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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
MessaggioInviato: lun dic 04, 2023 2:56 pm 
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The Tramp ha scritto:
Basta che non facciano un terzo referendum, che avremo un terzo disastro nucleare.

Non c'è due senza tre.


Conoscendo i fenomeni delle altre due volte ( gli stessi che adesso urlano al cambiamento climatico), temo che stiano aspettando il terzo disastro nucleare per indire il terzo referendum


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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
MessaggioInviato: mer dic 06, 2023 10:52 am 
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"Mi è stato chiesto perché Quattroruote insiste sui problemi legati alla ricarica. Il nostro pensiero è semplice. Ammesso e non concesso che tra un po’ saremo tutti costretti a guidare una Bev (non affronto qui il senso o la legittimità della transizione), la democratizzazione della nuova tecnologia non può che passare – oltre che dalla discesa dei prezzi – dalla possibilità di rifornirsi senza problemi.

Oggi l’inconsistenza del servizio è palese. Colonnine messe dove non servono (i fondi pubblici vanno pur spesi), non collegate per mesi, che erogano a velocità inferiori a quelle nominali, stalli occupati abusivamente (anche da elettriche), enormi problemi di connettività, di Crm, Bev dello sharing che nelle grandi città monopolizzano gli spazi, plug-in che si piazzano lì per non pagare le strisce blu, abbonamenti alle stelle (io carico l’80% delle volte in ufficio e ho un abbonamento corporate Enel X: quel che rimane, a consumo, perché ormai su pochi kWh non c’è vantaggio). Non se ne parla perché il business ha magnitudo relativa, perché chi ha un’elettrica carica di rado in giro e perché per il comune sentire queste difficoltà sono il giusto contrappasso per una scelta considerata stupida. Ma non è chi non veda come sia una situazione inaccettabile, se l’intenzione è di costruire una nuova normalità. Peraltro, è il classico caso di cane che si morde la coda: fino a quando ci saranno così poche elettriche in giro, non ci sarà interesse a mettere in piedi un ecosistema adeguato (non nei numeri, che è la foglia di fico più usata, ma nel funzionamento); finché il servizio sarà così frammentario, la gente dalle Bev si terrà lontana.

Tranne che da quelle in grado di risolvere alla radice il problema. Nei primi 11 mesi dell’anno, in Italia le tre Tesla fanno il 26% del segmento Bev. Il dato - già di per sé significativo - assume una valenza diversa quando si considera che il resto del prodotto elettrico marcia ad autoimmatricolazioni (su 8.481 Bev targate senza avere ancora un cliente finale, 7.213 sono ancora in stock, secondo Dataforce). Gli Oem sottovalutano come il dominio di Musk sia in gran parte dovuto all’aver integrato nell’esperienza d’uso una rete proprietaria che funziona alla perfezione. Conoscendo i car maker da 35 anni, riconosco il retaggio di una cultura ingegneristica volta a vivere la ricarica come un’istanza corollaria al prodotto. Tale sensazione di estraneità si riflette nel disinteresse a educare il consumatore sull’aspetto dirimente della transizione: i tentativi di evangelizzazione sono scolastici, svogliati, centrati su dati (l’autonomia) che dicono poco o nulla.

Invece di distribuire messaggi falsamente rassicuranti il cui unico risultato è di alimentare false aspettative, è arrivato il tempo di costruire – se non le colonnine – almeno la consapevolezza dei potenziali clienti verso l’aspetto davvero dirimente della transizione."
Gianluca Pellegrini.

Ho le lacrime dalla commozione.


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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
MessaggioInviato: mer dic 06, 2023 11:26 am 
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mjazz ha scritto:
"Mi è stato chiesto perché Quattroruote insiste sui problemi legati alla ricarica. Il nostro pensiero è semplice. Ammesso e non concesso che tra un po’ saremo tutti costretti a guidare una Bev (non affronto qui il senso o la legittimità della transizione), la democratizzazione della nuova tecnologia non può che passare – oltre che dalla discesa dei prezzi – dalla possibilità di rifornirsi senza problemi.

Oggi l’inconsistenza del servizio è palese. Colonnine messe dove non servono (i fondi pubblici vanno pur spesi), non collegate per mesi, che erogano a velocità inferiori a quelle nominali, stalli occupati abusivamente (anche da elettriche), enormi problemi di connettività, di Crm, Bev dello sharing che nelle grandi città monopolizzano gli spazi, plug-in che si piazzano lì per non pagare le strisce blu, abbonamenti alle stelle (io carico l’80% delle volte in ufficio e ho un abbonamento corporate Enel X: quel che rimane, a consumo, perché ormai su pochi kWh non c’è vantaggio). Non se ne parla perché il business ha magnitudo relativa, perché chi ha un’elettrica carica di rado in giro e perché per il comune sentire queste difficoltà sono il giusto contrappasso per una scelta considerata stupida. Ma non è chi non veda come sia una situazione inaccettabile, se l’intenzione è di costruire una nuova normalità. Peraltro, è il classico caso di cane che si morde la coda: fino a quando ci saranno così poche elettriche in giro, non ci sarà interesse a mettere in piedi un ecosistema adeguato (non nei numeri, che è la foglia di fico più usata, ma nel funzionamento); finché il servizio sarà così frammentario, la gente dalle Bev si terrà lontana.

Tranne che da quelle in grado di risolvere alla radice il problema. Nei primi 11 mesi dell’anno, in Italia le tre Tesla fanno il 26% del segmento Bev. Il dato - già di per sé significativo - assume una valenza diversa quando si considera che il resto del prodotto elettrico marcia ad autoimmatricolazioni (su 8.481 Bev targate senza avere ancora un cliente finale, 7.213 sono ancora in stock, secondo Dataforce). Gli Oem sottovalutano come il dominio di Musk sia in gran parte dovuto all’aver integrato nell’esperienza d’uso una rete proprietaria che funziona alla perfezione. Conoscendo i car maker da 35 anni, riconosco il retaggio di una cultura ingegneristica volta a vivere la ricarica come un’istanza corollaria al prodotto. Tale sensazione di estraneità si riflette nel disinteresse a educare il consumatore sull’aspetto dirimente della transizione: i tentativi di evangelizzazione sono scolastici, svogliati, centrati su dati (l’autonomia) che dicono poco o nulla.

Invece di distribuire messaggi falsamente rassicuranti il cui unico risultato è di alimentare false aspettative, è arrivato il tempo di costruire – se non le colonnine – almeno la consapevolezza dei potenziali clienti verso l’aspetto davvero dirimente della transizione."
Gianluca Pellegrini.

Ho le lacrime dalla commozione.

menomale che c'è qualcuno realista...
é la stessa situazione dei cellulari negli anni 80, inizio anni 90.
La Rete...

Tra la prima telefonata cellulare (inizio anni 70 con un Motorola) e i primi cellulari commerciali passarono 10 anni.
Che è stato il tempo per costruire una rete cellulare minimamente consistente ed usabile.

Qui pensano di metterci meno?

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Alla guida di una KIA SPORTAGE 1.6 Turbo Benza Ibrida
Guidavo una Stelvio senza Apple CarPlay
Guidavo una sorprendente svedese - V90 D4
Guidavo una bella A6 SW TDI Grigio Floret. Veloce Comoda Bella Anonima
Guidavo una anonima e puzzolente 320d Touring MSport...
Guidavo una splendida Range Rover Evoque... Si, si girano tutti al semaforo...
Guidavo una fantastica A5 Sportback S-Line, 2.0 TDI 170cv...


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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
MessaggioInviato: mer dic 06, 2023 12:12 pm 
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Iscritto il: lun mar 13, 2006 5:26 pm
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La rete di ricarica non può prescindere dall'approvvigionamento dell'energia necessaria.
A me non pare secondario. Il problema non attiene tanto le colonnine quanto l'infrastruttura di trasformazione e trasporto dell'energia senza dimenticare la produzione.

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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
MessaggioInviato: mer dic 06, 2023 12:23 pm 
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Raga, le persone ignorano persino il fatto che l'energia elettrica sia "istantanea", pertanto devi usarla subito e non è conservabile (eccetto batterie o idroelettrico usato come batteria pompando a monte acqua quando si è in sovraproduzione di energia per riscaricarla ad esempio di notte, per far due esempi).
Le persone credono che uno possa disporre di energia elettrica esattamente come predispone di un qualsiasi combustibile liquido.
Quindi, se lagggente nemmeno sa come funziona, come pensare di erudirli?

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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
MessaggioInviato: mer dic 06, 2023 12:27 pm 
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Iscritto il: ven lug 13, 2007 3:17 pm
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UGII ha scritto:
menomale che c'è qualcuno realista...
é la stessa situazione dei cellulari negli anni 80, inizio anni 90.
La Rete...

Tra la prima telefonata cellulare (inizio anni 70 con un Motorola) e i primi cellulari commerciali passarono 10 anni.
Che è stato il tempo per costruire una rete cellulare minimamente consistente ed usabile.

Qui pensano di metterci meno?
10 anni per le prime telefonate commerciali, 20 per vedere una significativa espansione nell'utenza business (inizio-metà anni '90, almeno in Italia), 30 per vedere un'ampia diffusione presso la generalità della popolazione (a cavallo del nuovo secolo), 40-50 anni per vedere il declino della rete fissa privata a favore di quella mobile.


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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
MessaggioInviato: mer dic 06, 2023 12:45 pm 
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mauro65 ha scritto:
40-50 anni per vedere il declino della rete fissa privata a favore di quella mobile.

Io sono uno di quei dinosauri che vede di cattivo occhio un numero con prefisso mobile in caso di aziende.

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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
MessaggioInviato: mer dic 06, 2023 1:20 pm 
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Per me comunicazione, acqua e energia dovrebbero essere in mano alla parte pubblica a sicura protezione degli interessi nazionali e privati dei cittadini.
La digitalizzazione in mano ai privati è un strumento potentissimo in mano a pochi e che espone persino la parte pubblica alla mercé di chi volesse approfittare.

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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
MessaggioInviato: mer dic 06, 2023 1:48 pm 
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Iscritto il: lun lug 24, 2006 7:51 pm
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UGII ha scritto:
mjazz ha scritto:
"Mi è stato chiesto perché Quattroruote insiste sui problemi legati alla ricarica. Il nostro pensiero è semplice. Ammesso e non concesso che tra un po’ saremo tutti costretti a guidare una Bev (non affronto qui il senso o la legittimità della transizione), la democratizzazione della nuova tecnologia non può che passare – oltre che dalla discesa dei prezzi – dalla possibilità di rifornirsi senza problemi.

Oggi l’inconsistenza del servizio è palese. Colonnine messe dove non servono (i fondi pubblici vanno pur spesi), non collegate per mesi, che erogano a velocità inferiori a quelle nominali, stalli occupati abusivamente (anche da elettriche), enormi problemi di connettività, di Crm, Bev dello sharing che nelle grandi città monopolizzano gli spazi, plug-in che si piazzano lì per non pagare le strisce blu, abbonamenti alle stelle (io carico l’80% delle volte in ufficio e ho un abbonamento corporate Enel X: quel che rimane, a consumo, perché ormai su pochi kWh non c’è vantaggio). Non se ne parla perché il business ha magnitudo relativa, perché chi ha un’elettrica carica di rado in giro e perché per il comune sentire queste difficoltà sono il giusto contrappasso per una scelta considerata stupida. Ma non è chi non veda come sia una situazione inaccettabile, se l’intenzione è di costruire una nuova normalità. Peraltro, è il classico caso di cane che si morde la coda: fino a quando ci saranno così poche elettriche in giro, non ci sarà interesse a mettere in piedi un ecosistema adeguato (non nei numeri, che è la foglia di fico più usata, ma nel funzionamento); finché il servizio sarà così frammentario, la gente dalle Bev si terrà lontana.

Tranne che da quelle in grado di risolvere alla radice il problema. Nei primi 11 mesi dell’anno, in Italia le tre Tesla fanno il 26% del segmento Bev. Il dato - già di per sé significativo - assume una valenza diversa quando si considera che il resto del prodotto elettrico marcia ad autoimmatricolazioni (su 8.481 Bev targate senza avere ancora un cliente finale, 7.213 sono ancora in stock, secondo Dataforce). Gli Oem sottovalutano come il dominio di Musk sia in gran parte dovuto all’aver integrato nell’esperienza d’uso una rete proprietaria che funziona alla perfezione. Conoscendo i car maker da 35 anni, riconosco il retaggio di una cultura ingegneristica volta a vivere la ricarica come un’istanza corollaria al prodotto. Tale sensazione di estraneità si riflette nel disinteresse a educare il consumatore sull’aspetto dirimente della transizione: i tentativi di evangelizzazione sono scolastici, svogliati, centrati su dati (l’autonomia) che dicono poco o nulla.

Invece di distribuire messaggi falsamente rassicuranti il cui unico risultato è di alimentare false aspettative, è arrivato il tempo di costruire – se non le colonnine – almeno la consapevolezza dei potenziali clienti verso l’aspetto davvero dirimente della transizione."
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Tra la prima telefonata cellulare (inizio anni 70 con un Motorola) e i primi cellulari commerciali passarono 10 anni.
Che è stato il tempo per costruire una rete cellulare minimamente consistente ed usabile.

Qui pensano di metterci meno?

Diciamo che stiamo parlando di epoche tecnologiche ben differenti. Le evoluzioni epocali nella tecnologia era ben più limitate di quelle di quest'ultimo lustro.

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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
MessaggioInviato: mer dic 06, 2023 1:55 pm 
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Iscritto il: dom mar 12, 2006 7:02 pm
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UGII ha scritto:
menomale che c'è qualcuno realista...
é la stessa situazione dei cellulari negli anni 80, inizio anni 90.
La Rete...

Tra la prima telefonata cellulare (inizio anni 70 con un Motorola) e i primi cellulari commerciali passarono 10 anni.
Che è stato il tempo per costruire una rete cellulare minimamente consistente ed usabile.

Qui pensano di metterci meno?


Ragazzi, ma che state dicendo?
L'etacs è arrivato in Italia nel 1990, e da li si sono diffusi i cellulari come li intendiamo noi. Nel 1994 sono stati introdotti i prefissi, a fine anni '90 lo standard era già il gsm (testato, in Italia, poco prima della metà degli anni '90), a metà anni 2000 si introduceva il 3g, nel 2011 si facevano le aste per il 4 g.

tra l'altro, edito, non è che lo startak avesse un prezzo popolare, anzi; ci voleva un milioncino per averlo


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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
MessaggioInviato: mer dic 06, 2023 2:02 pm 
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Iscritto il: mar giu 06, 2006 4:00 pm
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cometa rossa ha scritto:
UGII ha scritto:
menomale che c'è qualcuno realista...
é la stessa situazione dei cellulari negli anni 80, inizio anni 90.
La Rete...

Tra la prima telefonata cellulare (inizio anni 70 con un Motorola) e i primi cellulari commerciali passarono 10 anni.
Che è stato il tempo per costruire una rete cellulare minimamente consistente ed usabile.

Qui pensano di metterci meno?


Ragazzi, ma che state dicendo?
L'etacs è arrivato in Italia nel 1990, e da li si sono diffusi i cellulari come li intendiamo noi. Nel 1994 sono stati introdotti i prefissi, a fine anni '90 lo standard era già il gsm (testato, in Italia, poco prima della metà degli anni '90), a metà anni 2000 si introduceva il 3g, nel 2011 si facevano le aste per il 4 g.

tra l'altro, edito, non è che lo startak avesse un prezzo popolare, anzi; ci voleva un milioncino per averlo


Fermati..... lo STARTAC, prima versione con lo slot per la scheda grande, batteria aggiuntiva e lettera di congratulazioni firmata dal CEO della Motorola in persona con il sangue costava 2,400.000 Lire.

Ed io lo so perchè...... :briaco

_________________
Sai che cosa diceva quel tale? In Italia sotto i Borgia, per trent'anni, hanno avuto assassinii, guerre, terrore e massacri, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e che cos' hanno prodotto? Gli orologi a cucù.( O.Welles)


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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
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Dannatio ha scritto:

Fermati..... lo STARTAC, prima versione con lo slot per la scheda grande, batteria aggiuntiva e lettera di congratulazioni firmata dal CEO della Motorola in persona con il sangue costava 2,400.000 Lire.

Ed io lo so perchè...... :briaco


Ecco :D io ero rimasto a quello di mio padre, comprato nella seocnda metà degli anni '90 :sdentato
Costavano una fucilita e si compravano perchè la rete era già diffusa ed efficiente. Altro che 50 anni per implementarla


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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
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Dannatio ha scritto:
cometa rossa ha scritto:
UGII ha scritto:
menomale che c'è qualcuno realista...
é la stessa situazione dei cellulari negli anni 80, inizio anni 90.
La Rete...

Tra la prima telefonata cellulare (inizio anni 70 con un Motorola) e i primi cellulari commerciali passarono 10 anni.
Che è stato il tempo per costruire una rete cellulare minimamente consistente ed usabile.

Qui pensano di metterci meno?


Ragazzi, ma che state dicendo?
L'etacs è arrivato in Italia nel 1990, e da li si sono diffusi i cellulari come li intendiamo noi. Nel 1994 sono stati introdotti i prefissi, a fine anni '90 lo standard era già il gsm (testato, in Italia, poco prima della metà degli anni '90), a metà anni 2000 si introduceva il 3g, nel 2011 si facevano le aste per il 4 g.

tra l'altro, edito, non è che lo startak avesse un prezzo popolare, anzi; ci voleva un milioncino per averlo


Fermati..... lo STARTAC, prima versione con lo slot per la scheda grande, batteria aggiuntiva e lettera di congratulazioni firmata dal CEO della Motorola in persona con il sangue costava 2,400.000 Lire.

Ed io lo so perchè...... :briaco

Era lo startac gsm 70. Il 130 aveva la sim piccola. Il mio 8900 (dual band, obbligato perche avevo Wind) costava un milioncino

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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
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cometa rossa ha scritto:
UGII ha scritto:
menomale che c'è qualcuno realista...
é la stessa situazione dei cellulari negli anni 80, inizio anni 90.
La Rete...

Tra la prima telefonata cellulare (inizio anni 70 con un Motorola) e i primi cellulari commerciali passarono 10 anni.
Che è stato il tempo per costruire una rete cellulare minimamente consistente ed usabile.

Qui pensano di metterci meno?


Ragazzi, ma che state dicendo?
L'etacs è arrivato in Italia nel 1990, e da li si sono diffusi i cellulari come li intendiamo noi. Nel 1994 sono stati introdotti i prefissi, a fine anni '90 lo standard era già il gsm (testato, in Italia, poco prima della metà degli anni '90), a metà anni 2000 si introduceva il 3g, nel 2011 si facevano le aste per il 4 g.

tra l'altro, edito, non è che lo startak avesse un prezzo popolare, anzi; ci voleva un milioncino per averlo

Non hai capito o mi sono spiegato male.
la prima telefonata cellulare è stata fatta ad inizio anni 70.
da li in poi il silenzio.
Da circa metà anni 80 fino ad inizio anni 90 c'è stata la preistoria dei cellulari... quelli enormi, stile valigetta, con la cornetta. Con cui potevi telefonare, ma solo nel 5% del territorio italiano.
ERGO: ci sono voluti 12/13 anni per sviluppare la prima, primitiva, rete cellulare.
Ecco. con l'elettrico ora siamo a questo punto: rete di distribuzione primitiva, inaffidabile.

da inizio anni 90 sono arrivati i primi cellulari "portatili" veri, stile lo Startac e, insieme alla espansione della rete, è iniziata la vera diffusione.
Ecco... la rete di alimentazione elettrica va espansa e portata davvero ovunque. come nei cellulare nel periodo 1990/1995.

Io nel 1995 comprai il mio primo cellulare (Un Panasonic GSM perchè non credevo alla rete TAC analogica). 850K Lire.
Poi nel 1997, quando nacque mio figlio, diedi il Panasonic a mia moglie e mi comprai il Motorola 8700 (1.200.000 Lire... minchia... se ci penso...)

Il parallelo Cellulari / BEV penso sia abbastanza logico e veritiero.

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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
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Dannatio ha scritto:

Fermati..... lo STARTAC, prima versione con lo slot per la scheda grande, batteria aggiuntiva e lettera di congratulazioni firmata dal CEO della Motorola in persona con il sangue costava 2,400.000 Lire.

Ed io lo so perchè...... :briaco


Ecco :D io ero rimasto a quello di mio padre, comprato nella seocnda metà degli anni '90 :sdentato
Costavano una fucilita e si compravano perchè la rete era già diffusa ed efficiente. Altro che 50 anni per implementarla

Vorrei informarti che fra il 1973 (Prima chiamata cellulare) e il 1997 (Motorola 9700) sono passati 24 anni, non 50... :allegria e il 9700 era un cellulare già moderno. Nel 1990 Motorola presentava in Italia il Micro TAC (Rete TACS eh)... lo so bene perchè era il cellulare del mio CEO.

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Ultima modifica di UGII il mer dic 06, 2023 2:31 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
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Aahh i TACS intercettabili con un ricevitore a banda larga :amore2 :amore2 :amore2


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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
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Non hai capito o mi sono spiegato male.
la prima telefonata cellulare è stata fatta ad inizio anni 70.
da li in poi il silenzio.
Da circa metà anni 80 fino ad inizio anni 90 c'è stata la preistoria dei cellulari... quelli enormi, stile valigetta, con la cornetta. Con cui potevi telefonare, ma solo nel 5% del territorio italiano.
ERGO: ci sono voluti 12/13 anni per sviluppare la prima, primitiva, rete cellulare.
Ecco. con l'elettrico ora siamo a questo punto: rete di distribuzione primitiva, inaffidabile.


Si, ma per rendere meglio il paragone anche in ambito automobilistico, il telefono di Gordon Gekko nel primo Wall Street sta alla panda elettrica degli anni '90. Non si sviluppano infrastrutture per beni del genere, non ne vale assolutamente la pena.
I cellulari degli anni '90 sono le elettriche di adesso


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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
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Aahh i TACS intercettabili con un ricevitore a banda larga :amore2 :amore2 :amore2


Nella prima metà degli anni 2000 il soccorso alpino consigliava di andar ein montagna con i tacs, perchè prendevano ovunque, a differenza dei gsm


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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
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UGII ha scritto:
Vorrei informarti che fra il 1973 (Prima chiamata cellulare) e il 1997 (Motorola 9700) sono passati 24 anni, non 50... :allegria e il 9700 era un cellulare già moderno. Nel 1990 Motorola presentava in Italia il Micro TAC (Rete TACS eh)... lo so bene perchè era il cellulare del mio CEO.


Ci ho dato un po' di enfasi. Ma non mi puoi paragonare il primo volo dei fratelli Wright con la fase moderna del volo civile


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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
MessaggioInviato: mer dic 06, 2023 3:20 pm 
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Ho avuto un modello di quelli dimensione frigorifero ... non ricordo quale fosse, forse marcato SIP e con antenna telescopica.
Poi si passò al classico Ericson 237 mi pare.

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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
MessaggioInviato: mer dic 06, 2023 3:26 pm 
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cometa rossa ha scritto:
UGII ha scritto:
Non hai capito o mi sono spiegato male.
la prima telefonata cellulare è stata fatta ad inizio anni 70.
da li in poi il silenzio.
Da circa metà anni 80 fino ad inizio anni 90 c'è stata la preistoria dei cellulari... quelli enormi, stile valigetta, con la cornetta. Con cui potevi telefonare, ma solo nel 5% del territorio italiano.
ERGO: ci sono voluti 12/13 anni per sviluppare la prima, primitiva, rete cellulare.
Ecco. con l'elettrico ora siamo a questo punto: rete di distribuzione primitiva, inaffidabile.


Si, ma per rendere meglio il paragone anche in ambito automobilistico, il telefono di Gordon Gekko nel primo Wall Street sta alla panda elettrica degli anni '90. Non si sviluppano infrastrutture per beni del genere, non ne vale assolutamente la pena.
I cellulari degli anni '90 sono le elettriche di adesso

ma non guardare le auto e la loro tecnologia!
Stiamo parlando delle infrastrutture.

Cioè... in questo momento l'infrastruttura di ricarica è Insufficiente, Lenta, Inaffidabile... esattamente come la rete cellulare degli anni 80 - seconda metà - a prescindere dal fatto che gli apparecchi fossero o meno avanzati.
Le BEV mica sono tecnologicamente merda... anzi... è la rete che fa cagare: Insufficiente (come distribuzione sul territorio), Lenta (a ricaricare... perchè le colonnine ad alta potenza sono pochissime), Inaffidabile (nel mio paesino da 30.000 abitanti, le colonnine sono spesso fuori uso, oppure occupate)

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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
MessaggioInviato: mer dic 06, 2023 3:29 pm 
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Iscritto il: ven mag 26, 2006 12:04 pm
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cometa rossa ha scritto:
UGII ha scritto:
Vorrei informarti che fra il 1973 (Prima chiamata cellulare) e il 1997 (Motorola 9700) sono passati 24 anni, non 50... :allegria e il 9700 era un cellulare già moderno. Nel 1990 Motorola presentava in Italia il Micro TAC (Rete TACS eh)... lo so bene perchè era il cellulare del mio CEO.


Ci ho dato un po' di enfasi. Ma non mi puoi paragonare il primo volo dei fratelli Wright con la fase moderna del volo civile

Certo.
Primo volo fratelli Wright = Invenzione della tecnologia (Anni 50)
Primi voli sperimentali = Anni 70 - Motorola
Primi voli commerciali = Anni 80 con i primi cellulari

PS: Comunque si parlava di RETE DI DISTRIBUZIONE ELETTRICA paragonata a RETE CELLULARE non di TECNOLOGIA DEI CELLULARI paragonata alla TECNOLOGIA BEV
:D

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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
MessaggioInviato: mer dic 06, 2023 5:25 pm 
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UGII ha scritto:
ma non guardare le auto e la loro tecnologia!
Stiamo parlando delle infrastrutture.

Cioè... in questo momento l'infrastruttura di ricarica è Insufficiente, Lenta, Inaffidabile... esattamente come la rete cellulare degli anni 80 - seconda metà - a prescindere dal fatto che gli apparecchi fossero o meno avanzati.


Ma tu non ti ricordi come si andava in giro a cercare il campo, in tanti casi, perchè non c'era? Andavi in una taverna sotto casa, e non prendeva, giravi l'angolo e di colpo non prendeva, in macchina faceva fatica se l'auto era in movimento, certi paesi non avevano copertura, in certe case, per telefonare dovevi stare affacciato alla finestra perchè già all'interno della stanza il campo crollava. Che è quello che dici tu, eh, mica lo contesto; ma quello che dico io è che questo capitava negli anni '90, ad essere precisi pure nella seconda metà (io, che ero e sono povero, il primo cellulare l'ho comprato nel 1997, non nel 1992m, e queste cose le ho riscontrate quell'anno).
Se poi parliamo delle batterie dei telefoni, effetto memoria, 40 minuti di telefonata ed andava quasi a zero, pesavano come un mattone.
5 anni dopo, ovvero primi anni 2000, era tutto un altro mondo
Ce ne siamo dimeticati, ma la situazione era quella.


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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
MessaggioInviato: mer dic 06, 2023 11:09 pm 
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Nei primi anni 2000 la rete analogica era fantastica ma quella GSM aveva ancora tantissimi buchi. Io passai al gsm verso il ‘97 o ‘98 e me ne pentii, da allora ho sempre cercato di rallentare al massimo gli upgrade tecnologici.


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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
MessaggioInviato: gio dic 07, 2023 7:59 am 
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mauro65 ha scritto:
Nei primi anni 2000 la rete analogica era fantastica ma quella GSM aveva ancora tantissimi buchi. Io passai al gsm verso il ‘97 o ‘98 e me ne pentii, da allora ho sempre cercato di rallentare al massimo gli upgrade tecnologici.


Io nel 2000; non ricordo bene gli inizi, ma, come ho scritto poco sopra, ricordo gli appelli del soccorso alpino ad andare in montagna col tacs e non col gsm, perchè quest'ultimo aveva un sacco di buchi nella disponibilità della copertura di campo


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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
MessaggioInviato: gio dic 07, 2023 9:23 am 
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Tornando in tema elettrificazione, ho appena richiesto il passaggio a 5kw. Dovrebbe essere forfettario a 53 euro fino al 31.12.23. Tra ieri e oggi la corrente è stata fatta saltare 3 volte dalla consorte. In piu ho scoperto che le batterie del FV si "salvaguardano" ricaricandosi sino alla soglia del 5% assorbendo 2kw di corrente dalla rete fino al raggiungimento appunto della soglia indicata. Questo fa si che con contatore a 3kw non si possa accendere nemmeno un clima per una ventina di minuti circa.

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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
MessaggioInviato: gio dic 07, 2023 9:31 am 
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Ecco, visto che ci siamo; se Dio vuole, settimana prossima dovrebbero montarmi i pannelli com batteria di accumulo; con l'occasione, per tenere calma la dolce metà, metterò i fuochi ad induzione e pensavo di passare a 4,5 kw, o 5, devo vbedere i tagli. Mi è stato detto che non serve, perchè il sistema pesca, in automatico, sia dalla rete che dalla batteria, a seconda delle esigenze del momento. Quindi non va a pescare tutto dalla rete, superando la soglia dei 3kw che ho. Prnede dala batteria, compena quello che manca con la rete. E' vera questa cosa? (fermo restando che cambia una sega, se la batteria è scarica, tipo in inverno, e uso i fuochi a dinduzione e quant'altro è nomrale che vada a sforare i 3kw, quindi penso di fare l'upgrade ugualmente)


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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
MessaggioInviato: gio dic 07, 2023 9:46 am 
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cometa rossa ha scritto:
mauro65 ha scritto:
Nei primi anni 2000 la rete analogica era fantastica ma quella GSM aveva ancora tantissimi buchi. Io passai al gsm verso il ‘97 o ‘98 e me ne pentii, da allora ho sempre cercato di rallentare al massimo gli upgrade tecnologici.


Io nel 2000; non ricordo bene gli inizi, ma, come ho scritto poco sopra, ricordo gli appelli del soccorso alpino ad andare in montagna col tacs e non col gsm, perchè quest'ultimo aveva un sacco di buchi nella disponibilità della copertura di campo

La rete TACS è stata chiusa nel 2005, mi pare, con le frequenze convertite in GSM.


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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
MessaggioInviato: gio dic 07, 2023 9:46 am 
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cometa rossa ha scritto:
Ecco, visto che ci siamo; se Dio vuole, settimana prossima dovrebbero montarmi i pannelli com batteria di accumulo; con l'occasione, per tenere calma la dolce metà, metterò i fuochi ad induzione e pensavo di passare a 4,5 kw, o 5, devo vbedere i tagli. Mi è stato detto che non serve, perchè il sistema pesca, in automatico, sia dalla rete che dalla batteria, a seconda delle esigenze del momento. Quindi non va a pescare tutto dalla rete, superando la soglia dei 3kw che ho. Prnede dala batteria, compena quello che manca con la rete. E' vera questa cosa? (fermo restando che cambia una sega, se la batteria è scarica, tipo in inverno, e uso i fuochi a dinduzione e quant'altro è nomrale che vada a sforare i 3kw, quindi penso di fare l'upgrade ugualmente)

Si, è vero. D'estate infatti ho fatto picchi di 6 o 7 kw anche per 10/15 minuti senza che sia saltato nulla. Ora, che le batterie sono sempre quasi a zero, ovviamente prende quasi tutto dalla rete, quindi salta.

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 Oggetto del messaggio: Re: Elettrificazione
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cometa rossa ha scritto:
Ecco, visto che ci siamo; se Dio vuole, settimana prossima dovrebbero montarmi i pannelli com batteria di accumulo; con l'occasione, per tenere calma la dolce metà, metterò i fuochi ad induzione e pensavo di passare a 4,5 kw, o 5, devo vbedere i tagli. Mi è stato detto che non serve, perchè il sistema pesca, in automatico, sia dalla rete che dalla batteria, a seconda delle esigenze del momento. Quindi non va a pescare tutto dalla rete, superando la soglia dei 3kw che ho. Prnede dala batteria, compena quello che manca con la rete. E' vera questa cosa? (fermo restando che cambia una sega, se la batteria è scarica, tipo in inverno, e uso i fuochi a dinduzione e quant'altro è nomrale che vada a sforare i 3kw, quindi penso di fare l'upgrade ugualmente)

Io sto ancora in ballo per FV e PdC.
Tutti gli installatori che ho contattato mi stanno sconsigliando l'accumulo a batteria, "a meno che non ti venga pagato/regalato non riprenderai mai i soldi spesi con gli attuali costi dell'impianto".


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