A tutte quelle che hai citato (frutto di politiche energetiche scelte da NOI), ci aggiungi anche i comportamenti da beoti di chi si trova al potere al momento (un conto è salvaguardare l'italianità di un prodotto per evitare che venga contraffatto, altro è fare il don chisciotte ).
Te lo chiedo chiaramente, una polemica stupida (perché è stupida) sul nome di un modello, avrà impatti positivi o negativi per un eventuale investitore che vuole portare in Italia i suoi soldi?

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Seriamente: secondo te Dongfeng, o chi per lei, per valutare un insediamento produttivo in Italia, guarda se un ministro rompe le palle su un nome o se per una vertenza sindacale ad esempio, ci vogliono 10 anni. O se per ampliare lo stabilmento ce ne vogliono 5, se va bene, tra permessi vari? Sempre che, nel mentre, non insorgano gli ambientalisti, bloccando tutto, perchè li nidifica il cardellino e quindi lo stabilimento non si amplia più? Secondo te cosa valuta, tra queste cose, un investitore straniero prima di mettere sul piatto qualche miliardo di euro?

Se Dongfeng produce pentolame no, se deve invece investire qualche miliardino, va dove gli rompono meno le scatole con leggi fatte da persone più interessate agli hype su instagram e facebook che ai reali bisogni industriali di un paese.

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Sicuramente erano li li per investire mille mila miliardi, poi URSO ha fatto la polemica sul nome e BON, festa finita.

D'altronde sono stati tentati nei 60 anni precedenti di venire da noi, soprattutto quando c'erano i governi "giusti", chetticredi....

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Sai che cosa diceva quel tale? In Italia sotto i Borgia, per trent'anni, hanno avuto assassinii, guerre, terrore e massacri, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e che cos' hanno prodotto? Gli orologi a cucù.( O.Welles)

Non mi pare d’aver scritto che le colpe sono tutte ascrivibili agli attuali, anzi come diceva Cometa ci portiamo dietro problemi da diversi lustri.
Quel che dico , è che un comportamento simile non è certo positivo per un paese che cerca di attrarre investitori internazionali.

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MUOIO

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Guidavo una bella A6 SW TDI Grigio Floret. Veloce Comoda Bella Anonima
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Guidavo una fantastica A5 Sportback S-Line, 2.0 TDI 170cv...

https://youtu.be/Y1xbPKWpvr4?feature=shared

Tavares si conferma essere un manager con grande visione. Il problema è che Alfa Romeo non è una PSA/Fiat qualsiasi e andrebbe gestita come BMW. Purtroppo i tempi giusti sono passati da un pezzo, Stellantis sta orientandosi ad essere un costruttore generalista appena un po’ sopra Dacia, in ottica Stellantis probabilmente è giusto così, ma in tale contesto A.R. è semplicemente morta.
Temo che anche Jeep rischi di fare una brutta fine

Tavares dice in quell’intervista una cosa sacrosanta, Alfa non avrebbe nessun futuro al di fuori di Stellantis. Semplicemente non ha i volumi per sopravvivere. Facendo parte di un gruppo gigantesco può permettersi di avere una gamma quasi decente. Vorrei sottolineare che Tavares rispetto a Marchionne è un (grosso) passo vanti, almeno lui permette ai vari brand di avere delle gamme. Marchionne investiva solo nei marchi che davano il massimo ritorno ( Jeep, Fiat America Latina e RAM) mentre gli altri venivano avviati al camposanto (Chrysler, Dodge e Lancia).
Il problema è che la differenziazione tra modelli con la stessa piattaforma elettrica diventa molto più difficile, per motivi di omologazione Stellantis al massimo può offrire un motore ICE, è veramente difficile combinare economie di scala e specificità dei vari marchi.
Riguardo Jeep sia Tavares che gli alti dirigenti di Stellantis hanno promesso grandi cambiamenti, de facto la Jeep di oggi è la figlia della visione degli ultimissimi anni di Marchionne (il mega investimento in Grand Cherockee, Grand Wagoneer), vogliono crescere di più, sia in America che in Europa, come il nuovo ceo del marchio ha dichiarato ad automotive news.
Nel basso e nel medio di gamma (da Avenger a futura Cherockee) la base tecnica francese si farà sentire ma le 2 piattaforme alto di gamma ( la STLA large e la STLA body on frame) saranno più americane.

Non credo che ridursi a diventare come quei produttori di televisioni o lavatrici cinesi che un solo produttore le produce per tutti (o quasi) si possa definire lungimirante se nel frattempo chiudi e vendi le tue infrastrutture e licenzi decine di migliaia di persone.

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Però se trasformi tutta la tua produzione di autoveicoli in BEV avrai bisogno di meno personale, è un dato di fatto. Se, almeno in parte, compri le batterie e non le produci in house, ci sarà bisogno di meno personale.
Un altro problema enorme è il controllo del software, colossi come Gm, Vw e Toyota hanno cercato di fare (in gran parte) da soli, io ho postato diversi articoli sulle disfatte di Vw su questo fronte ma anche Toyota e Gm hanno fatto figure non positive. Case come Renault (ormai senza Nissan) e Volvo non hanno le risorse per sviluppare il software da sole, infatti vanno allegramente da Google che potrà imporre i suoi prodotti senza paura di avere altri fornitori che le faranno concorrenza.
Da decenni i costruttori parlano di svolta imminente, adesso i fondamenti dell’industria automobilistica stanno cambiando in modo radicale e noi occidentali (aggiungo coreani e giapponesi) potremmo essere dalla parte perdente.

ci dimentichiamo che il full electric è solo (per ora) Europa e Cina. No Usa, no corea, no giappone, no india, no america latina, ecc ecc

No africa... https://www.facebook.com/reel/2025470424574510

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- Renault New Laguna Sportour 4Control 2.0 dCi 150cv - 06/2010 -
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- [New entry] Lancia Delta Oro 1.4 T-Jet GPL 120 cv - 09/2008

L'America è un enorme punto interrogativo. Nel settore Bev al contrario dell'Europa e della Cina domina Tesla. Ero curioso di analizzare i risultati delle elettriche di Gm, i suv Chevrolet hanno prezzi umani ma a causa del software ci sono stati mega ritardi nell'introduzione. Naturalmente se vince Trump verranno cancellati tutti gli incentivi a favore delle elettriche e alcuni costruttori (Vw con Scout) vedranno i loro sogni in fiamme.
L' India vuole incentivare le bev e bisogna dire che il mercato locale sta cambiando, non è più quello dove il 90% era composto da veicoli sotto i 10.000 dollari. Naturalmente nei segmenti Bev inferiori attualmente i cinesi sono imbattibili.

https://www.gazzetta.it/motori/la-mia-a ... -ram.shtml


L'india è ancora molto lontana dall'elettrico. Molto. Idem gli stati uniti.

Il governo indiano vuole iniziare a fornire incentivi per le elettriche, non saranno per tutti però.
Negli Stati liberal (New England, California, etc…) le BEV vanno bene ma ci sono amplissime zone degli States dove il sistema di colonnine non invoglia all’acquisto di un veicolo elettrico.

Ma io mi immagino un cittadino tipo del Nebraska quanto cacchio gliene freghi di andare in elettrico. Hanno un parco auto con età medie vicine ai 30 anni.

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Il grafico mostra il calo pesantissimo dei dipendenti della vecchia Fiat in Italia. Le cose non miglioreranno di sicuro.

Misericordia che strage

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È un piano industriale perfettamente riuscito e non ancora ultimato.

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E consideriamo che la VM di Cento è arrivata in FCA dal 2011, quindi il calo tra 2004 e 2014 sarebbe stato ancora maggiore senza quell'acquisizione.

E anche le assunzioni ai tempi del boom di 500x e Renegade.

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Il grosso della strage avvenne con la crisi di circa 20 anni fa. Consideriamo anche che con la vendita ai francesi escono i circa 6.000/6.500 dipendenti Ferrari e Maserati. Blocco turnover e esodi incentivati fanno il resto. Comunque il futuro è buio anche per l’eccellenza Fiat Professional, Tavares con i suoi tagli da gran tirchio rischia di mandare in vacca anche quel gioiello della Sevel.

ISTANBUL – Stellantis' Opel brand is sticking to its plan to launch only full-electric models starting next year despite a slowdown in EV demand in Europe, most noticeably in its German home market.

Opel CEO Florian Huettl said the automaker "firmly believes" that electromobility is the best way forward to spread emissions-free mobility as widely as possible.

"Our focus really is to make these cars affordable to a wider customer base," Huettl told Automotive News Europe.

Huettl was speaking on the sidelines of a event here on Monday to launch the full-electric version of the Frontera small SUV.

Prices for the EV with a 300-km (186-mile) driving range will start at €29,000 in Germany. A more expensive 400-km version will also be launched. The smaller, full-electric Mokka SUV starts at €35,000 in Germany.

The Frontera, which replaces the Crossland in Opel's lineup, will also have a mild hybrid version with a 1.2-liter gasoline engine and a 21-kilowatt electric motor, starting at €24,000.

Although Opel will be able to use parent Stellantis's multi-energy platforms such as STLA Medium for its future product launches, the brand is sticking to its plan to offer only full-electric powertrains from 2025, Huettl said.


OPEL
The Frontera has prominent wheel arches and sills.
"With the Frontera and new Grandland, we are completing the first phase of electrification at Opel, where electric and combustion powertrains coexist," Huettl said.

Opel now has a very young, fresh lineup with multi-energy platforms whose BEV versions offer enough electric range to allow highway driving, he added.

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"We will go forward with the next generation of Opel models that will be full-electric only. We gave a good example with the Experimental concept," Huettl said. Opel unveiled the Experimental all-electric concept car at the 2023 IAA Mobility show in Munich in September.

RELATED ARTICLE

Opel previews styling, tech direction with Experimental concept
Opel's new flagship Grandland SUV offers more space, EV option
"Opel likes to work with concept cars and turn them into reality. The Experimental shows the next step on our plans to go full electric with future models,” Huettl said.

Last year, Opel increased its global sales by 15 percent to 670,000 units. Sales of full-electric vehicles grew by 22 percent, reaching a 15 percent share of the brand's total volume.

The Mokka small SUV had the biggest share of electric sales at close to 30 percent, ahead of the Corsa small car at 20 percent. The battery-electric version of the Astra compact car was introduced late last year and is still ramping up.

The new Grandland, which was launched three weeks ago in Germany, has ICE, plug-in hybrid and BEV variants. The outgoing Grandland and Crossland were offered only with ICE powertrains, including hybrids.

Huettl is confident that Opel will steadily increase the share of electric sales thanks to an expanding lineup of EVs.

In its effort to make electromobility affordable to a wider customer base, Opel is working on a new affordable electric model set to start at about €25,000, Huettl says. Opel's smallest BEV, the electric Corsa starts at just below €30,000 in Germany.

Huettl did not give further details of the budget electric car that will be positioned below the Corsa. It's expected to be a hatchback version of the Frontera and share Stellantis's Smart Car architecture that underpins the Citroen eC3. The eC3 launched last year starting at €24,300, with a shorter range version priced at €19,990 due in early 2025.

Opel ha confermato la scelta di lanciare solo veicoli elettrici a partire dal 2025, scelta piuttosto rischiosa. Anche Opel vuole una variante della E C3.

ieri sera ho fatto una call con i miei colleghi che seguono la ex FCA: sono con le pezze al culo... senza soldi.
Non stanno pagando la Manutenzione del Software ed hanno sospeso tutti i Servizi di supporto.
Però STLA i 50M€/anno da dare a Tavares li trova.

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Strano.

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Sono solo 39 povero Carlos

Intanto da fine anno Stellantis importerà le piccole elettriche Leapmotor che costeranno molto di meno di qualsiasi Bev del gruppo. Ci stiamo scavando la fossa da soli.

Avevo notizia della sospensione dei pagamenti ai fornitori solo per Modena, invece è generalizzato a quanto vedo.

Magari Tavares vuole imitare quella "ditta" di costruzioni navali che sta anche dalle mia parti che, almeno un po' di anni fa (con tassi bancari ben più elevati di quelli attuali), pagava a 180 giorni ma solo previa estraziuoone a sorte, se no si andava a 270 o 360, a meno di sconti (nella migliore delle ipotesi)

Dopo il pezzo che uscirà domani sul sole.. credo che mi arriverà una testa di cavallo davanti alla porta

Puoi salvarti ... fatti arrestare.
Potrei raccontare un aneddoto ma non è il luogo.

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Un anno fa Tavares tuonava contro i cinesi, neanche 1 mese fa di fronte alle aperture del governo italiano in confronto alle case cinesi aveva minacciato apertamente la chiusura di impianto nello Stivale. Adesso apre i propri concessionari ai cinesi. Boh



SE NON PUOI SCONFIGGERE IL DRAGONE, FATTELO ALLEATO – STELLANTIS ANNUNCIA L'ACCORDO CON LA CINESE LEAPMOTOR PER IMPORTARE E VENDERE LE SUE VETTURE ELETTRICHE IN EUROPA – SOLO QUALCHE SETTIMANA FA, NELLO SCAZZO CON IL GOVERNO MELONI, IL CEO DI STELLANTIS, CARLO TAVARES, AVEVA BOLLATO I COSTRUTTORI CINESI COME “UNA MINACCIA” PER TUTTA L’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA. ORA AFFERMA: “ARRIVEREBBERO LO STESSO. COSI’ POSSIAMO TRARRE VANTAGGIO DALLA SITUAZIONE…”

15.05.2024 12:37

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Estratto dell’articolo di Alberto Annicchiarico, Mario Cianflone per “Il Sole 24 Ore”




ACCORDO STELLANTIS LEAPMOTOR - CAROLOS TAVARES ZHU JIANGMING

Adesso è proprio vero, Stellantis porterà e venderà auto cinesi in Europa e non solo. «Ad appena 7 mesi di distanza abbiamo il closing dell’accordo vincolante fra Stellantis e Leapmotor, firmato a ottobre. Ma la pianificazione è solo il 10%, il 90% è rappresentato dall’esecuzione. Ora entriamo nella fase operativa» della partnership. Parola di Carlos Tavares, amministratore delegato del supergruppo nato da Psa e Fca a inizio 2021.



L’annuncio è arrivato ieri, durante la conferenza stampa congiunta con Zhu Jiangming, fondatore e ceo del produttore cinese specializzato in modelli elettrici ma soprattutto produttore di piattaforme modulari e di architetture tecnologiche. A ottobre 2023 Stellantis è diventata azionista strategico di Leapmotor con un investimento da 1,5 miliardi di euro, acquisendo una partecipazione di circa il 20%. [...]




AUTO LEAPMOTOR

Da settembre (è in corso la fase di omologazione) i veicoli del gruppo di Hangzhou cominceranno a essere distribuiti e venduti in Europa. «Inizieremo portando i veicoli Leapmotor in nove Paesi, compresi Italia, Francia, Belgio, Spagna e Portogallo. Il piano sarà supportato da almeno 200 punti vendita, le concessionarie Stellantis & You saranno parte integrante di questa distribuzione», ha spiegato Tavares, durante la conferenza stampa.



«Dal quarto trimestre entreremo anche in altre regioni importanti, ovvero Sud America, regione cruciale per Stellantis, poi procederemo con Medio Oriente e Africa, quindi con India e Asia Pacifico». Inizialmente saranno importati due modelli, il suv C10, elettrico e ibrido plug-in, e la compatta full electric T03. Il C10 secondo Zhu dovrebbe fare concorrenza a Tesla.




ACCORDO STELLANTIS LEAPMOTOR - CAROLOS TAVARES ZHU JIANGMING

In un primo tempo si era ventilato che la T03 potesse essere prodotta nello stabilimento Stellantis di Tichy, in Polonia, o (con minore probabilità, per i costi) a Mirafiori. Ma il ceo del gruppo dei 14 marchi non ha voluto precisare se e dove la piccola di Leapmotor sarà costruita. Dipenderà soprattutto da che impatto avrà sul mercato europeo.



Per adesso non si parla di produzione, che comunque a tendere rientra nei piani, ma soltanto di importazione e distribuzione, oltre all’assistenza post-vendita. Molti analisti si aspettavano, inoltre, che l’accordo potesse evolvere in uno scambio di tecnologia. Magari con la piattaforma della T03, utilizzata per le nuove piccole, come l’eventuale futura 500 Elettrica. Ipotesi che per ora non sono sulla carta.




ADOLFO URSO - MINISTERO DEL MADE IN ITALY

[...] In pratica Stellantis, agisce come mero distributore e quello che di fatto Tavares ha “venduto” ai cinesi è la gigantesca rete europea di distributori locali, concessionari e partner della logistica dei pezzi di ricambio. Un’ampia area di business nella quale i brand cinesi rischiano di trovarsi in affanno. Così, di fatto, Stellantis apre le porte a un’invasione dal Regno di Mezzo.



Eppure il super manager portoghese ha sempre parlato in termini allarmistici dell’arrivo della concorrenza cinese in Europa, sottolineandone la pericolosità sulla base di una competitività di prezzo inarrivabile. «Quest’anno - ha spiegato - le case cinesi conquisteranno almeno il 10% del mercato europeo. È un processo ormai avviato, non possiamo fermarlo. Possiamo solo inserirci in questa dinamica in corso e lo facciamo grazie a Leapmotor».




CARLOS TAVARES JOHN ELKANN - STELLANTIS

Certo, questa partnership potrebbe apparire un cavallo di Troia per le auto elettriche del Dragone: le case cinesi vedono nell’export una risposta cruciale alla frenata del mercato interno. Secondo Tavares «i cinesi arriverebbero lo stesso». Mentre «con la joint venture possiamo sfruttare la situazione a nostro vantaggio». Leapmotor nel 2023 ha prodotto 144mila vetture, ma può salire fino a 800mila.



[...] «Le affermazioni di Tavares - ha commentato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso - confermano le nostre analisi. È necessario che in Italia ci sia almeno un secondo produttore automobilistico. In Italia ce n’è solo uno che tra l’altro intende importare e vendere nella propria rete auto cinesi». Mentre Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil, ha chiesto che «la produzione e l’assemblaggio dei modelli Leapmotor siano realizzati negli stabilimenti Stellantis in Italia».