INTEGRALISMO TECNICO
Molti la considerano ancora oggi la migliore trazione anteriore sportiva di tutti i tempi: in queste pagine la nascita, la filosofia, le prestazioni e tutti i segreti della Integra Type-R.Esiste una ben radicata corrente di pensiero che considera la trazione posteriore assolutamente necessaria, in una vettura, per poter parlare di autentica sportività, e in effetti a livello teorico questa rimane ancora oggi una verità incontestabile: soprattutto al di sopra di determinati livelli di potenza, la maggiore motricità in curva della “rear wheel drive” è un fenomeno fisico oggettivo, nonché un dato di fatto. Tuttavia, nel corso degli anni '90 questo dogma subì una forte scossa in corrispondenza della comparsa sui mercati internazionali delle sportive Honda della stirpe Type-R, e ancora oggi, in tutte le discussioni che vedono opporsi i fan della trazione posteriore ai sostenitori del “tutto avanti”, il nome di queste auto è destinato inevitabilmente a fare capolino. La ragione di tanta notorietà è semplice: nei segmenti di mercato più popolari, quelli appunto dominati da decenni dalle trazioni anteriori, è estremamente difficile, per non dire impossibile, ritrovare prodotti con la stessa raffinatezza tecnica globale e la stessa estrema indole corsaiola delle due Type-R della prima ora, le Civic ed Integra di metà anni '90. Infatti non come semplici sportive stradali erano state concepite, bensì come vere e proprie auto da pista adattate sì all'uso quotidiano, ma limitando i compromessi con il comfort al minimo indispensabile. La protagonista del nostro viaggio, nonché la sola tra le due che giunse nella “nostra” parte di mondo, è anche la capostipite della famiglia, nata in Giappone nell'ottobre del 1995: la Integra DC2.