daimlerchrysler ha scritto:
Intanto i gran capi di Vw, Daimler e BMW martedì verranno ricevuti alla Casa Bianca, invece di lasciar trattare l’ Unione Europea vanno direttamente loro, bah.
Per quanto riguarda la Giulietta il piano di giugno prevedeva un restyling pesante entro il 2022.
Piaccia o no il mondo è cambiato, visto il personaggio Usa meglio trattare direttamente e poi l unione europea cose ne capirebbe? Poi direttamente i costruttori qualche nuova fabbrica Usa potrebbero barattarla.
Chissà se è effetto Trump al contrario, nei piani canadesi il c suv alfa era ultimo ad arrivare dopo auto per lo più destinate agli usa, nei nuovi pare sarà il primo forse l'unico va beh, meglio investire in quello che in un restyling di giulietta con 10 anni o di alfa sopra giulia, poi ok se le fanno tutte meglio.
Ecco il nuovo piano.
Tredici nuovi modelli (o restyling di modelli esistenti) e nuove motorizzazioni con l'impiego di tecnologia ibrida o elettrica. È questo il piano del gruppo FCA per l'Italia per il triennio 2019-2021, illustrato ai sindacati dal nuovo numero uno dell'area Emea, Pietro Gorlier. Degli 8,5 miliardi di investimenti destinati all'intera regione Emea, cinque saranno destinati all'Italia.
Le prime parole di Gorlier. "L'Italia resta al centro del piano di FCA. Il primo step, assolutamente funzionale alla nostra strategia, è dotare tutti gli stabilimenti italiani di piattaforme comuni, flessibili ed elettrificate. L’abbiamo già fatto con la Renegade ibrida a Melfi, ora tocca alla prima piattaforma 100% elettrica a Mirafiori".
Suv Alfa e Fiat a batteria. In particolare, la nuova 500 elettrica (su strada entro il primo trimestre del 2020) sarà prodotta fin da subito a Mirafiori, mentre la versione per l'Europa della Jeep Compass andrà immediatamente a Melfi (dove arriverà anche la variante plug-in della Renegade). Sfruttando la medesima piattaforma - come anticipato da Quattroruote sul numero di luglio - e anche la stessa tecnologia plug-in hybrid, sarà avviato anche il progetto per la produzione di un nuovo "urban vehicle" Alfa Romeo (designazione che indica con ogni probabilità la Suv compatta) a Pomigliano, dove viene confermata la prossima generazione della Panda (che sarà anche mild hybrid). La crossover del Biscione sarà su strada alla fine del 2020.
Maserati. Novità anche per il Tridente: la Suv media della Maserati, conosciuta come "Levantina", verrà prodotta a Cassino utilizzando la piattaforma Giorgio già industrializzata per la Giulia e la Stelvio. Le due Alfa riceveranno la tecnologia plug-in (condivisa proprio con la D-Suv Maserati) in occasione del restyling. Fugati i timori per il futuro dello storico impianto di Modena: la fabbrica emiliana produrrà l'erede della GranTurismo (e verosimilmente anche la derivata GranCabrio), mantenendo la vocazione per le cosiddette "specialty" dei due marchi. Capitolo Levante: come anticipato da Quattroruote, la tecnologia plug-in arriverà sul restyling del modello. Stesso discorso per le due berline di Grugliasco: Ghibli e Levante riceveranno la variante ibrida alla spina con l'aggiornamento di metà carriera.
Diesel anche oltre il 2021. Al contrario di quanto prefigurato da Sergio Marchionne, l'addio ai motori diesel è stato rinviato a data da destinarsi. Per quanto riguarda la famiglia dei motori turbobenzina Firefly 1.0 e 1.3, per cui è prevista anche un'applicazione mild hybrid (per esempio sulla 500X), Gorlier ha annunciato la creazione di una nuova linea nell'impianto molisano di Termoli. Dei tredici nuovi modelli o restyling annunciati, dodici adotteranno l'ibrido, mild o plug-in.
Garanzie sulla piena occupazione. Gli interventi previsti su veicoli e motori utilizzeranno la capacità produttiva esistente e garantiranno la piena occupazione negli impianti italiani. "Mirafiori rappresenterá la prima installazione della piattaforma full Bev che sará applicata sulla nuova Fiat 500 e che potrá essere utilizzata per altri modelli a livello globale. Ulteriori investimenti sui brand Jeep, Alfa Romeo e Fiat porteranno benefici derivanti dall'utilizzo della capacitá produttiva esistente, dalle economie di scala e dalle efficienze sugli acquisti conseguenti all'utilizzo di un'architettura comune e dello stesso sistema Plug-in hybrid electric (Phev). Il tutto preservando i tratti caratteristici dei diversi brand", ha spiegato il sindacati il ceo di FCA Mike Manley.