In una discussione precendete
http://www.live2drive.net/forum/viewtopic.php?t=2081 è entrato in ballo lo strato limite, vediamo di spiegare brevemente e semplicemente cos'è lo strato limite.
Prendiamo il caso mostrato nella prima immagine: una bella lastra piana di spessore trascurabile, ferma immobile, investita da una corrente d'aria a velocità uniforme a velocità U.
Ingrandiamo il particolare, andiamo nella seconda immagine. Quale sarà la velocità dell'aria intorno alla lastra piana? Le particelle a contatto col corpo avranno la stessa identica velocità del corpo, visto che sono "attaccate" ad esso: la lastra è ferma, ferme saranno anche le particelle. A distanza molto grande dalla piatra sarà ragionevole supporre che il flusso si muove sempre a velocità U, come se nulla esistesse. Ricordo che la lastra ha spessore supporto nullo, quindi non ci sono deviazioni del flusso.
Immaginiamo che la distanza sopra citata sia l'altezza del cubetto. Come sarà la velocità dell'aria in questo spazio? Lo conosciamo sia nella zona di contatto con la parete, sia sulla sommità, U appunto.
E tra questi due valori? Ecco, appunto, la terza immagine (non è più una lastra ma il concetto è identico): l'aria avrà quella velocità: più è lunga la freccetta, maggiore sarà la velocità. A distanza Delta(x) l'aria avrà la stessa velocità del flusso indisturbato, al di sotto comincerà a scendere sino a fermarsi.
Ecco, questo è lo strato limite: la pellicola di cui parlava Tyreal aderente al corpo.
Nello strato limite si ha questa variazione di velocità del fluido (in questo caso aria), il suo "adattamento" tra due corpi in movimento reciproco.
Da questo discendono un po' di cose: si può parlare di strato limite laminare o turbolento (come ha giustamente fatto Tyreal), di DISTACCO dello strato limite e, infine, di corpo aerodinamico o corpo tozzo. Non metto imamgini ora altrimenti impastrocchio tutto.