Blackblizzard ha scritto:
basta chiedere eh?
Allora io ti chiedo: perchè l'Haldex è cosi' bistrattato? Perchè la trazione QUATTRO utilizzata sulle audi di fascia bassa non è considerata una soluzione "raffinata"? Visto che io ho una mia idea, che potrebbe essere sbagliata, chiedo a te che sei un gallo in queste cose ;)

Sinceramente? Non posso esserne certo, credo tuttavia che sia un sistema più "rozzo" in quanto in effetti le ruote in presa sono 2+2 e non 4. Nel caso della trazione "Quattro" a tre differenziali, la coppia esce dal motore, passa nel diff. centrale (essendo un TorSen, è autobloccante), lì viene ripartita e va alle ruote. In condizioni "normali", 25% ad ogni ruota (sempre che non ci sia il bloccaggio di uno o più differenziali).
Analizziamo lo schema Haldex. La coppia arriva alla frizione, che è a comando idraulico, ma questo avviene solo se c'è differenza di rotazione tra i due assali. In condizioni normali, 100% su un assale, l'anteriore, e 0% al posteriore (non è proprio così, ma facciamo finta che sia 100-0%).
Facendo tutte le approssimazioni del caso, già possiamo immaginare che un'auto a TA tenda a "sottosterzare" di più in questo secondo caso. Inoltre per avere un'effettiva trazione dietro, bisogna che ci sia uno slittamento. Nell'altro caso, invece, il differenziale è autobloccante, e si blocca prima che questo slittamento avvenga.
All'atto pratico, non ho mai giudato un'auto a TI e le mie sono congetture. Spero di averci "preso".... Poi, sai com'è, nel mondo delle auto, è facile sparare a zero su uno schema meccanico.....
Altri impieghi di giunti viscosi e frizioni.
Molto raffinate le soluzioni che prevedono l'uso di frizioni, simili all'Haldex come struttura fisica, comandate non idraulicamente, ma in maniera completamente elettronica da un motorino passo-passo comandato da un'apposita centralina. Il sistema più noto è quello della BMW, il nuovo X-Drive (simile solo di nome a quello vecchio).
Oltre che come sostituti dei diff. centrali e\o sistemi di bloccaggio di differenziali classici, questi due giunti possono avere anche un altro interessante campo di applicazione come sostituti di differenziali anteriori o posteriori, come giunti che fanno sia da differenziali centrali che "trasversali".
Gli schemi sono sostanzialmente analoghi nei due casi. Vediamo lo schema usato sulla Honda INTRAC (basato sul giunto viscoso) e quello montato sulla Acura-Honda VTM-4.
Honda INTRAC
La Honda ha studiato una soluzione semplicissima e affidabile per le quattro ruote motrici. Il suo sistema di trazione prevede un solo differenziale, quello anteriore, e due giunti viscosi gemelli alloggiati in un involucro comune, ma agenti separatamente, che sostituiscono il differenziale centrale e quello posteriore. Come sempre, in caso di slittamento delle ruote motrici anteriori, i giunti si bloccano, ma essendo divisi, consentono velocità differenti alle ruote posteriori, realizzando in un unico blocco la funzione dei due differenziali, o meglio, del differenziale e del giunto viscoso.
Dentro il doppio giunto viscoso, fatto ruotare per mezzo di una corona e un pignone, si trovano i due semiassi posteriori che trascinano i dischi interni, mentre quelli esterni sono collegati all’involucro cilindrico del giunto. Per rendere compatibile il sistema con l’ABS, quando si aziona il freno un innesto a denti frontali stacca il collegamento con l’asse posteriore.
Acura - Honda VTM-4
La soluzione VTM-4 è stata studiata da Honda e Borg-Warner per il SUV Acura (marca di lusso della Honda) MDX, venduta negli Stati Uniti.
Sono state adottate due frizioni multidisco a comando elettro-magnetico (rappresentate in verde) controllate elettronicamente: quando la centralina avverte la necessità di trasferire coppia anche alle ruote posteriori, viene comandato il bloccaggio delle due frizioni, che consentono di trasferire al retrotreno, normalmente scarico, sino al 53% della coppia. Il vantaggio dell’impiego di queste frizioni rispetto ai giunti viscosi risiede nel fatto che non si deve attendere lo slittamento delle ruote posteriori per comandare l’innesto della trazione, ma può essere fatto in maniera più precisa con l’ausilio dell’elettronica. Per esempio, durante un’accelerata, il sistema comanda automaticamente il bloccaggio della frizione per avere la miglior trazione preservando nel contempo un corretto comportamento dinamico del veicolo.
Sono previste tre modalità di funzionamento “automatiche” più una manuale. Oltre alla già citata funzione di trasferimento di coppia durante le accelerazioni, la trasmissione prevede a tagliare la coppia al posteriore nel caso di marcia autostradale o a bassa velocità, per avere un miglior controllo di guida. Naturalmente il sistema reagisce anche agli slittamenti delle ruote motrici, come una normale trasmissione ad inserimento automatico, nella marcia su fondi a bassa aderenza. Nel caso poi che il veicolo si trovi ad affrontare situazioni particolarmente difficili, il guidatore può comandare manualmente il bloccaggio completo della trasmissione. Questa modalità è attuabile sono nelle prime due marce e in retromarcia.