Un articolo IMHO PESSIMO su Opel..
L'ironia sul maglionato secondo me se la potevano risparmiare...
(ma gli stabilimenti al 75% della capacità non sarebbe il sogno erotico di Maglionne?? Dove sbagliano??)
http://www.repubblica.it/economia/finan ... -30049285/
La Opel sull'orlo del baratro
La casa di auto tedesca, che anni fa disse di no alla Fiat per rimanere con la General Motors, ora rischia la chiusura. Gli affari vanno male e i vertici potrebbero essere sostituiti
dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI
Lo leggo dopo
BERLINO - Dire no all’offerta d’acquisto di Fiat anni fa non è bastato. Anzi, adesso va peggio di allora. Parliamo ovviamente di Opel, l’antico, glorioso marchio tedesco, controllata da General Motors. Vendite in crollo, perdite astronomiche, mancanza di fondi per sviluppare auto elettriche o ibride o comunque nuovi modelli che possano affrontare la concorrenza tedesca o francese, italiana, giapponese, coreana. La casa madre GM, che grazie agli aiuti dell’amministrazione Obama si è salvata dal baratro e con utili di 8,3 miliardi di dollari vanta il miglior bilancio della sua storia, ha perso la pazienza. Non ne vuole sapere di chiedere che i contribuenti americani adesso salvino la controllata tedesca, esige da questa un risanamento draconiano. Il numero uno di GM, Dan Akerson, è stato chiarissimo, e l'amministratore delegato di Opel, Karl-Friedrich Stracke, affronta un futuro pericolosissimo.
Opel può finire a sbattere contro il muro, titolano molti media online tedeschi. Per Spiegel online, il più seguito, Opel è già un’azienda-zombie, un morto che cammina. Stracke ha detto chiaro e tondo “dobbiamo tornare a fare profitti, e questo processo durerà tempo”. Negli ambienti economici, come tra gli operai e ai vertici del sindacato metalmeccanico IgMetall (che a suo tempo fu nel partito del no alla scalata Fiat e alle offerte di Marchionne) la preoccupazione è fortissima. La situazione di Opel appare più disperata che mai. Sullo sfondo di un mercato dell’auto che in Europa ha visto le vendite calare del 7 per cento a gennaio rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, il calo di vendite di Opel è stato del 23 per cento, quasi un quarto del totale della produzione. Gli impianti in Germania, Spagna, Regno Unito, Polonia, Austria, Ungheria lavorano appena al 75 per cento della capacità.
E quel che è peggio, spiega a Spiegel online il professor Ferdinand Dudenhoeffer, maggior esperto tedesco dell’auto, il 42 per cento delle Opel prodotte vengono vendute ai concessionari i quali poi le rivendono come auto usate pur di piazzarle sul mercato. Le perdite operative di Opel ammontano a 575 milioni di euro, la quota di mercato è scesa dal 9 all’8,6 per cento. I modelli non convincono. Nemmeno l’ipertecnologica Insignia, battuta dalle nuove Volkswagen o dalle Skoda. Mancano i fondi per ricerca e sviluppo di nuove tecnologie, nei piani del futuro ci sono appena due modelli, un piccolo Suv basato sulla Corsa e un’auto della classe della Fiat 500 o della Vw Up!. Troppo poco per evitare il rischio chiusura, ma persino la chiusura è troppo pericolosa per GM che in tal modo perderebbe la testa di ponte sul mercato europeo e dell’est. Chi sa se a Ruesselsheim, casa madre di Opel, qualcuno rimpiange di aver detto di no tempo fa a quel visitatore italocanadese dal maglione blu.
(17 febbraio 2012)