Primo giretto con la X1/9 dopo i primi interventi. E’ buio ormai. Lei è lì accanto al ponte. Finalmente la vedo senza quella cagata di spoiler, senza il portatarga rotto e senza la bandierina italiana. Paolo mi elenca i vari lavori effettuati, anche cosette che di cui non avevamo nemmeno mai parlato….poi mi da in mano le chiavi e dice: vai, parti, fai un giro. Così, timoroso, scendo in auto. Esatto, qui non si sale, si scende e, una volta capita la tecnica per infilarsi senza incastrarsi tra sedile e volante, si sta bene. Giro la chiave, il motore parte immediatamente anche se ancora zoppica un po’. Lo sapevo, deve ancora essere carburata e regolato l’anticipo. Alzo gli occhi. Davanti a me il cofano, inaspettatamente lungo, dal quale spunta in realtà anche il paraurti, che però non si vede. Paolo mi indica il comando dei fari, sposto l’interruttore e compaiono immediatamente i due proiettori, laggiù, lontani. Provo a fare retromarcia: il cambio deve essere ancora registrato perché gli innesti sono piuttosto vaghi, anche se devo dimenticarmi i cambi moderni. Giro il naso e mi trovo, ad un palmo dal naso, il lunotto posteriore…e subito dietro, il cofano del motore. Inizialmente non vedo la fine del baule posteriore, che è più in basso, ma poi vedo il marchio lì. Mi muovo inizialmente alla velocità di un bradipo. L’abitacolo è buio, il volante copre gran parte della strumentazione ma al diavolo, mi concentro sulla guida. Paolo mi dice: “guarda, non frena un cazzo”; Franco mi aveva detto che la frenata, con l’impianto originale, è “ridicola”; lo spacciatore di ricambi mi aveva detto “non frena un cazzo”. Bene. Al netto di ciò, frena ancora meno di quanto mi aspettarsi. Andare in giro a spasso non è un problema, perché ti muovi con congruo anticipo, ma in caso di manovre di emergenza, probabilmente travolgerei tutto. Dico probabilmente perché non ho provato ad inchiodare, ma la sensazione venendo da un impianto moderno è spaventosa: la corsa del pedale è chilometrica, anche pensandoci temi sempre di frenare troppo ed invece frena la metà di quanto pensi. L’impianto è da rodare ed io devo farci l’abitudine, ma se davvero fosse così….beh, prenderei provvedimenti. Ma insomma, il giro inizia. I fari illuminano discretamente, il brontolio del motore alle spallo è molto gustoso, anche con aspirazione e scarico originali, e si sente che ha una discreta spinta. Sicuramente è troppo anticipato perché su una leggera salita provo a schiacciare e sento immediatamente il ticchettio del battito in testa. Anche perché Paolo non ha rimontato la ruota di scorta ed il pannello divisorio è aperto, così ho lo spinterogeno a portata…di mano. Altro aspetto da rivedere: il cambio. Il sincronizzatore della seconda è completamente partito, quello della terza non è che brilli di salute. Il passaggio terza seconda non è così drammatico facendo la doppietta, ma il passaggio prima seconda….è un bel problema, e questo facendo partenze in prima senza tirarla a 4000 giri (che non sarebbero nemmeno tanti). Al netto del fatto che non riesco ancora a frenare ed accelerare col piede destro e che l’auto frena come detto. Se non fosse il lavoro che è….avrei detto di rifarlo di sana pianta. Confidando che il rodaggio e l’abitudine possano sopperire alle mancanze dell’impianto frenante, confidando nelle doti del pilota nel fare la doppietta, ma se dovessi fare una partenza in prima un po’ più allegra per poi mettere la seconda, beh….che faccio? Aldilà di questo…che dire? Forse un giocattolone ma probabilmente di più. Lo sterzo è molto pronto, si sente che l’avantreno è abbastanza leggero e già immagino che, per curvare bene, debba caricarlo un po’ in ingresso di curva. L’assetto non è assolutamente rigido, anzi. Un aspetto che mi ha colpito è il retrotreno. Come direte voi? Giudica il retrotreno dopo un giretto a massimo 60 all’ora? Beh, sì. Mentre facevo una curva in salita, in seconda, ho provato a schiacciare un po’. La ruota interna è saltata su un tombino ed ha perso aderenza, cosa che peraltro si sente perché praticamente si hanno le chiappe sulle ruote posteriori, ma la cosa non ha dato origine a mezza scodata, sbandata, nulla, la ruota ha ripreso aderenza e lei è andata dritta. Con assetto, freni decenti ed un motore più cattivo diventa, secondo me, un mezzo di devastante efficacia. Poco per farmi un’idea complessiva, oltretutto le condizioni, buio e freddo, non hanno aiutato. Ma sento che io e la piccola avremo ancora molto, molto, da dirci. E' qualcosa di profondamente diverso da quello che ho sempre guidato, per certi versi ricorda un incrocio tra un kart ed un'auto, il tutto scalato di 40 anni di progettazione. Ora necessita di carburazione, regolazione anticipo e poi vediamo come procedere.
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