


Come nel caso della Clio Renault ha scelto una strategia di design molto prudente. Li capisco perché la Captur è uno dei maggiori successi d Renault (era l’erede della Modus, un flop micidiale). Sarà interessante osservare la battaglia tra T Roc, Captur, Duster e 2008.
Costruita sulla piattaforma Cmf-B, la nuova Renault Captur si è ingrandita, in tutti i sensi. Sono 11 i centimetri aggiuntivi in lunghezza (4,23 metri il dato totale) mentre il passo ha guadagnato tre centimetri (2,63 metri) e gli sbalzi anteriore e posteriore sono cresciuti, rispettivamente, di uno e sei centimetri. Proporzioni che, insieme alla larghezza aumentata di due centimetri, hanno portato più aria nell'abitacolo, sia per i passeggeri sia per i bagagli. Se i primi beneficiano di un maggior agio, specie sul sedile posteriore, anche grazie al divano scorrevole di 16 centimetri, il baule guadagna una capacità che supera i 536 litri in configurazione cinque posti, cioè 81 litri in più rispetto a prima. Debuttano, inoltre, le bocchette aria dedicate a chi siede dietro.
A spingere la Renault Captur pensano tre motori. I due benzina TCe sono il 1.0 da 100 cavalli (con cambio manuale a cinque marce) e il 1.3 da 130 (manuale a sei marce) e 155 cavalli, quest'ultimo offerto solo con il doppia frizione EDC a sette rapporti. Il terzo è il 1.5 turbodiesel, declinato nella versione da 115 cavalli, disponibile anche con il cambio EDC e in quella da 95 cavalli, con il manuale a sei marce. Nel corso del 2020 è attesa anche una variante ibrida plug-in, la E-Tech, con due motori elettrici e il 1.6 benzina aspirato, per una potenza totale di sistema intorno ai 150-160 cavalli. Le batterie da 9,8 kWh consentiranno un'autonomia di circa 45 km nel ciclo Wltp e una punta massima di 135 km/h ad emissioni zero. Infine, il capitolo sicurezza. La Captur conquista il regolatore di velocità attivo e il mantenimento della traiettoria, ma anche l'avviso angoli bui e il monitoraggio del