Mi domando se sacrificando qualche marchio e dirottando le risorse su un altro, per Stellantis, non porti a risultati migliori.
Ad esempio, Opel ha ricevuto nuovi modelli, idem DS, ma non vende granché. Fiat, invece, con una gamma vecchia, fa ancora dei risultati discreti (se paragonati alle cugine summenzionate).
A questo punto non sarebbe meglio cancellare un paio di marchi e dirottare gli investimenti su quelli rimasti?
Peugeot fa un po' da simil premium e non vende male.
Citroen e Fiat, secondo me, anche se sovrapponibili, possono coesistere (soprattutto in un mercato dove il low cost o il prodotto economico è molto ricercato, Dacia docet). Sono poi molto forti nei rispettivi mercati domestici, che fanno bei numeri.
Opel non ha più ragione di esistere: vende 60mila auto in più di Fiat, con una gamma nuova di pacca.
Tra DS e Alfa, la prima è stata creata recentemente e non ha molto appeal se non in patria. Alfa, con due modelli in croce (di cui uno solo nuovo, nato su piattaforma vecchia), vende praticamente uguale.
Jeep fa brand a sé, idem quelli posizionati più in alto.
Così invece ci ritroviamo un ventaglio di scelta pressoché identico spalmato inutilmente su più marchi: se voglio una B o C di casa Stellantis, so già che o me la piglio elettrica, oppure, gira che ti rigira, mi ritrovo sempre il solito 1.2.
Poi oh, lo stratega è lui, ci mancherebbe

P.s. leggevo che, ad ottobre, la 5ooE è stata l'auto più venduta in Germania. Salvo che non siano arrivate tutte le bisarche insieme, non è un brutto risultato.
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