La sterzatura integrale prevede che entrambi gli assi di un autoveicolo siano sterzanti; con questo sistema si possono migliorare la caratteristiche di manovrabilità e di stabilità del mezzo.
In particolare è possibile distinguere due condizioni di funzionamento: condizioni statiche, cioè cinematiche; condizioni dinamiche.
In condizioni statiche, le ruote del retrotreno devono sterzare in direzione opposta rispetto a quelle anteriori, cioè in controfase.
In questo modo il veicolo risulta facilmente manovrabile e, a parità di angolo di sterzo imposto, il raggio di sterzatura risulta inferiore.
In particolare, se l’angolo di sterzo del retrotreno è uguale a quello dell’avantreno, si potrebbe dimostrare che si ha il minimo raggio di sterzata, pari alla metà rispetto ad un veicolo con retrotreno non sterzante. Questa condizione non viene però utilizzata perché rende la guida del veicolo sgradevole, generalmente, infatti, per le ruote posteriori si adottano angoli di sterzo non superiori a 6°.
In condizioni dinamiche, invece, la possibilità di sterzare le ruote posteriori può essere sfruttata per ottenere una risposta più pronta all’azione dello sterzo: infatti, con un sistema tradizionale, quando inizia la sterzata nascono subito le forze sull’assale anteriore mentre su quello posteriore nascono solo quando il veicolo assume una velocità di imbardata (ovvero l'auto comincia effettivametne a sterzare).
Facendo nascere immediatamente le forze anche sul retrotreno è possibile far inserire più prontamente il veicolo in curva migliorando anche la stabilità. Per ottenere questo effetto, i due assali devono esercitare forze laterali concordi, si deve, quindi, avere una sterzatura in fase (Anche in questo caso, per evitare di rendere la guida innaturale, l’angolo di sterzo delle ruote posteriori deve essere ridotto, (in genere non superiore ad 1°); si cerca comunque di avere una forza laterale maggiore all’avantreno in fase di inserimento in curva, per imprimere al veicolo una velocità di imbardata.
Risulta evidente che alle basse velocità, e quindi in fase di manovra o di parcheggio quando può essere necessario realizzare ampie sterzate, è conveniente effettuare una sterzatura discorde per ridurre l’angolo di sterzata. Invece alle alte velocità, quando si effettuano solo piccole sterzate, una sterzatura in controfase sarebbe pericolosa per la stabilità del mezzo, mentre risulta idonea una sterzatura concorde che, come detto, rende più pronta la risposta del veicolo, ad esempio per un sorpasso o un cambio di corsia, e riduce il rischio di imbardata. Chiaramente, nell’intervallo tra queste due situazioni limite, il sistema deve essere in grado di realizzare valori variabili con continuità in modo da rispondere in maniera adeguata anche alle condizioni di funzionamento intermedie.
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