
"Think new". Uno slogan all'insegna del rinnovamento, soprattutto se descrive la concept che dovrà raccogliere l'eredità di due pietre miliari dell'industria automotive come la Maggiolino e la Golf prima serie. A Wolfsburg, nel cuore della fabbrica che produce la stessa Golf, la Golf Sportsvan, la Tiguan e la Touran (per un totale 3.800 mila auto al giorno, di cui 170 sono e-Golf o Golf GTE, costruite sulla stessa linea delle versioni endotermiche), la Volkswagen traccia la rotta che la porterà, almeno negli auspici, a produrre un milione di auto a batteria entro dieci anni. La "carica" sarà guidata dal primo modello basato sulla nuova piattaforma MEB (Modular Electric Toolkit), in vendita nel 2020 e anticipato al Salone di Parigi da una vettura particolarmente ambiziosa.
Primi indizi per la concept. Secondo veicolo della Volkswagen ad adottare la MEB (al debutto sul microbus Budd-e, presentato al Ces 2016), la nuova concept è stata anticipata stamane da Jürgen Stackmann, membro del board e responsabile vendite e marketing del brand. L'immagine - peraltro assente nella documentazione ufficiale - mostra una berlina compatta coperta da un telo, attesa ma significativa per l'accostamento a due modelli storici: "Parigi aprirà un nuovo capitolo della Volkswagen - ha spiegato il manager - Il nostro futuro è elettrico, autonomo e connesso. Vogliamo diventare dei leader nella mobilità a batteria e da Parigi in poi non faremo mosse timide".
L'auto digitale. Secondo il ceo Matthias Müller, entro il 2025 Wolfsburg offrirà trenta modelli elettrici, vendendo tra i due e i tre milioni di unità all'anno: un milione di queste, spiegano i top manager, dovranno essere Volkswagen, "l'ariete" della scintilla tedesca. La nuova generazione del Gruppo (compresa la nuova Suv dell'Audi) sarà basata sulla MEB, la piattaforma modulare studiata appositamente per le elettriche da "almeno 400 km di autonomia", con l'ambizione di approdare velocemente ai 600: la prima Volkswagen con architettura ad hoc sarà lanciata sul mercato a partire dal 2020. "Con la MEB, le nostre auto diventeranno dei dispositivi digitali su quattro ruote", ha anticipato il responsabile della gamma elettrica Christian Senger. Il futuro di Wolfsburg parla di modelli parzialmente o completamente autonomi (di livello 3, 4 e 5, il massimo), di "servizi di mobilità" connessi e di ecosistemi digitali in cui le vetture potranno scambiare dati o aggiornarsi autonomamente tramite update over-the-air.
La e-Golf da 300 km. Oggi la Volkswagen offre quattro modelli a batteria (la e-up! e la e-Golf, elettriche al 100%, più le ibride plug-in Passat GTE e Golf GTE), costruite negli stabilimenti di Bratislava, Emden e Wolfsburg. "Quest'anno supereremo le 100 mila unità", ha spiegato Thomas Ulbrich, numero uno della produzione e della logistica del brand. In attesa della MEB, il prossimo passo elettrico sarà la nuova batteria della e-Golf, con una capacità di 35,8 kWh (contro i 24,2 dell'attuale dotazione) e 300 km di autonomia. L'accumulatore, presente a Parigi, salirà a bordo del restyling dell'elettrica, disponibile a partire dall'anno prossimo. Per le fuel cell, invece, è ancora presto: "Concept a parte, oggi non ci sono progetti definiti", ha chiarito Ulbrich, specificando che sei anni fa le elettriche "si trovavano nella stessa, identica situazione". Tradotto: mai dire mai.
Da Wolfsburg, Davide Comunello