Vista l’avventura, vale la pena raccontarla con dovizia di qualche particolare…. Viaggio Come da piano, mi trovo con Snu e Lele appena dopo il confine svizzero. Il viaggio procede tranquillamente, le famose autostrade tedesche in realtà non sono così libere da limiti (quantomeno non quella che abbiamo fatto), in compenso sono ricche di autovelox mobili. Stefano procede abbastanza tranquillamente. Piattume monotono per 350km, poi inizia qualche collina. Tra i tanti discorsi tra me e Lele, ovviamente il 90% riguardano il circuito…ed il mio umore oscilla tra l’ottimismo e la consapevolezza che tornerò a piedi. Il discorso cambia non appena prendiamo, dopo 400km, la deviazione per arrivare al ‘ring. La strada inizia a farsi più tortuosa ed improvvisamente Stefano sente aria di casa ed inizia ad andare più spedito. Dopo un lungo rettilineo in discesa, improvvisamente frena di colpo e si infila in un viottolo a destra che sbuca proprio sul circuito (perdonatemi ma non ricordo i nomi delle curve). Scendo dall’auto, passano le prime Gt. Beh, il mio primo stato d’animo è stato di terrore. Vedo passare dei missili, BMW, Porsche, Ferrari sparati, curvoni presi tanto veloci da far fischiare tutte le gomme. Qui mi ammazzo, penso, ed ammazzo pure qualcun altro! Fortunatamente, dopo i primi 5 o 6 missili, passano anche auto ad andature “umane” così mi riprendo un attimo. Debutto Prima operazione comprare la tessera per i giri. Quanti? Azzardo, incoscientemente, 9. Infilo il casco e…scopro che mi sta stretto (lo sapevo, non è il mio) ma soprattutto tocco fastidiosamente con la testa contro il soffitto. Inoltre rende completamente diverso il feeling con l'auto...insomma, non mi ci trovo, ma lo lascio. Mi avvicino al cancello, la sbarra si alza, inizia il giro. Devo dire grazie a Lele se non mi sono sfracellato, non perché corressi (figuriamoci….) ma perché venivo passato in continuazione da auto enormemente più veloci di me. Il consiglio di stare a destra e di segnalare la volontà di essere sorpassato con la freccia, è stato preziosissimo. Mi rassicura molto che sono tutti molto corretti. In soldoni, penso di aver visto metà circuito dal parabrezza e metà dal retrovisore, ma Lele mi diceva, con calma e pazienza, le curve (tantissime cieche, qualcuna che chiude nel bel mezzo della traiettoria). E’ stato il mio angelo custode, dico davvero. Il tracciato è inizialmente asciutto, poi, verso il piccolo Karussell, inizia a piovere, tanto. Tanto che vedo riavvicinarsi una 911 che mi aveva passato poco prima in tromba, così mi viene il sospetto di andare troppo forte (si fa per dire) e mi accodo diligentemente. Ok, giro finito, pista chiusa (“solita Peugeot a muro”), previsioni disastrose per tutto il WE. Non ricordavo assolutamente nulla del circuito, o quasi. Mi chiedo se davvero userò mai 9 giri…ne ho fatto uno solo a passo di lumaca…. 2° Giorno L’indomani inizia con un brivido. Dopo pochi km per andare a fare colazione, quindi su strada normale, sento un rumore sinistro provenire dal freno posteriore… Svanisce da solo facendo una leggerissima frenata in discesa. Mattinata passata in un interessante gironzolata nei dintorni del circuito, poi inizia a diluviare, ne approfitto per fare un riposino che sarà prezioso, perché avevo dormito male per due notti consecutivamente, quindi ero molto stanco. Ricaricato, mi presento al cancello sempre con Lele, ma stavolta senza casco perché il giorno prima mi aveva dato più noia che altro. E così riprendo pian piano confidenza col circuito, che inizialmente è bagnato e solo dopo pian piano si asciuga. Sono innumerevoli i punti dove Lele dice “questa la fai in pieno” ma col cavolo che riuscivo a farla. Ogni tanto vedevo sparire l’auto di fronte, per poi vederla ricomparire dopo un dosso… Faccio ben cinque giri, prima due consecutivi, poi tre. L’asfalto in effetti mi ha aiutato, prima bagnato (quindi meno traffico, e tutti più tranquilli) poi via via sempre più asciutto. Faccio anche un giro da solo, vorrei bissare ma la pista viene chiusa in continuazione per incidenti vari. Il traffico tutto sommato è gestibile e, cosa ancora più positiva, riesco a capire più o meno dove mi trovo. Cosa ancora più importante, i tanti punti pericolosi segnalatimi da Lele mi sono rimasti impressi, così posso pian piano provare ad “osare” (relativamente parlando, giravo oltre 11 minuti) in qualche punto. C’è però un problema: ricordate il rumore al freno posteriore? Si ripresenta, accompagnato da un inquietante odore di bruciato. All’inizio rallento vistosamente, poi sento che sparisce. Al giro successivo ricompare, infine capisco che più o meno si ripresenta nella prima metà del circuito, quella più lenta ma con tante discese. Forse un freno surriscalda (ma per quale oscuro motivo solo il posteriore sinistro?), le pastiglie dovrebbero essere ok quindi…decido di osare ed andare avanti. Il navigatore è sempre preziosissimo, soprattutto avere qualcuno a cui puoi chiedere, in qualunque momento, dove gira quella curva, cosa fare in quel punto… Lele penso sia valso da solo altri venti giri di pista da solo, con in più la sicurezza. Questa è stata per lui la condanna, devo dirlo, però…però è stata l’unico punto fisso mentre mi lanciavo in quella specie di ottovolante infido ma bellissimo. 3° Giorno Pista inizialmente chiusa per nebbia, appena apre si lanciano tutti in una corsa forsennata. Io aspetto che sfoghi, anche se in realtà la pista era comunque molto affollata. Decido di fare i tre giri che mi mancano prima che chiudano la pista per incidente, che venga a piovere o altro… Metto il casco stavolta, ed è la scelta giusta. Più tranquillo, non mi accordo nemmeno di urtare contro il tetto dell’auto. Faccio anche un giro da solo, vorrei bissare ma chiudono la pista (appunto). Faccio i due rimanenti con Lele: nel penultimo trovo davvero tantissimo traffico, che mi fa perdere molto tempo perché mi faccio passare rallentando (non che sia necessario per loro, ma per me); l’ultimo non è affatto male. Il freno borbotta sempre nello stesso tratto ma vado avanti. Alla fine dell’ultimo giro, chiuso in un onorevole 10:50, Lele mi dice: hai notato che stavo sempre zitto ed hai fatto il circuito quasi tutto da solo? La mia risposta è….no, non ci avevo fatto caso. L’averlo avuto sempre accanto è stato preziosissimo, e lo ringrazio ancora per averlo fatto, perché mi ha fatto godere molto di più la pista. Conclusione Non ho mai tirato a cannone le frenate, è un attimo sbagliare la staccata e finire schiantati contro il guard rail, scordatevi tutto quello che può assomigliare ad una via di fuga, ci sono solo deliziosi praticelli che possono solo farvi accelerare ulteriormente contro le barriere, per qualche oscura nozione fisica. C’è sempre qualcuno più veloce di voi, anche molto (penso di essere stato sorpassato da una McLaren a 100km/h più di me, non parliamo poi delle moto), la pista è insidiosa: potete fare 15km sull’asciutto, trovare una curva bagnata o sporca (chiaramente dopo un dosso), e poi i restanti 5km tutti perfetti. Anche di motore, ho evitato di tenere a tavoletta nei tratti, tanti peraltro, dove si poteva. L’orsetto si è comportato tutto sommato benissimo. Il retrotreno non ha mollato MAI, al limite l’auto tendeva a scivolare leggermente di muso, le gomme hanno dato un grip sempre molto buono. Così così i freni, il motore mi è parso molto meno potente che su strada, complici le prestazioni astronomiche degli altri mezzi e complice il circuito: non c’è un metro che sia dritto e in piano. O curva, o sale/scende, o entrambe le cose. C’è un punto da affrontare in terza in pieno, se molli troppo presto ti tocca scalare in seconda!! Non supero praticamente mai i 160 anche se avrei potuto, ma ho preferito portare a casa la pelle e la carrozzeria. Curiosamente il circuito ha messo in luce i punti deboli dell’auto, esaltando però i pregi: comportamento stradale a prova di imbranato (io) eppure divertente. Se vedete i video degli incidenti occorsi quel giorno, capirete che basta niente, anche meno, per schiantarsi con esiti generalmente disastrosi. Avrei voluto fare altri giri sabato ma il traffico intenso, il tempo (si è messo a piovere nel pomeriggio) e la fottuta paura di schiantare qualcosa proprio alla fine mi hanno paralizzato ed alla fine non l’ho fatto. Mi dispiace soprattutto per Lele, perché un giro da pilota (anche due..) se li sarebbe meritati. Ma, come detto, ho cercato di tornare a casa sano e salvo. Spero di tornare perché è una specie di droga!
Ps L'Orsetto s'è fatto 2500km a 80km/h di media (tutto compreso) e con un consumo di 17.5km/l. Non ho parole, eccellente!
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