alettone posteriore si posiziona istantaneamente in verticale – a dare stabilità e consistenza alla decelerazione. La si sente addosso questa Mclaren. Si va forte, anzi fortissimo senza alcun sforzo apparente. Che piacere guidarla!
Marco Perucca Orfei